Fredric Brown Immaginatevi

Immaginatevi fantasmi, dèi, diavoli.

Immaginatevi inferni e paradisi, città galleggianti nell’aria o sommerse nel fondo dei mari.

Unicorni e centauri. Streghe, gnomi e lupi mannari. Angeli e arpie, fatture e incantesimi, spiriti dell’aria e della terra, spiriti del fuoco.

Facile da immaginare, tutta questa roba. L’umanità è venuta immaginandola da migliaia d’anni.

Immaginatevi astronavi e tempi futuri.

Facile da immaginare: il futuro è già cominciato, e dentro ci sono le astronavi.

Non c’è niente, dunque, che sia difficile Immaginare?

Certo che c’è.

Immaginatevi cento o duecento libbre di materia, con voi stessi dentro che pensate, e sapete che ci siete, e sapete far muovere la materia in cui siete: farla star sveglia o dormire, farle fare all’amore, portarla a passeggio in collina.

Immaginatevi un universo — infinito o no, a piacere vostro — con dentro milioni di bilioni di trilioni di Soli.

Immaginatevi un grumo di fango che gira e gira turbinoso intorno a uno di questi Soli.

E immaginate voi stessi su questo grumo, a girare anche voi, a girare turbinosamente nel tempo e nello spazio, verso una meta ignota.

Immaginatevi.

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