Prima Parte. La ricerca del Mulo

1. Due uomini e il Mulo

Il Mulo…

Fu dopo la caduta della Prima Fondazione che gli aspetti costruttivi del regime del Mulo presero un aspetto definito.

Fu il primo uomo, dopo il crollo definitivo del Primo Impero Galattico, a dare un assetto imperiale ai singoli territori.

Il precedente impero commerciale della Fondazione distrutta appariva come una labile unione di pianeti diversi tra loro malgrado l'impalpabile legame costituito dalle predizioni della psicostoria e non poteva essere paragonato al saldo controllo dell'«Unione dei Mondi» instaurato dal Mulo.

Al tempo della cosiddetta Era della Ricerca, l'Unione comprendeva un decimo dei pianeti che popolavano la Galassia, e un quindicesimo dei suoi abitanti…

Enciclopedia Galattica

[Tutte le citazioni dall'Enticlopedia Galattica che qui compaiono sono riprese dalla 116a edizione pubblicata nel 1020 E.F., dalle Edizioni Enciclopedia Galattica]


Ci sarebbe da dire molto di piu sul Mulo e sul suo Impero, ma la maggior parte delle notizie sono poco pertinenti alla storia che vogliamo raccontare.

Le note dell'enciclopedia trattano soprattutto delle condizioni economiche che favorirono l'ascesa del «Primo Cittadino del'Unione», tale era l'appellativo ufficiale del Mulo, e delle conseguenze economiche che ne derivarono.

Evidentemente chi scrisse queste note non era stato particolarmente colpito dalla rapidita con cui il Mulo, in soli cinque anni, dal nulla era arrivato a un cosi vasto dominio, e percio non ritenne opportuno dilungarsi.

Tralascio anche di rilevare che questa rapida espansione subi una Terminus, con l'autorizzazione dell'editore.

pausa improvvisa per dar modo al Mulo di consolidare le proprie conquiste.

Abbandoniamo quindi l'enciclopedia per continuare a descrivere la storia del Grande Interregno, tra il Primo e il Secondo Impero Galattico, cominciando dalla fine di questi cinque anni di consolidamento.

Politicamente l'Unione e stabile.

Economicamente, e prospera.

Ben pochi vorrebbero cambiare la pace del governo del Mulo con il caos che l'ha preceduto.

Nei mondi che appena cinque anni prima avevano conosciuto la Fondazione, si avvertiva forse una vaga nostalgia, ma niente piu.

I capi della Fondazione, ora giudicati inutili, erano morti, quelli invece ritenuti utili erano stati Convertiti.

Tra questi, uno dei piu efficienti era Han Pritcher, il nuovo luogotenente generale.

Ai tempi della Fondazione, Han Pritcher era un capitano, membro del partito segreto di opposizione democratica.

Quando la Fondazione era caduta nelle mani del Mulo senza opporre resistenza, Pritcher si era ribellato.

Ma poi era stato Convertito.

La Conversione non avveniva spontaneamente per il potere di una ragione superiore.

Persino Han Pritcher se ne rendeva conto.

Egli era stato cambiato perche il Mulo era un mutante e aveva poteri mentali tali da poter condizionare le menti a suo piacere.

E Pritcher ne era soddisfatto.

L'essere contento della Conversione ne era uno dei primi sintomi ma Pritcher non mostrava curiosita nemmeno per il cambiamento dei suoi sentimenti.

Ora, stava tornando dalla sua quinta spedizione negli immensi spazi della Galassia, fuori dai confini dell'Unione, ed era con gioia che questo veterano degli spazi.

Agente Segreto del Mulo, si preparava all'udienza con il "Primo cittadino".

La sua faccia era dura, come scolpita nel legno, e sembrava incapace d'ammorbidirsi in un sorriso.

Ma il Mulo poteva leggere con facilita nelle sue piu profonde emozioni.

Pritcher lascio l'aeromobile negli hangar del vecchio palazzo del vicere ed entro nel parco, a piedi, secondo la norma.

Cammino per circa un chilometro sulla strada che conduceva all'edificio principale.

Il parco era deserto e Pritcher sapeva che in tutto quello spazio non c'era ne una guardia, ne un soldato, ne un uomo armato.

Il Mulo non aveva bisogno di protezione.

Il Mulo era il migliore protettore di se stesso.

Pritcher ascoltava il suono dei suoi passi mentre osservava l'incredibile luce che si sprigionava dalle spesse mura metalliche dell'edificio sovraccarico d'arcate com'era nello stile caratteristico dell'architettura del tardo Impero.

S'ergeva massiccio sullo spiazzo erboso che dominava la citta.

In quel palazzo abitava un uomo solitario dalle mostruose doti mentali, e da lui dipendevano la nuova aristocrazia e tutta la struttura dell'Unione.

La grande e levigata porta d'ingresso si sposto silenziosamente di fronte al generale, ed egli entro.

Sali sulla larga scala mobile che portava ai piani superiori e si fermo davanti a una piccola entrata che dava negli appartamenti privati del Mulo, all'ultimo piano del Palazzo.

La porta s'apri.

Bali Channis era giovane e non era un Convertito.

In parole povere, il suo sistema emotivo non era stato ancora influenzato dal Mulo.

Il suo carattere era rimasto integro, come la natura l'aveva formato e l'ambiente modificato.

E anche lui era soddisfatto del suo stato.

Non ancora trentenne, era entrato nella migliore societa della capitale.

Era un giovane bello e brillante, e di conseguenza aveva successo in societa.

Era intelligente e sicuro di se, e per questo s'era conquistato la benevolenza del Mulo.

Questo doppio successo lo inorgogliva non poco.

Ora, per la prima volta, il Mulo l'aveva convocato per un'udienza privata.

Camminava baldanzoso per la lunga strada che conduceva al palazzo dalle grandi spirali d'alluminio un tempo residenza del vicere di Kalgan che governava in nome del vecchio Imperatore.

L'edificio era diventato la residenza del principe di Kalgan, quando anche questa parte di Galassia s'era staccata dall'Impero.

Ora era il palazzo del «Primo Cittadino dell'Unione", che governava l'Impero da lui stesso costruito.

Channis canticchiava tra se.

Si immaginava la ragione della chiamata.

Certamente, si trattava della Seconda Fondazione! Quel fantasma che aleggiava sopra ogni cosa, e che aveva costretto il Mulo, nel pieno della sua espansione territoriale, a diventare piu cauto e a interrompere le sue conquiste.

Ufficialmente, questa stasi politica veniva chiamata di "consolidamento".

Intanto, si propagavano diverse voci: e impossibile frenare le chiacchiere.

Per esempio, che il Mulo stava per riprendere l'offensiva: che aveva scoperto l'ubicazione della Seconda Fondazione e che si erano accordati per dividersi la Galassia.

Che il Mulo aveva deciso che la Seconda Fondazione non esisteva e avrebbe ripreso le sue conquiste e dominato sull'intera Galassia.

Ma era inutile dar retta a tutti i pettegolezzi che animavano i salotti.

Non era nemmeno la prima volta che tali notizie avevano cominciato a circolare.

Ma ora sembravano aver preso piu corpo, e tutti gli animi liberi e avventurosi che prosperano nei periodi di guerra, di spedizioni militari, di caos politico, e che se ne stanno nascosti nell'ombra nei periodi di stabilita e di pace, erano presi dalla frenesia.

Bail Channis apparteneva a questa categoria di persone.

Non aveva paura della misteriosa Seconda Fondazione.

Non temeva nemmeno il Mulo e lo proclamava ad alta voce.

Alcuni, forse, disapprovavano quel giovane cosi fortunato, e aspettavano nell'ombra il momento per vendicarsi dell'allegro rubacuori che non mancava di lanciare battute ironiche sull'aspetto fisico del Mulo e sulla sua vita solitaria.

Nessuno osava prender parte ai suoi scherzi, e ben pochi ne ridevano, ma, poiche non gli succedeva nulla, la sua fama era cresciuta enormemente.

Channis stava improvvisando le parole della sua canzoncina.

Parole senza significato che dicevano all'incirca cosi: La Seconda Fondazione/ terrorizza la Nazione/ e tutta la creazione.

Era giunto al palazzo.

L'imponente portone s'apri e lui sali sulla scala mobile.

Poi un ascensore automatico lo condusse ai piani superiori e Channis si fermo davanti alla porta che dava negli appartamenti del Mulo.

La porta si apri.

L'uomo che non aveva altro nome che il Mulo, e il cui unico titolo era quello di Primo Cittadino, guardava il panorama attraverso le pareti, opache all'esterno ma trasparenti dall'interno.

Nella luce del tramonto cominciavano a brillare le stelle che dipendevano tutte da lui.

Sorrise amaramente a quel pensiero.

Quelle stelle appartenevano a un individuo che ben pochi avevano visto! Nessun uomo avrebbe potuto guardare il Mulo senza riderne.

Quarantacinque chili distribuiti in un metro e settanta d'altezza.

Le sue costole racchiudevano una misera cassa toracica.

La sua faccia scarna aveva, all'altezza della bocca, una prominenza carnosa della lunghezza di sei centimetri.

Gli occhi soltanto non erano ridicoli.

Nella dolcezza dello sguardo, dolcezza strana per il piu grande conquistatore della Galassia, traspariva una sfumatura di tristezza.

Aveva stabilito la sua residenza su Kalgan, gaia capitale di un mondo ricco, perche l'aveva preferita alla capitale della Fondazione per la sua posizione piu centrale e strategica.

Ma anche in quell'atmosfera di prosperita e di ricchezza non era riuscito a trovare la pace.

I suoi sudditi lo temevano e gli obbedivano, forse lo ammiravano, ma sempre a distanza.

Ma chi l'avrebbe potuto guardare senza disprezzo? Solo coloro che lui aveva convertito.

E che valore poteva avere la loro lealta artificiale? Avrebbe potuto assumere titoli, creare un rituale elaborato, ma anche cosi non sarebbe cambiato nulla.

Meglio, o forse, meno peggio, essere semplicemente il Primo Cittadino, e tenersi nascosto.

Avverti improvvisamente dentro di se un potente e incontrollabile desiderio di ribellione.

Nessuna porzione di Galassia doveva essergli negata.

Da cinque anni ormai era rimasto sepolto nel silenzioso palazzo di Kalgan a causa della misteriosa, sconosciuta minaccia della Seconda Fondazione.

Aveva trentadue anni.

Non era vecchio, ma si sentiva vecchio.

Il suo corpo, malgrado i suoi poteri di mutante, era fisicamente debole.

Ogni stella, anche quelle che non vedeva, doveva essere conquistata.

Tutto doveva diventare suo! Vendetta su tutti.

Sull'umanita, di cui non faceva parte sulla Galassia, nella quale non c'era posto per lui.

Sul soffitto si accese una luce che lo avvertiva della presenza di un uomo nel palazzo.

Poteva seguire l'avanzare del visitatore.

Simultaneamente, come se tutti i suoi sensi di mutante fossero diventati piu acuti al solo accendersi di quella luce, avverti le emozioni che l'uomo che stava avanzando provava in ogni fibra del suo cervello.

Lo riconobbe senza sforzo.

Era Han Pritcher.

Il capitano Pritcher, un tempo cittadino della Fondazione. Il capitano Pritcher un tempo ignorato dai burocrati di quel governo in disfacimento, Il capitano Pritcher, che era stato tolto dal suo meschino lavoro di spia, e che era stato fatto da lui prima colonnello, poi generale.

Ora la sua missione e la sua importanza erano conosciute in tutta la Galassia.

Era stato un tempo un ribelle accanito, adesso era il piu leale dei suoi sudditi.

Eppure la sua fedelta non derivava dai benefici ricevuti, ne dalla gratitudine, ma solamente dall'esser stato artificiosamente convertito.

Il Mulo si rendeva conto perfettamente del forte, inalterabile sentimento che gli aveva imposto cinque anni prima.

Ma al di sotto di esso poteva sentire ancora le tracce della testarda individualita di quell'uomo: la sua intolleranza al servilismo e il suo idealismo.

Pero non erano piu che tracce.

La porta dietro di lui si apri; il Mulo si giro.

La trasparenza del muro s'offusco poco a poco fino a diventare del tutto opaca, e all'interno della stanza si accesero le luci.

Pritcher sedette dove gli venne indicato.

Non si inchino ne si inginocchio.

Non esisteva un cerimoniale particolare nelle udienze private con il Mulo.

Il Mulo era soltanto il Primo Cittadino.

Ci si rivolgeva a lui chiamandolo "signore": questo era l'unico riguardo.

Ci si poteva sedere in sua presenza, e gli si potevano persino volgere le spalle se capitava l'occasione.

Per Han Pritcher questi erano tutti segni della sicurezza e della fiducia in se stesso di quell'uomo, e ne era sinceramente soddisfatto.

– Il vostro rapporto – disse il Mulo, – mi e pervenuto ieri.

Non posso negare di averlo trovato alquanto deprimente.

Pritcher.

Il generale corrugo la fronte. – E' vero, ma non vedo a quali altre conclusioni sarei potuto arrivare.

Non credo che esista una Seconda Fondazione, signore.

Il Mulo penso per un istante, poi scosse lentamente la testa, come spesso era solito fare. – C'e la prova di Ebling Mis.

Quell'affermazione non era nuova.

E Pritcher rispose; – Forse Mis e stato uno dei piu grandi psicologi della Federazione, ma non lo si puo paragonare ad Hari Seldon.

Quando si mise a studiare l'opera di Seldon, era sotto lo stimolo del vostro controllo mentale.

Forse l'avete spinto troppo.

Puo anche essersi sbagliato.

Signore, deve essersi sbagliato.

Il Mulo abbasso la testa, mentre la sua faccia ripugnante si piegava sul magro collo. – Se fosse vissuto ancora un altro minuto! Era sul punto di dirmi dove si trovava la Seconda Fondazione.

Lui l'aveva scoperto, ne sono sicuro.

Non ci sarebbe stato bisogno allora di ritirarmi.

Non avrei avuto bisogno di aspettare e aspettare.

Quanto tempo perduto! Cinque anni sprecati per niente.

Pritcher non avrebbe potuto annoiarsi per le lamentele del suo capo, il suo sistema emotivo non glielo permetteva perche era condizionato.

Si senti invece disturbato e provo una vaga sensazione di malessere. – Quale altra spiegazione potrebbe esserci, signore? – disse. – Sono uscito in missione cinque volte.

Voi stesso mi avete tracciato gli itinerari.

E non ho saltato nessun asteroide.

Fu trecento anni fa che Hari Seldon creo le due Fondazioni affinche divenissero le basi per la costituzione del nuovo Impero che avrebbe dovuto subentrare al vecchio-ormai morente.

Cent'anni dopo la morte di Seldon, la Prima Fondazione quella che noi tutti conosciamo cosi bene dominava su tutta la Periferia.

Cinquant'anni dopo, al tempo della lotta con il vecchio Impero, la sua fama s'era sparsa per tutta la Galassia.

Ora sono passati trecento anni, e dove potrebbe trovarsi questa misteriosa Seconda Fondazione? In nessun pianeta dell'intera distesa Galattica se n'e mai sentito parlare.

"Ebling Mis disse che sarebbe rimasta segreta.

E solamente il segreto puo mutare la debolezza in forza." Un segreto cosi ben tenuto puo addirittura provare la sua inesistenza penso il Mulo.

Poi alzo gli occhi. – No, io dico che esiste. – Punto il dito ossuto.

– Cambieremo tattica.

Pritcher s'adombro. – Pensate forse di partecipare alla prossima missione? Non ve lo consiglierei signore.

– No, naturalmente io non verro.

Partirete ancora in missione, per l'ultima volta.

Ma un altro uomo sara a capo della spedizione insieme a voi.

Pritcher non rispose immediatamente, ma dopo alcuni istanti disse con voce dura: – Chi sarebbe, signore? – Un giovane qui di Kalgan, un certo Bali Channis.

– Non ne ho mai sentito parlare, signore.

– Infatti.

Ha una mente agile, e ambizioso, e non e convertito.

La mascella di Pritcher tremo per un istante. – Non riesco a vederne i vantaggi.

– Ne esiste uno, Pritcher.

Voi siete un uomo pieno di risorse e d'esperienza.

Mi siete sempre stato molto utile.

Ma siete un Convertito.

Io vi ho semplicemente costretto a essermi fedele.

Quando voi avete perso la vostra emotivita originale, avete perso anche quello preziosa individualita che non puo essere sostituita.

– Non credo signore – disse Pritcher con un sorriso. – Mi ricordo perfettamente dei giorni in cui ero un vostro nemico.

Non mi sento affatto inferiore.

– Ma questo e naturale – e quella specie di bocca del Mulo si piego in un sorriso. – Purtroppo, pero, la vostra facolta di giudizio in questo caso non puo essere obiettiva.

Questo Channis invece e ambizioso e poco altruista.

Lui ha fede e lealta soltanto verso se stesso.

Si rende conto che gli e utile lavorare per me e fara il possibile per raggiungere il successo: perche piu lunga e difficile sara la missione, piu glorioso sara il suo ritorno.

Se verra con voi, si avra quella spinta extra provocata dall'ambizione personale.

– E allora – osservo Pritcher non ancora del tutto convinto, – perche non annullate la mia Conversione, se pensate che in tal modo si abbiano dei vantaggi? Credo che ora vi possiate fidare di me.

– Questo mai.

Pritcher.

Finche starete con me vi terro sotto il mio Controllo mentale.

Se dovessi liberarvi dalla vostra Conversione ora, mi uccidereste seduta stante.

Il generale sembro turbato. – Mi dispiace che diciate queste cose di me.

– Non intendo affatto rimproverarvi, ma e impossibile che vi rendiate conto di quali sarebbero i vostri sentimenti, una volta che io vi liberassi.

La mente umana si ribella al controllo.

Un normale ipnotizzatore non puo ipnotizzare una persona contro la sua volonta.

Io invece sono in grado di farlo.

E credetemi, Pritcher, l'odio che adesso non mi dimostrate e che non sapete neanche di possedere, e qualcosa che non mi piacerebbe affatto fronteggiare.

Pritcher chino la testa.

La sensazione dell'inutilita di quel progetto lo lascio rattristato e depresso. – Ma come potete fidarvi di quest'uomo, intendo dire fidarvi completamente, se non e un Convertito? – In effetti non credo di potermi fidare.

Ed e per questo che lo accompagnerete voi.

Vedete, Pritcher – e il Mulo affondo nei cuscini della sua poltrona fino a quasi scomparire, – se questo giovane trovasse la Seconda Fondazione, e pensasse che per lui sarebbe piu vantaggioso mettersi d'accordo con loro in questo caso… capite cosa voglio dire, vero? Gli occhi di Pritcher brillarono di soddisfazione. – Cosi va meglio, signore.

– Ma ricordatevi, deve godere della massima liberta d'azione.

– Certamente.

– E un'altra cosa, Pritcher.

Questo Channis e bello, affascinante ed estremamente gentile.

Non lasciatevi ingannare.

E un uomo pericoloso e privo di scrupoli.

Non attraversategli la strada se non sarete pronto a fronteggiarlo degnamente.

E' tutto.

Il Mulo rimase nuovamente solo.

Spense le luci e le pareti intorno a lui tornarono a essere trasparenti.

Il cielo era rosso, e la citta all'orizzonte era piena di luci.

Ma a che scopo tutto questo? Avrebbe potuto, con tutti i suoi poteri, impedire a un uomo come Pritcher di essere dritto e robusto, alto e sicuro di se? Avrebbe potuto fare in modo che Bail Channis non fosse cosi bello? Avrebbe potuto forse eliminare le proprie deformita? Impreco ad alta voce.

Chi era lui, dopo tutto? Di nuovo s'accese una luce nella stanza.

Segui con la mente l'uomo ch'era entrato nel palazzo, quasi contro voglia e avverti in lui l'ondata di emozioni possedute dall'essere che avanzava.

Lo riconobbe senza sforzo: era Channis.

In lui il Mulo non riusci a localizzare un'uniformita di sentimenti, ma la caratteristica molteplicita di una mente forte, intatta e plasmata unicamente dalle mutevoli condizioni dell'Universo.

Superficialmente avvertiva la diffidenza, che smorzava gli altri sentimenti, e di quando in quando affioravano i segni di una cinica ribalderia.

Piu profondo, si sentiva l'influsso di un'ambizione smisurata che controllava ogni sentimento.

Il Mulo era conscio di poter incanalare e arginare la corrente: poteva trarre quel flusso dal suo alveo e dargli un altro corso, prosciugarlo o creare del nuovo fluido.

Ma a che pro? Era in suo potere costringere la mente di Channis ad adorarlo, ma forse questo avrebbe mutato la sua mostruosa figura, che lo spingeva a odiare il giorno e amare la notte, e faceva di lui un recluso al centro dello sterminato impero che gli apparteneva? La porta dietro di lui s'apri e il Mulo si giro.

I muri trasparenti tornarono opachi, e la stanza s'illumino.

Bail Channis si sedette e disse: – Mi aspettavo questo onore.

Il Mulo si strofino con quattro dita la proboscide, e rispose leggermente irritato: – E perche, giovanotto? – Un presentimento, forse.

A meno che non ammetta d'aver dato retta ai pettegolezzi.

– Pettegolezzi? A quale fra le migliaia che corrono in giro vi riferite? – Ho saputo che ci stiamo preparando a una nuova offensiva nella Galassia.

Spero che la notizia sia vera e che voi vi vogliate servire di me sfruttando tutte le mie capacita.

– Allora credete nell'esistenza della Seconda Fondazione? – E perche no? Rende le cose molto piu interessanti.

– E lo trovate anche interessante? – Certamente.

E' il suo mistero che mi affascina.

Quale migliore occasione per sbizzarrirsi con la fantasia.

Sembra che le edizioni dei giornali ultimamente non parlino d'altro; questo mi pare significativo.

Sul Cosmos e apparso un articolo che tratta di un mondo immaginario popolato da menti pure, e facile capire che si riferiva alla Seconda Fondazione, le quali si sono sviluppate talmente da riuscire a competere con ogni scienza fisica conosciuta.

Le astronavi verrebbero disintegrate ad anniluce di distanza, i pianeti spinti fuori dalla loro orbita…

– Interessante.

Avete per caso qualche notizia specifica? Voi credete che possa esistere un tale potere mentale? – No, per la Galassia! Credete che creature del genere rimarrebbero sul loro pianeta? No, signore.

Penso che la Seconda Fondazione rimanga nascosta perche e piu debole di quanto non si creda.

– Allora, entrero subito in argomento.

Vi piacerebbe comandare una spedizione per localizzare la Seconda Fondazione? Per un momento Channis sembro disorientato dalla rivelazione improvvisa, cui non era preparato.

Rimase in silenzio senza riuscire a trovare una risposta.

Il Mulo lo incalzo. – Allora? – Certamente – rispose Channis corrugando la fronte. – Ma dove devo andare? Avete ricevuto informazioni attendibili? – Il generale Pritcher verra con voi…

– Allora non sarei io il comandante della spedizione? – Quando avro finito, giudicherete voi.

Ascoltatemi, adesso.

Voi non siete della Fondazione, siete nato su Kalgan, vero? Bene, in questo caso le vostre nozioni sul piano di Seldon sono vaghe.

Quando il Primo Impero stava per crollare, Hari Seldon, insieme a un gruppo di psicostorici, dopo aver analizzato il corso futuro della storia, per mezzo di un sistema di indagine matematica a noi sconosciuto, creo le due Fondazioni ponendole ai due capi estremi della Galassia.

Le dispose in modo che le forze economiche e sociologiche, che si sarebbero lentamente sviluppate, avrebbero potuto fare di loro due focolai per la rinascita del Secondo Impero.

Hari Seldon stabili che ci volevano mille anni perche questo nuovo Impero riuscisse a formarsi.

Senza le Fondazioni, ci sarebbero voluti trentamila anni.

Ma io non rientravo nelle sue previsioni.

Sono un Mutante e di conseguenza la psicostoria non poteva prendermi in considerazione nei suoi calcoli, visto che si basa unicamente sulle normali reazioni delle masse.

Riuscite a seguirmi? – Perfettamente, signore.

Ma come c'entro io? – Lo capirete fra poco.

Ho intenzione di riunificare la Galassia, adesso e raggiungere liobiettivo di Seldon in trecento anni.

Una Fondazione, il mondo degli scienziati, si sta ora sviluppando sotto il mio controllo.

Nella prosperita e nell'ordine dell'Unione le armi atomiche che sono state create sono capaci di conquistare qualsiasi mondo, a eccezione forse della Seconda Fondazione.

Per questa ragione ho bisogno di saperne di piu.

Il generale Pritcher e dell'opinione che non esista.

Io so invece che non e cosi.

– Come fate a saperlo? – chiese Channis cautamente.

Il Mulo s'incolleri. – Perche qualcuno e riuscito a modificare le menti di esseri sotto il mio controllo.

Delicatamente! Sottilmente! Ma non in modo tale che io non me ne sia accorto.

E questi interventi diventano sempre piu numerosi e colpiscono uomini di valore nei momenti meno opportuni.

Adesso forse capirete perche sono rimasto inattivo per tanto tempo.

– E vi spieghero anche perche mi sarete utile.

Il generale Pritcher e il migliore collaboratore che mi sia rimasto, per cui non e piu al sicuro.

Naturalmente non lo sa.

Ma voi siete un non Convertito e di conseguenza non potete essere immediatamente identificato come un uomo del Muio.

Forse potrete ingannare la Seconda Fondazione piu a lungo di qualsiasi altro dei miei collaboratori, forse, sufficientemente a lungo.

Capite? – Si.

Posso farvi una domanda? Questi uomini le cui menti sono state modificate, come si comportano? Eventualmente, sarei in grado di avvertire il cambiamento del generale Pritcher? Intendo dire, diventano nuovamente dei non-Convertiti? Non vi sono piu fedeli? – No.

Vi ho detto che si tratta di una cosa molto complicata e molto piu grave.

Qualche volta e difficile accorgersene e prima d'agire devo fare molta attenzione.

Non mi rendo conto immediatamente se l'uomo che sto esaminando s'e comportato in modo sbagliato per caso, oppure se c'e stato un intervento esterno.

La loro fedelta rimane inalterata, ma la loro iniziativa e la loro orginalita vengono cancellate.

Mi trovo di fronte uomini perfettamente normali, in apparenza, ma del tutto inutili.

In questo ultimo anno sei dei miei collaboratori hanno subito questo trattamento.

Ed erano sei dei miei migliori! Ora sono impiegati come istruttori, e il mio piu grande desiderio e che non accada mai qualcosa per cui questi uomini siano costretti a prendere decisioni importanti.

– Ammettiamo che non si tratti della Seconda Fondazione.

Se esistesse, per esempio, un altro Mutante come voi? – E un piano troppo organizzato.

Un singolo individuo agirebbe molto piu affrettatamente.

Loro, invece, sembrano avere tutto il tempo a disposizione.

No, si tratta di un mondo, e voi siete l'arma con la quale lo combattero.

Gli occhi di Channis brillarono d'orgoglio. – Sono lieto che mi abbiate affidato quest'incarico.

Il Mulo avverti immediatamente le emozioni che animavano il giovane. – Si, in questo momento siete convinto che riuscirete a portare a termine la vostra missione e che meriterete di conseguenza un premio eccezionale, magari addirittura di diventare mio successore.

Non e affatto una eventualita da escludersi, ma se mi tradirete, ricordatevi che sono in grado di infliggervi punizioni altrettanto eccezionali.

I miei poteri mentali possono fare ben altro che procurarmi uomini fedeli.

Il sorriso del Mulo si muto in un ghigno cattivo, mentre Channis s'aggrappava alla sedia, colpito da un terrore indescrivibile.

Ma fu solo questione di un attimo.

Channis senti la morsa inesorabile che si chiudeva su di lui.

La sua mente venne schiacciata tanto da procurargli un dolore fisico, poi la presa s'allento.

Ora Channis non provava nient'altro che una sensazione di rabbia quasi incontrollabile.

– La rabbia – disse il Mulo – non vi aiutera.

Si, mi accorgo che ora vi state riprendendo, vero? Ricordatevi solamente che posso rendere il vostro tormento ben piu acuto e continuo.

Ho ucciso uomini solo attraverso il controllo delle loro emozioni, e vi assicuro che non esiste morte piu crudele.

Fece una pausa poi aggiunse: – E tutto.

Il Mulo era di nuovo solo.

Lascio spegnersi le luci mentre i muri dietro di lui tornavano a essere trasparenti.

Il cielo era buio, mentre il centro Galattico, in tutto il suo splendore, stava sorgendo.

Quella nebulosa massa di stelle, che sembravano mescolarsi l'una con l'altra in una sola entita, era un'unica nube di luce.

E tutto quello poteva essere suo…

Ma ora, l'unica cosa da fare era riposarsi, e il Mulo ando a dormire.

Primo Interludio

Il Consiglio Esecutivo della Seconda Fondazione era riunito.

Per noi, sono solo voci.

L'identita dei presenti e il luogo di riunione non sono elementi essenziali per il nostro racconto.

Non possiamo nemmeno pensare di riportare fedelmente le discussioni che si svolsero, a meno che non si voglia sacrificare anche quel minimo di comprensibilita che si ha il diritto di esigere.

Nel nostro caso abbiamo a che fare con psicologi, ma non dei semplici psicologi.

Sarebbe meglio descriverli come scienziati con un orientamento psicologico.

Ossia uomini i cui concetti fondamentali di filosofia scientifica sono rivolti a un campo assolutamente diverso da quelli che conosciamo.

La psicologia degli scienziati, fondata sugli assiomi dedotti dalle esperienze della fisica ha solo una relazione molto vaga con la psicologia vera e propria.

Tutto questo nostro discorso puo paragonarsi alla descrizione dei colori fatta da un cieco a un'assemblea di ciechi.

Quello che vorrei mettere in chiaro e che quelle menti riunite concordano perfettamente fra loro, non soltanto sui principi generali, ma anche sulla loro applicazione specifica ai singoli individui.

Una discussione alla nostra maniera sarebbe stata perfettamente inutile.

Un frammento di frase avrebbe potuto paragonarsi a un lungo discorso pieno di fronzoli superflui.

Un gesto, un mormorio, una modificazione dell'espressione della faccia, anche una pausa significativa, avrebbe reso il dialogo perfettamente conciso e pieno di significato.

Mi sono preso l'arbitrio quindi di dare una libera versione di un frammento di onesta conferenza (trasformandola in una combinazione di parole necessarie per chi sia stato orientato fin dall'adolescenza a una filosofia della scienza fisica) anche forse rischiando di perdere in parte il significato originale.

Esisteva una voce predominante, e apparteneva ad un individuo conosciuto semplicemente come il Primo Oratore.

Questi disse: – E' ora chiaro che cos'abbia fermato il Mulo nella sua pazza corsa.

Non posso affermare che cio abbia giovato… all'organizzazione della situazione.

Apparentemente ci ha quasi localizzato, attraverso l'aumento artificiale dell'energia mentale di quello che sulla Prima Fondazione chiamano uno "psicologo".

Questo psicologo venne ucciso un istante prima di riuscire a comunicare la sua scoperta al Mulo.

Gli eventi che hanno portato a quella morte non erano affatto previsti dai nostri calcoli prima della Fase Tre.

Prendi tu la parola.

Prese la parola il Quinto Oratore che era stato indicato con un lieve cambiamento nel tono di voce. – Certamente la nostra azione e stata condotta male – comincio lui. – Noi siamo, indubbiamente, molto vulnerabili a un attacco in massa, specie se questo attacco ci viene portato da un essere dotato di uno straordinario potere mentale come il Mulo.

Subito dopo avere acquistato una fama galattica con la conquista della Prima Fondazione, sei mesi dopo per l'esattezza, era giunto fino a Trantor.

In altri sei mesi avrebbe potuto trovarsi qui e le probabilita in nostro sfavore sarebbero state enormi, per essere precisi il 96.3 per cento.

Abbiamo sprecato un tempo considerevole per analizzare le forze che sono riuscite a fermarlo.

Sappiamo, naturalmente, che cosa l'ha spinto alla conquista.

Le ramificazioni interne della sua deformita fisica e i suoi straordinari poteri mentali ci sono noti.

Tuttavia, fu solo penetrando nella Fase Tre che riuscimmo a determinare, a posteriori, la possibilita della sua azione anomala in presenza di un altro essere umano che nutra verso di lui onesti sentimenti d'affetto.

"Poiche una tale azione anomala dipende dalla presenza di questo essere umano particolare in quel determinato momento, tutta la situazione si verifico per un caso fortuito.

I nostri agenti sono sicuri che fu una ragazza a uccidere lo psicologo del Mulo, una ragazza di cui il Mulo si fidava e che di conseguenza non aveva controllato mentalmente, semplicemente perche essa nutriva verso di lui sentimenti di amicizia.

"Dopo quell'evento, per chi volesse dettagli piu precisi e stato pubblicato un trattato matematico per la Biblioteca Centrale, che ci ha messo sull'avviso, abbiamo tenuto lontano il Mulo con metodi tanto poco ortodossi che rischiano di mandare all'aria l'intero schema storico di Seldon.

Questo e tutto.

Il Primo Oratore fece una pausa silenziosa per permettere all'assemblea di assimilare tutti i concetti, poi disse: – La situazione e molto instabile.

Con lo schema originale di Seldon a un punto di rottura, e devo purtroppo far notare che siamo giunti a tutto cio per deplorevole mancanza di preveggenza, abbiamo la prospettiva di un completo sconvolgimento del Piano.

I tempi stringono.

Penso che non ci rimanga che una soluzione, e anche questa e rischiosa.

In un certo senso, dobbiamo permettere che il Mulo ci trovi.

Fece un'altra pausa durante la quale raccolse le reazioni dell'auditorio, poi riprese: – Ripeto… in un certo senso!

2. Due uomini senza il Mulo

L'astronave era quasi pronta.

Mancava unicamente la destinazione.

Il Mulo aveva proposto di tornare su Trantor, il pianeta coperto dalle rovine di quella che un tempo era stata la metropoli piu fantastica del piu grande Impero mai conosciuto dall'uomo; quel mondo ormai morto, un tempo era stato capitale di tutte le stelle.

Pritcher non era d'accordo.

La traccia era vecchia e fin troppo sfruttata.

Trovo Bail Channis nella cabina di pilotaggio.

I capelli ricciuti gli cadevano sulla fronte in morbide onde, quasi li avesse scompigliati ad arte, e la bocca era atteggiata a un sorriso.

Inconsciamente, il duro ufficiale provo un senso di avversione per il giovane.

Channis era evidentemente agitato. – Pritcher, che meravigliosa coincidenza! Il generale rispose con freddezza: – Non capisco.

– Bene, pigliati una sedia, vecchio mio, e mettiti comodo.

Ho letto i tuoi appunti e li ho trovati interessantissimi.

– Sono contento che li approvi.

– Mi sto chiedendo se anche tu sei giunto alle mie stesse conclusioni.

Hai provato ad analizzare il problema in modo deduttivo? Intendo dire, va bene andare alla ricerca a casaccio per le stelle, e devo ammettere che in cinque spedizioni ne hai visitate un bel numero.

Ma hai calcolato quanto tempo impiegheresti per visitare ogni pianeta? – Si.

E' un calcolo che ho fatto parecchie volte. – Pritcher non si sforzo di capire le parole dell'altro.

Era un non-Convertito e di conseguenza i suoi ragionamenti erano imprevedibili.

– Bene, allora cerchiamo di essere analitici e proviamo a stabilire cosa stiamo cercando.

– La Seconda Fondazione – rispose Pritcher.

– La fondazione degli psicologi – lo corresse Bali Channis, – che e tanto debole nella scienza fisica quanto la prima era debole nella psicologia.

Bene, tu vieni dalla Prima Fondazione, mentre io no.

Le conclusioni ti sembreranno ovvie.

Noi dobbiamo trovare un mondo che si governa per mezzo delle capacita mentali e che, tuttavia, e molto arretrato scientificamente.

– Sei proprio convinto che debba essere cosi? – disse Pritcher con calma – La nostra Unione dei Mondi non e affatto scientificamente arretrata anche se il nostro capo deve la sua forza ai suoi poteri mentali.

– Ma questo perche ha potuto avvantaggiarsi dell'abilita scientifica della Prima Fondazione – replico il giovane spazientito, – che e l'unica fonte scientifica in tutta la Galassia.

La Seconda Fondazione deve vivere con le briciola di quanto e rimasto del vecchio Impero.

Non c'e scelta.

– Allora mi stai dicendo che il potere mentale sarebbe sufficiente per dominare un gruppo di mondi anche se mancasse del tutto la potenza fisica? – Non ho detto che la potenza fisica manchi loro del tutto.

Sono sufficientemente potenti per difendersi dai mondi circostanti ormai decaduti.

Mentre invece contro le risorse di potere del Mulo che puo contare una grande potenza atomica, non sono in grado di difendersi.

E per questa ragione si son tenuti sempre cosi ben nascosti, sia all'inizio quando la Seconda Fondazione fu fondata da Seldon, sia ora.

L'esistenza della Prima Fondazione non era un segreto per nessuno, invece, ne si cerco di tenerla segreta neanche quando era una piccola citta indifesa su un pianeta solitario trecento anni fa.

Pritcher sorrise scettico. – E ora che hai terminato la tua profonda analisi vorresti avere una lista di tutti i regni, repubbliche, dittature di ogni tipo nel caos politico di laggiu che corrispondano alla tua descrizione? – Vuoi dire che tutto questo e gia stato preso in considerazione? – Channis non si perse affatto d'animo.

– Non lo troverai qui, naturalmente, ma abbiamo compilato un elenco di tutte le unita politiche esistenti al lato opposto della Periferia.

Credi davvero che il Mulo si sarebbe messo a cercare cosi alla cieca.? – Bene – ribatte il giovane con energia, – allora cosa mi sai dire dell'oligarchia di Tazenda? Pritcher si gratto un orecchio pensoso. – Tazenda? Si, mi pare di si.

Ma non si trova alla Periferia, vero? Se ricordo bene dovrebbe trovarsi a un terzo di distanza dal centro della Galassia.

– Si.

E allora? – I documenti che possediamo dicono che la Seconda Fondazione e stata situata all'altro capo della Galassia.

Ed e la che dobbiamo cercarla.

E in ogni caso, che c'entra Tazenda? Il suo angolo rispetto alla Fondazione di centoventi gradi.

Ben differente dai centottanta considerati.

– Ma c'e un altro punto da tener presente su quei documenti.

La Seconda Fondazione fu creata su 'Fine di stella!".

– Una regione con questo nome non e mai stata localizzata.

– Perche si trattava di una denominazione locale, in seguito sopressa per mantenere meglio il segreto.

O forse e un nome inventato a proposito da Seldon e dal suo gruppo.

Eppure esiste una qualche relazione tra "Fine di stella" (Star's And) e Tazenda, non credi? – Una vaga somiglianza fonetica? Non e sufficiente – Sei mai stato laggiu? – No.

– Eppure se ne parla nel tuo rapporto.

– Dove? Si, adesso ricordo.

Ma io mi sono fermato su quel pianeta unicamente per fare rifornimento di cibo e acqua.

Ti assicuro che in quel mondo non c'era niente di particolare.

– Sei atterrato sul pianeta centrale? Quello in cui risiede il governo? – Non ricordo.

Channis passeggiava per la stanza nervosamente mentre l'altro lo osservava indifferente… – Ti dispiacerebbe osservare la Lente con me? – Figurati, non ho niente in contrario.

La Lente era la piu moderna rappresentazione geografica al servizio della navigazione spaziale.

Si trattava in effetti di una complicata macchina calcolatrice che poteva riprodurre su uno schermo tridimensionale il firmamento visto da un qualsiasi punto della Galassia.

Channis regolo le coordinate e spense la luce nella sala di pilotaggio.

Alla tenue luce del pannello di comando la faccia di Channis brillava odiosamente.

Pritcher sedette al posto di pilotaggio, con le gambe accavallate e l'aria annoiata.

Lentamente, i punti luminosi dello schermo cominciarono a brillare di una luce piu intensa.

Sullo schermo brillavano i gruppi stellari che, numerosi, costituivano il centro della Galassia.

– Questo – spiego Channis, – e il cielo invernale come lo si vede da Trantor.

Ecco un elemento importante che, a quanto pare, e stato trascurato nei tuoi viaggi.

Ogni ricerca sistematica deve avere come punto di partenza il pianeta Trantor.

Questo mondo infatti era un tempo la capitale dell'lmpero Galattico, tanto scientificamente e culturalmente quanto politicamente.

Di conseguenza, ogni descrizione di una determinata costellazione nove volte su dieci si basa sulla posizione che quelle stelle assumono rispetto a Trantor.

A questo proposito, e bene ricordare che, sebbene Hari Seldon fosse nato su Helicon, verso la Periferia, il suo gruppo ha lavorato su Trantor.

– Cosa stai cercando di dimostrare? – Il tono di Pritcher aveva l'effetto d'una doccia fredda sull'entusiasmo dell'altro.

– Con la mappa capirai meglio.

Vedi questa nebulosa oscura? – Sullo schermo apparve l'ombra del braccio di Channis.

Il suo dito era puntato in direzione di una macchia scura che sembrava un buco a confronto delle innumerevoli costellazioni luminose. – Si chiama nebulosa di Pelot.

Fai attenzione.

Ora ingrandiro l'immagine.

Pritcher aveva osservato piu volte il fenomeno di ingrandimento di una mappa stellare, e ogni volta si sentiva mancare il respiro.

Era come trovarsi di fronte a un oblo di una astronave lanciata a folle velocita in un'affollatissima Galassia, senza entrare nell'iperspazio.

Le stelle si avvicinavano velocemente scivolando ai lati dello schermo.

I singoli punti si sdoppiavano e infine diventavano globi.

Le nebulose si trasformavano in miriadi di puntini luminosi.

Si provava sempre una sensazione di movimento.

Channis continuava a parlare. – Come vedi, ci stiamo muovendo in linea retta in direzione della nebulosa di Pelot come se partissimo da Trantor.

Lo schermo e orientato come se fossimo su Trantor.

C'e probabilmente un piccolo errore dovuto alla deviazione gravitazionale della luce, che pero non vale la pena di calcolare in quanto insignificante.

Lo schermo si stava a poco a poco oscurando.

Man mano che l'immagine si ingrandiva, le stelle scivolavano ai quattro lati dello schermo.

Ai bordi della nebulosa, le stelle brillavano intensamente, ma la luce a tratti veniva offuscata dalle radiazioni di frammenti di sodio e calcio che riempivano parsec cubici di spazio.

Channis indico nuovamente col dito. – Questa costellazione viene chiamata dagli abitanti di quelle regioni dello spazio "La Bocca".

E questo fatto e significativo, poiche solo guardandola da Trantor, la costellazione raffigura una bocca. – Stava indicando un gruppo di stelle al centro della nebulosa, che formava una bocca sorridente vista di profilo, delineata da astri luminosi.

– Segui la "Bocca" – disse Channis. – Verso quell'estremita, dove le due linee si uniscono.

La visione continuava a ingrandirsi, fino a quando lo schermo inquadro solamente la costellazione della "Bocca".

L'indice di Channis seguiva i vari spostamenti.

Finalmente lo schermo si stabilizzo; il dito di Channis era puntato su una stella che brillava solitaria; al di la di quell'astro c'era l'oscurita piu completa.

– "Fine di stella» – disse il piu giovane con tranquillita. – La nebulosa in quel punto si assottiglia, e la luce di quella stella solitaria brilla direttamente su Trantor.

– Stai cercando di farmi credere… – Il generale del Mulo si interruppe sospettoso.

– Non sto affatto cercando di convincerti.

Quella e Tazenda, vale a dire Fine di stella…

Si riaccesero le luci.

La Lente scomparve.

Pritcher s'avvicino a Channis.

– Come sei giunto a una conclusione del genere? Channis si appoggio allo schienale della sedia con un mezzo sorriso sulle labbra. – E stato un puro caso.

Mi piacerebbe potermi vantare di un colpo di genio, ma devo ammettere che e stata una questione puramente accidentale.

In ogni caso, a quanto pare, la conclusione e abbastanza logica.

Dai documenti che ho consultato, Tazenda e un'oligarchia.

Si compone di venti pianeti e non e scientificamente progredita.

E, soprattutto, e un mondo praticamente sconosciuto che mantiene una politica di assoluta neutralita e che non ha mire espansionistiche.

Penso che dovremmo andare a visitarlo.

– Hai informato il Mulo dei tuoi piani? – No.

Ne ho intenzione di farlo.

Ormai ci troviamo nello spazio, pronti per il primo balzo.

Pritcher preso alla sprovvista, si lancio verso il visore esterno.

Si trovavano gia nello spazio interstellare.

Rimase un attimo a fissare il vuoto, poi lentamente si volto.

Con un gesto automatico appoggio la mano al calcio del fulminatore.

– Chi ha dato l'ordine? – Io, generale – era la prima volta che Channis si rivolgeva a lui usando il grado. – Mentre ti tenevo occupato qui nella stanza, abbiamo decollato.

Non te ne sei accorto, perche ho dato ordine di partire proprio quando stavo ingrandendo il campo della Lente, e tu probabilmente hai creduto che si trattasse di un'illusione ottica.

– Ma perche? Che intenzioni hai? Che significavano tutte le tue chiacchiere su Tazenda? – Non erano chiacchiere.

Parlavo seriamente.

Stiamo viaggiando proprio in quella direzione.

Mi sono servito di questo stratagemma perche nel programma era stabilito che partissimo fra tre giorni.

Generale, tu, al contrario di me, non credi nell'esistenza della Seconda Fondazione.

Hai eseguito gli ordini del Mulo senza convinzione, mentre io ritengo che la Seconda Fondazione costituisca un serio pericolo.

"Hanno avuto cinque anni per prepararsi.

In che modo lo facciano non lo so, ma e probabile che ormai abbiano diversi loro agenti su Kalgan.

Se avessi esitato forse sarebbero riusciti a scoprire le mie intenzioni.

In quel caso non sarei stato piu al sicuro, e io ci tengo alla pelle.

E, anche se le probabilita che scoprano la nostra meta sono minime, ho preferito giocare sul sicuro.

Nessuno sa di Tazenda all'infuori di te, e tu l'hai saputo solamente quando ci trovavamo gia nello spazio.

Ma anche in questo modo rimane sempre il problema dell'equipaggio. – Channis sorrise con ironia ovviamente, credeva di controllare perfettamente la situazione.

Pritcher tolse la mano dal fulminatore, e si senti preda di un vago senso di scoraggiamento.

Cosa gli aveva impedito di prendere l'iniziativa? Che cos'era che lo faceva rimanere inerte? Eppure un tempo, quando era un capitano ribelle e misconosciuto dell'impero commerciale della Fondazione, sarebbe stato lui, non Channis, a prendere in mano la situazione sarebbe stato lui a promuovere un'azione cosi audace.

Aveva forse ragione il Mulo? La sua mente era controllata in modo tale da fargli perdere ogni spirito d'iniziativa? Senti dentro di se un gran vuoto.

– Ben fatto – disse alla fine, – tuttavia, in futuro sara meglio che mi consulti prima di prendere decisioni del genere.

Un segnale luminoso attiro la sua attenzione.

– E' la sala macchine – disse Channis con calma. – Hanno avuto solo cinque minuti per riscaldare i motori e gli ho chiesto di farmi sapere se c'era qualcosa che non andava.

Vuoi prendere il comando? Pritcher annui in silenzio, e per la prima volta provo la solitudine di un uomo che si avvicina ai cinquant'anni.

Le costellazioni ancora visibili erano rade.

Si stavano allontanando dal centro della Galassia.

Cosa sarebbe stato di lui se fosse stato libero dall'influenza condizionante del Mulo? Ma scaccio il pensiero con orrore.

L'ingegnere capo Huxlani guardo fisso in faccia il giovane senza uniforme che si comportava con la sicumera di un ufficiale…

Huxlani, che fin da ragazzo era stato un militare, tendeva a confondere l'autorita con la divisa.

Ma era stato il Mulo a conferire il comando a quest'uomo, e naturalmente gli ordini del Mulo non si potevano discutere.

Nemmeno inconsciamente si pose la domanda.

Il suo controllo emotivo era profondo.

Senza una parola, consegno a Channis un piccolo oggetto ovale.

Channis lo prese e sorrise amichevolmente.

– Siete un uomo della Fondazione vero capo? – Si, signore.

Servivo nella flotta della Fondazione gia da diciotto anni prima che il Primo Cittadino prendesse il potere.

– Siete un ingegnere educato sulla Fondazione? – Tecnico qualificato di Prima classe nella Scuola Centrale di Anacreon.

– Ottimamente.

E avete trovato quest'oggetto nel circuito delle comunicazioni, dove vi avevo chiesto di cercare? – Si, signore.

– Fa parte del circuito? – No, signore.

– Che cos'e allora? – Un localizzatore, signore.

– Non mi basta.

Non sono uno della Fondazione, io.

Cos'e? – Uno strumento che permette di localizzare la nave nell'iperspazio.

– In altre parole, possiamo essere seguiti dovunque.

– Esattamente, signore.

– Bene.

Si tratta di un'invenzione recente, vero? Se non sbaglio e stato inventato dall'Istituto di Ricerche fondato dal Primo Cittadino.

– Penso di si, signore.

– E il suo funzionamento e un segreto di Stato, vero? – Penso di si, signore.

– Eppure e stato trovato qui.

Interessante.

Channis si passava il localizzatore da una mano all'altra.

Poi con un gesto improvviso lo porse all'ingegnere capo.

– Prendetelo e rimettetelo nello stesso posto dove l'avete trovato.

E dimenticate completamente quest'incidente.

Il capo saluto e gito sui tacchi.

L'astronave continuava a navigare nella Galassia secondo una rotta segnata da punti e linee tracciati fra le stelle.

Ogni punto indicava lo spazio da dieci a sessanta secondi-luce trascorsi nello spazio normale, i tratti in linea retta rappresentavano gli anni-luce che venivano coperti durante i balzi nell'iperspazio.

Bail Channis sedeva al pannello di controllo della Lente e, seppure inconsciamente, provava una specie di religioso rispetto verso quella macchina perfetta.

Non era un uomo della Fondazione e il progresso tecnico e i meccanismi complicati non facevano parte della sua natura.

Tuttavia non si poteva dire che la Lente fosse uno strumento semplice per un uomo della Fondazione.

Nel riquadro relativamente piccolo erano racchiusi centinaia di milioni di circuiti elettronici che permettevano di rappresentare la Galassia rispetto a ognuna delle sue stelle.

Inoltre, era uno strumento capace di far ruotare ogni porzione del campo galattico intorno a uno qualsiasi dei tre assi spaziali o di far ruotare ogni porzione di settore intorno a un determinato centro.

A causa di queste sue proprieta, la Lente aveva portato una specie di rivoluzione nel campo della navigazione interstellare.

Agli albori della navigazione interstellare ogni "Balzo" nell'iperspazio comportava una serie di calcoli che potevano durare da un giorno a una settimana, e la maggior parte di questi calcoli erano destinati a determinare la posizione dell'astronave all'interno della Galassia.

Questo significava un'osservazione accurata di almeno tre stelle distanti l'una dall'altra, di cui si conosceva la posizione, in rapporto all'arbitrario triplo zero galattico.

Parlare di stelle riconoscibili non e semplice come sembra.

Chiunque abbia una vaga nozione di astronomia sa che da un punto determinato ogni stella presenta caratteristiche proprie tali da renderne estremamente facile la localizzazione.

Tuttavia, dopo un salto di dieci parsec, e possibile non riconoscere nemmeno il proprio sole che potrebbe anche non essere piu visibile.

La soluzione di questo problema stava naturalmente nell'analisi spettroscopica.

Per secoli, il problema dell'ingegneria interstellare era stato quello di fare un'analisi sempre piu dettagliata di un sempre maggior numero di stelle.

Cosi, i "Balzi" nell'iperspazio erano diventati piu precisi, erano state adottate rotte standard attraverso la Galassia e i viaggi interstellari erano diventati piu una scienza che un'arte.

Eppure, anche sotto la Fondazione, che aveva dato un grande impulso ai calcolatori, e ai nuovi metodi meccanici d'identificazione delle stelle, a volte ci volevano giorni per poter localizzare tre stelle e quindi calcolare la posizione di un'astronave in una regione poco familiare al pilota.

Fu la Lente a cambiare tutto.

In primo luogo richiedeva l'identificazione di una sola stella.

Inoltre, anche un inesperto in navigazione spaziale come Channis diveniva capace di guidare una nave.

In quel momento l'astronave si trovava nei pressi di Vincetori, e infatti al centro dello schermo brillava una stella di notevoli proporzioni.

Channis sperava che si trattasse di Vincetori.

Il giovane accosto lo schermo della Lente al visore esterno e premette il pulsante con le coordinate di Vincetori.

Chiuse un contatto e la stella sembro risaltare sulla cupola in modo piu brillante.

Esamino attentamente la stella che appariva sul visore, ma tra le due sembrava non esserci relazione.

Regolo la Lente lungo l'asse Z, quindi aziono l'ingranditore in modo che ambedue le stelle avessero la medesima luminosita.

Channis ora cerco sulla calotta panoramica una seconda stella che risaltasse sulle altre e osservo lo schermo della Lente per cercarne una di uguale natura.

Fece ruotare lo schermo fino a ottenere un uguale angolo di deviazione, ma non ottenne alcun risultato.

Continuo a ruotare lo schermo finche non centro un'altra stella, poi una terza.

Finalmente sorrise.

Ce l'aveva fatta.

Forse un tecnico esperto ci sarebbe riuscito al primo tentativo, ma lui s'accontentava d'aver avuto successo dopo tre prove.

E ancora un orientamento approssimativo.

Avvicino i due campi in modo che sullo schermo apparisse una coppia di stelle per ottenere l'orientamento definitivo.

Le due stelle sembravano fondersi, sullo schermo apparve un solo campo visivo.

Allora pote leggere sugli strumenti la posizione della nave.

L'intera operazione era durata meno di mezz'ora.

Channis trovo Pritcher nella sua cabina.

Il generale si stava preparando per dormire.

Alzo gli occhi.

– Novita? – Niente di particolare.

Al prossimo balzo ci troveremo nei pressi di fazenda.

– Lo so.

– Non vorrei disturbare, vedo che stai per ritirarti, ma hai guardato i film che abbiamo trovato su Cil? Han Pritcher dette un'occhiata alle bobine in questione che erano appoggiate sulla scrivania. – Si.

– E cosa ne pensi? – Penso che se mai e esistita una scienza della Storia, in queste regioni della Galassia e andata certamente perduta.

Channis sorrise. – Capisco quello che vuoi dire.

Anche a me sono apparsi piuttosto monotoni.

– Non direi monotoni, se a una persona non dispiacciono le cronache sulla vita privata dei tiranni.

Le notizie sono certamente poco attendibili.

Quando la Storia si occupa di personaggi importanti, se ne ha un quadro che varia completamente a seconda degli interessi personali dello scrittore.

Da parte mia, li ho trovati tutti completamente inutili.

– Eppure si parla di Tazenda.

E' su Tazenda che volevo attirare la tua attenzione.

E' per questo che me li sono procurati.

– Capisco.

Hanno avuto governanti buoni e cattivi, hanno conquistato alcuni pianeti, vinte alcune battaglie e perse altre.

Non ho notato niente di particolare.

Sinceramente, Channis, la tua teoria non mi ha impressionato affatto.

– Forse hai trascurato alcuni punti importanti.

Non hai notato, per esempio, che non hanno mai formato una coalizione? Sono sempre rimasti al di fuori delle lotte che hanno caratterizzato quest'angolo della Galassia.

Come hai detto tu, hanno conquistato alcuni pianeti, ma poi si sono fermati, pur non avendo subito nessuna grave sconfitta Il fatto e che hanno allargato i loro domini abbastanza da sentirsi sicuri, poi si sono fermati per non attirare l'attenzione.

– Ottimamente – rispose il generale per nulla interessato. – Non ho nulla in contrario ad atterrare sul pianeta.

Nel peggiore dei casi, sara soltanto una perdita di tempo.

– Eh, no, nel peggiore dei casi, significhera essere stati definitivamente sconfitti.

Tuttavia, se fosse la Seconda Fondazione, si tratterebbe di un mondo popolato da chi sa quanti Mulo.

– E che cosa hai intenzione di fare? – Atterrare su qualche pianeta periferico.

Scoprire quanto piu e possibile su Tazenda, dopo di che improvvisare qualcosa.

– D'accordo.

Non ho obiezioni.

Ma ora, se non ti dispiace vorrei dormire.

Channis usci.

Al buio della sua piccola stanza in quell'isola metallica lanciata nello spazio, il generale Han Pritcher rimase sveglio, agitato da pensieri tormentosi.

Se tutto cio era vero, e tutti i fatti sembravano provarlo, allora Tazenda era effettivamente la Seconda Fondazione.

Non c'era via di scampo.

Ma come? Come? Come poteva trattarsi di Tazenda? Un mondo cosi insignificante? Privo di caratteristiche salienti? Un pianeta sperduto tra le rovine dell'Impero? Una scheggia in mezzo ai frammenti? Gli tornava alla mente la faccia cupa del Mulo e la sua voce sottile quando parlava del vecchio psicologo della Fondazione.

Eblings Mis, l'unico uomo che aveva scoperto, forse, il segreto della Seconda Fondazione.

A Pritcher tornavano in mente le parole del Mulo: Era come se Mis fosse stato preso da un immenso stupore, come se un qualcosa della Seconda Fondazione avesse oltrepassato ogni sua aspettativa, capovolgendo ogni suo ragionamento.

Se solo avessi potuto leggere nella sua mente, invece che percepire le sue emozioni! Eppure, le emozioni che mi colpirono erano chiare, e sopra tutte dominava una grande sorpresa.

Sorpresa era la parola chiave.

Un qualcosa di assolutamente imprevedibile.

E ora era apparso questo ragazzo, questo giovane sorridente, che aveva scoperto Tazenda e le sue caratteristiche sconosciute.

Doveva aver visto giusto.

Altrimenti, niente avrebbe avuto significato.

Prima di addormentarsi Pritcher ebbe un ultimo pensiero che lo calmo: il localizzatore nascosto nella sala macchine era ancora al suo posto.

Poco prima l'aveva controllato badando bene che Channis non fosse nelle vicinanze.

Secondo Interludio

Alcune persone si trovarono casualmente, pochi minuti prima di entrare in Camera di Consiglio dove avrebbero trattato le questioni del giorno, nel corridoio.

Velocemente si scambiarono le loro opinioni.

– E cosi, il Mulo e in viaggio.

– Pare.

Ma e rischioso.

Estremamente rischioso! – No, se gli avvenimenti rientrano nei nostri piani.

– Il Mulo non e un uomo qualsiasi, e difficile manipolare i suoi strumenti scelti senza che se ne accorga.

Le menti da lui controllate sono difficilmente influenzabili e, in alcuni casi, sembra che si sia accorto del tentativo.

– Si, ma non vedo come potevamo evitarlo.

– Le menti non controllate sono piu facili.

Ma ben pochi in queste condizioni hanno una posizione d'autorita sotto di lui.

Entrarono nella Camera di Consiglio della Seconda Fondazione.

Altri li seguirono.

3. Due uomini e un contadino

Rossem e uno di quei mondi marginali, di solito trascurati dalla storia galattica, e che raramente riescono a far parlare di se in mezzo alle miriadi degli altri pianeti piu floridi.

Negli ultimi giorni dell'Impero Galattico, vi furono trasferiti alcuni prigiomeri politici mentre un osservatorio e una piccola guarnigione navale erano mantenuti in quelle regioni desolate per evitare che rimanessero completamente abbandonate a se stesse.

Quando ancor prima dei tempi di Hari Seldon sopravvennero i primi sconvolgimenti che provocarono rivolte, insicurezza e costante pericolo, gli uomini piu deboli, spaventati dai continui saccheggi e dalle continue sanguinose successioni degli imperatori, abbandonarono in massa i pianeti piu popolati per rifugiarsi nei mondi piu squallidi della Galassia.

Nelle fredde pianure di Rossem erano cosi sorti molti villaggi.

Il sole che illuminava questo mondo era rosso, e il calore che emanava era debole.

Per nove mesi la superficie del pianeta era coperta dal ghiaccio.

In quel periodo, il grano non cresceva; poi, nei mesi di sole, la temperatura arrivava ai venti gradi, cosi si sviluppava a velocita fantastica.

Piccoli animali simili a capre brucavano l'erba, raspando nella neve con zampe a tre dita.

Gli abitanti di Rossem avevano cosi il loro Pane e il loro latte, e, quando potevano fare a meno di un animale, perfino la carne.

Le scure foreste che ricoprivano la fascia equatoriale del pianeta fornivano legname dalla fibra forte adatto per costruire case.

Questo legno, insieme con le pellicce di alcuni animali e qualche minerale, veniva esportato.

Le astronavi dell'Impero venivano di volta in volta a caricarlo, dando in cambio macchinari per le fattorie, riscaldatori atomici e persino televisori che non erano male accetti in quelle regioni desolate, dove gli uomini erano costretti a nove mesi di ibernazione.

La storia dell'Impero non toccava i contadini di Rossem.

Le navi dei mercanti portavano notizie sulle rivoluzioni, ogni tanto, arrivavano nuovi rifugiati (una volta ne era arrivato anche un gruppo numeroso) che generalmente portavano le ultime notizie della Galassia.

In questo modo gli abitanti di Rossem avevano appreso delle feroci battaglie, delle popolazioni decimate, degli imperatori tirannici e dei loro vicere ribelli.

A queste notizie sospiravano e scrollavano la testa, si chiudevano nelle loro pellicce e sedevano nelle piazze dei villaggi sotto il debole sole a filosofare sulla cattiveria dell'uomo.

Poi improvvisamente, le navi dell'Impero cessarono di arrivare sul pianeta, e la vita divento piu difficile.

I rifornimenti di cibo, di tabacco e di macchinari cessarono.

Notizie confuse, ricevute da, televisori, aumentarono le loro preoccupazioni.

E alla fine seppero che Trantor, la capitale di tutta la Galassia, era stata distrutta e saccheggiata, e che la splendida, incomparabile residenza dell'Imperatore era in rovina.

Era qualcosa di inconcepibile, e a molti contadini isolati nelle campagne parve che questo significasse la fine della Galassia.

Poi, un giorno, arrivo un'astronave.

I vecchi di ogni villaggio levarono la testa credendo che fossero tornati i giorni dei loro padri.

Ma non era cosi.

Quell'astronave non era una nave imperiale.

Sulla sua prora non brillava l'emblema luminoso del sole e dell'astronave.

Era una vecchia carcassa rappezzata con frammenti di altre navi imperiali.

Gli uomini che ne scesero dicevano di essere di Tazenda.

I contadini erano confusi.

Non avevano mai sentito parlare di Tazenda, tuttavia accolsero i soldati con la loro tradizionale ospitalita.

I nuovi venuti chiesero informazioni sul pianeta, sul numero degli abitanti, il numero delle citta (la definizione di citta creo non poche confusioni poiche i contadini, parlandone, si riferivano ai villaggi), il tipo di economia e via di seguito.

Poi vennero altre navi i cui equipaggi distribuirono su tutto il pianeta un proclama in cui si diceva che Tazenda diventava la loro capitale, e che lungo la linea equatoriale, l'unica regione abitata, sarebbero state disposte stazioni per il pagamento delle tasse, e che annualmente sarebbero state raccolte determinate percentuali di pelli e grano secondo una formula numerica.

I contadini annuirono gravemente, non molto sicuri del significato della parola "tasse".

Quando erano arrivati gli agenti a raccoglierle, molti pagarono, altri rimasero attoniti a guardare gli uomini in uniforme che caricavano sui loro veicoli pelli e grano.

Alcuni contadini indignati si erano radunati e avevano tirato fuori vecchie armi da caccia, ma non erano riusciti a organizzare una difesa.

Da allora si erano limitati a protestare ogni volta che arrivavano gli uomini di Tazenda, perche la lotta per l'esistenza era diventata ancor piu dura.

Infine, si creo un nuovo equilibrio.

Un governatore di Tazenda venne ad abitare stabilmente nel villaggio di Gentri, in cui fu proibito a tutti i Rossemiti di abitare.

Il governatore e i suoi ufficiali ben raramente riuscivano a impinguarsi con i prodotti del pianeta.

Gli ufficiali addetti alla raccolta delle tasse continuavano a venire periodicamente, ma ora erano gente piu comprensiva, e i contadini ormai avevano imparato a nascondere il loro grano, a far sparire il bestiame nelle foreste e a non ostentare mai alcun segno di ricchezza.

Con faccia stupita e innocente si limitavano a far osservare agli ufficiali addetti alla tassazione la poverta delle loro case.

Le tasse diminuirono i controlli si fecero sempre piu rari, come se Tazenda si vergognasse di togliere quel poco di ricchezza a un paese tanto povero.

Comincio a svilupparsi il commercio fra i due mondi, perche forse Tazenda trovava questo sistema piu vantaggioso.

Gli abitanti di Rossem non ricevevano piu in cambio i rinomati prodotti dell'Impero, pero anche le semplici macchine e il cibo di Tazenda erano migliori dei prodotti locali.

Inoltre, le donne ebbero abiti piu eleganti di quelli che filavano da sole.

E anche questo era importante.

Ancora una volta, la vita della Galassia scorreva senza apportare cambiamenti su Rossem, e i contadini continuavano a ricavare i magri raccolti dalla loro terra.

Narovi usci dalla casa soffiando…

Era caduta la prima neve e il cielo opaco era di color rosa.

Osservo le nuvole e decise che nessuna tempesta seria era in arrivo.

Avrebbe potuto viaggiare fino a Gentri senza guai e vendere un po di grano per comprare il cibo in scatola che gli sarebbe bastato per tutto l'invero.

– Ragazzo – urlo volgendosi verso la porta chiusa, – hai fatto il pieno alla macchina? Da dietro la porta rispose una voce, e subito apparve il figlio piu grande di Narovi, con la barbetta rossa e corta non ancora del tutto cresciuta.

– Ho fatto il pieno – disse il giovane, – e funziona a dovere; solo il semiasse e in cattive condizioni.

Ma non dipende da me.

E' da tempo che ti dico che bisogna ripararlo.

L'uomo fece un passo indietro e osservo il giovane aggrottando la fronte e sporgendo il mento in avanti. – E allora sarebbe colpa mia? Come avrei potuto far cambiare il pezzo? Non sono forse cinque anni che il raccolto va male? E il mio bestiame e riuscito a evitare la peste? E sono stato io a non far cadere gli animali da pelliccia nelle trappole…

– Narovi! – Una voce familiare gli tronco il discorso a meta.

– Bene, bene – brontolo, – ci mancava anche questo, che tua madre s'intromettesse nelle discussioni tra padre e figlio.

Porta fuori la macchina e bada che il rimorchio sia attaccato bene.

Batte le mani inguantate una contro l'altra e si giro a guardare ancora una volta il cielo.

Piccole nuvole si erano raggruppate coprendo il sole.

Stava per distogliere lo sguardo, quando i suoi occhi notarono qualcosa e automaticamente levo un dito in alto e spalanco la bocca dallo stupore.

– Moglie – urlo – vecchia… vieni qui.

Una faccia indignata apparve alla finestra.

La donna segui la direzione indicata dal dito e anche lei spalanco la bocca, sorpresa.

Senza un grido si precipito giu per le scale, gettandosi sulle spalle una coperta mentre scendeva.

Apparve sulla soglia con la coperta che le copriva la testa e la schiena.

– E' un'astronave che viene dallo spazio – disse lei emozionata.

– E che altro potrebbe essere? – rispose irritato il marito. – Abbiamo visite vecchia mia, stranieri! La nave atterro lentamente nel campo a nord della fattoria di Naroni.

– Che facciamo? – balbetto la donna. – Possiamo offrire ospitalita a quella gente? Come possiamo dividere con loro la nostra povera cena e riceverli nella nostra casa cosi sporca? – Dobbiamo mandarli forse dai nostri vicini? – e Narovi cinse la moglie per le spalle.

– Moglie mia – continuo, – andrai a prendere le due sedie dalla stanza di sotto, sceglierai un agnello bello grasso da arrostire con le patate e preparerai una buona torta.

Io nel frattempo andro a salutare i nuovi arrivati… e… e… – S'interruppe si tolse il cappuccio di pelo e si gratto la testa esitante. – Si, e portero con me la mia acquavite.

Fa sempre bene bere in compagnia.

Durante il discorso del marito la donna era rimasta a bocca aperta senza riuscire a rispondere.

Quando si fu ripresa, riusci solo ad emettere un mugolio insoddisfatto.

Narovi alzo un dito ammonitore. – Donna, cosa hanno comunicato gli Anziani del villaggio all'incirca una settimana fa? Prova a ricordare.

Gli Anziani in persona sono andati in tutte le fattorie una dopo l'altra! Doveva essere una cosa importante! Ci hanno detto che se fosse atterrata una nave di stranieri avremmo dovuto comunicarglielo immediatamente per ordine del governatore! E perche non dovrei afferrare l'opportunita di entrate nelle grazie di quelli che sono al potere? Guarda quell'astronave.

Ne hai mai vista una uguale? Questi uomini che vengono dallo spazio devono essere ricchi e potenti.

Il governatore stesso ha diramato messaggi urgenti e ha mandato in pieno inverno gli Anziani in persona ad avvertirci.

Forse addirittura il potente Signore di Tazenda desidera incontrare questi stranieri, ed e nella mia fattoria che sono atterrati.

Non stava piu in se per l'emozione. – Se gli diamo una buona ospitalita, forse mi menzioneranno al governatore… e cos'e che non potremo chiedergli in seguito? La moglie si rese improvvisamente conto che i suoi leggeri abiti da casa non la riparavano a sufficienza dal freddo.

Torno verso casa e, gridando senza voltarsi, disse: – Che cosa aspetti allora? Ma l'uomo gia correva verso il punto dov'era atterrata l'astronave.

Non era certo il freddo di quel mondo, ne gli squallidi spazi desolati che preoccupavano il generale Han Pritcher.

Non era preoccupato nemmeno della poverta che lo circondava ne del contadino sudato che aveva di fronte.

Cio di cui dubitava era soprattutto della saggezza del loro comportamento.

Sia lui sia Channis erano rimasti soli.

La nave, tornata nello spazio, avrebbe potuto cavarsela da se, in circostanze normali, ma adesso lui non si sentiva sicuro.

Naturalmente era Channis il responsabile di quella situazione.

Si giro a guardare il giovane e vide che stava sorridendo felice a una donna che, con la bocca spalancata, li spiava dalla sua abitazione.

Channis sembrava trovarsi perfettamente a suo agio.

Questo fatto innervosiva leggermente Pritcher.

Non avrebbe dovuto lasciargli fare tutto quello che voleva.

Per il momento l'unico contatto che avevano con la nave era il ricetrasmettitore a ultraonde che teneva allacciato al polso.

Il contadino sorrideva, inchinava la testa rispettosamente e pieno d'adulazione diceva: – Nobili signori, ho l'onore di comunicarvi che mio figlio, un giovane di valore al quale, data la mia poverta, non posso dare l'educazione che la sua intelligenza meriterebbe, mi ha informato che gli Anziani arriveranno fra breve.

Spero sinceramente che la mia ospitalita sia stata pari ai miei mezzi di povero ma onesto lavoratore, come tutti, qui attorno vi possono testimoniare.

– Anziani? – disse Channis. – Sono i vostri capi? – Cosi e, mio nobile signore.

Sono tutti saggi e onesti uomini.

Il nostro villaggio e conosciuto su tutta Rossem per la sua giustizia esemplare sebbene qui la vita sia dura e i raccolti dei nostri campi e delle nostre foreste siano scarsi.

Forse, mio nobile signore, sarete cosi compiacente da riferire agli Anziani del rispetto e dell'onore con il quale siete stati ricevuti, cosi forse loro ci compenseranno con un nuovo motore poiche quello che abbiamo ora riesce a compiere a malapena i lavori necessari per il nostro sostentamento.

Il contadino li fissava con sguardo umile e ansioso e Han Pritcher annui condiscendente come si addiceva a un "nobile signore".

– Faro rapporto sulla vostra ospitalita agli Anziani.

Pritcher aspetto di essere rimasto solo con Channis per parlare al giovane apparentemente semiaddormentato.

– Personalmente non ci tengo in modo particolare a incontrare questi Anziani – disse. – Hai pensato che cosa gli diremo? Channis sembro sorpreso. – Cos'e che ti preoccupa? – Mi sembra che non convenga attirare sospetti proprio adesso.

Channis parlo in fretta e con voce monotona. – Bisogna pure rischiare di diventare sospetti, non troveremo mai il genere di persone che vogliamo cercando alla cieca.

Uomini che governano per mezzo del potere mentale possono anche non comandare direttamente.

In primo luogo, gli psicologi della Seconda Fondazione saranno probabilmente una piccola minoranza sul totale della popolazione, cosi come, nella Prima Fondazione, i tecnici e gli scienziati costituivano una minoranza.

Gli abitanti di questo pianeta sono probabilmente gente comune.

Gli psicologi agiranno segretamente lasciando credere ai governanti dei pianeti sottomessi di essere loro a comandare.

La soluzione del nostro problema forse si trova qui, in questa parte di pianeta ghiacciato.

– Non riesco a seguirti.

– Eppure a me pare tutto cosi ovvio.

Tazenda probabilmente e un mondo popolato da milioni e milioni di persone.

Come potremmo scoprire gli psicologi in mezzo a loro e riferire al Mulo di aver localizzato la Seconda Fondazione? Ma qui, in questo piccolo villaggio di un pianeta sottomesso, tutti i rappresentanti di Tazenda sono concentrati, come ci ha informato il nostro ospite, nel villaggio chiamato Gentri.

Non ce ne saranno piu di un centinaio, Pritcher e in mezzo a loro devono trovarsi uno o piu uomini della Seconda Fondazione.

Con tutta probabilita andremo fin laggiu, ma prima vediamo di incontrare questi Anziani.

Mi pare il passo piu logico da fare.

Si separarono di scatto perche il loro ospite stava entrando barcollante nella stanza, ovviamente agitato.

– Nobili signori gli Anziani sono arrivati.

Chiedo ancora umilmente che manteniate la vostra parola… – Quasi si piego in due nel profondo inchino.

– Ci ricorderemo certamente di voi – lo rassicuro Channis. – Sono questi gli Anziani? Evidentemente si trattava di loro.

Erano tre.

Uno di loro si avvicino, s'inchino e disse: – Siamo onorati.

I mezzi di trasporto sono pronti.

Rispettabili signori, saremo lieti di avervi con noi nella Sala delle Riunioni.

Terzo Interludio

Il Primo Oratore guardo pensieroso il cielo notturno.

Nuvole leggere coprivano a tratti la luce delle stelle.

L'universo sembrava ostile.

Freddo e cupo, ospitava una strana creatura, il Mulo.

Il buio impenetrabile degli spazi sembrava contenere una terribile minaccia.

La riunione era terminata.

Non si era protratta a lungo.

Si erano scambiati dubbi e domande ispirate dal difficile problema matematico di dove trattare con un Mutante dagli strani poteri mentali.

Tutte le possibili mutazioni dovevano essere considerate.

In qualche posto dello spazio, si trovava il Mulo.

Quale sarebbe stata la sua prossima mossa? Era facile tenere a bada i suoi uomini.

Reagivano, stavano reagendo, secondo i piani prestabiliti.

Ma cosa sarebbe successo con il Mulo?

4. Due uomini e gli Anziani

Gli Anziani, in quella particolare regione di Rossem, non erano niente di tutto quello che ci si sarebbe potuto aspettare.

Non erano una mera estrapolazione del mondo contadino: piu vecchi, piu autoritari, meno amichevoli.

Niente di tutto questo.

La dignita, che era risaltata fin dal primo incontro, sembrava essere la caratteristica dominante.

Sedevano intorno alle tavole ovali come gravi e profondi pensatori.

La maggior parte di loro aveva di poco superato l'eta matura, portavano barbe corte tagliate in modo accurato.

Alcuni non avevano superato quarant'anni e questo dimostrava come la definizione "Anziani" fosse soltanto un titolo onorifico.

I due stranieri erano seduti a capotavola e un solenne silenzio accompagnava il pasto frugale, che si svolgeva quasi come un rito e che conferiva una strana atmosfera all'assemblea.

Dopo il pranzo vennero pronunciate da quegli Anziani che sembravano avere piu autorita alcune frasi (erano troppo semplici e brevi per essere chiamati discorsi), quasi volessero dare un tono meno ufficiale alle riunione.

Era come se il cerimoniale destinato agli stranieri fosse cessato per far posto a una conversazione piu amichevole.

Si affollarono attorno ai due nuovi venuti e li tempestarono di domande.

Chiesero se fosse difficile guidare un'astronave, quanti uomini erano necessari, se fosse possibile in qualche modo migliorare le prestazioni delle loro terramobili, se era vero che in alcuni mondi la neve cadeva di rado come accadeva su Tazenda, quanta gente popolava il loro pianeta, se era grande come Tazenda, se si trovasse molto lontano, se i loro abiti fossero di lana e che cosa era che dava loro quello splendore metallico, perche non portavano pellicce, se si radevano ogni giorno e che tipo di pietra fosse incastonata nell'anello di Pritcher… le domande continuavano senza fine.

La maggior parte venivano rivolte a Pritcher come se, visto che era il piu anziano, fosse stato automaticamente investito di maggiore autorita.

Pritcher si trovo costretto a rispondere a tutte le domande.

Era come trovarsi circondati da una folla di fanciulli.

E le loro domande erano di un'ingenuita disarmante.

Erano attenti a ogni risposta e la loro voglia di sapere sembrava insaziabile.

Pritcher spiego che non era difficile guidare un'atronave e che il numero degli uomini dell'equipaggio variava a seconda della grandezza della nave, che poteva essere guidata da una o piu persone, che il funzionamento dei motori delle loro terramobili gli era completamente sconosciuto ma che senza dubbio sarebbe stato possibile migliorarne le prestazioni che il clima dei mondi variava infinitamente, che sul suo mondo abitavano molte centinaia di milioni di persone ma che era di gran lunga piu piccolo e meno importante del grande Impero di Tazenda, che i loro abiti erano tessuti con una plastica al silicone e che la lucidita metallica era prodotta artificialmente orientando la disposizione molecolare che i loro vestiti erano riscaldati artificialmente e che quindi non avevano bisogno di pellicce che si radevano tutti i giorni, e che la pietra del suo anello era un'ametista.

Continuava a rispondere.

Si accorse di essere entrato, senza volere, in rapporti familiari con quegli strani provinciali.

A ogni sua risposta gli Anziani parlottavano tra di loro come se discutessero dell'informazione ricevuta.

Era difficile capire che cosa si dicessero, perche parlando tra di loro usavano un dialetto che si differenziava molto dalla lingua universale galattica.

A un tratto Channis li interruppe per dire: – Gentili signori, ora tocca a voi rispondere per un poco, poiche noi siamo stranieri e ci piacerebbe molto conoscere tutto cio che c'e da sapere su Tazenda.

A quelle parole nella sala si fece un gran silenzio.

Il gesticolare aggraziato con cui gli Anziani accompagnavano le loro frasi cesso immediatamente.

Si guardarono gli uni con gli altri, in apparenza desiderosi di cedere all'altro la parola.

Pritcher corse ai ripari: – Il mio compagno chiede questo in amicizia, poiche la fama di Tazenda corre per la Galassia.

Noi, naturalmente, informeremo il governatore della lealta e della fedelta degli Anziani di Rossem.

I presenti non mostrarono alcun segno di sollievo, ma le loro facce sembrarono distendersi.

Un Anziano si prese la barba tra il pollice e l'indice la liscio gentilmente poi disse: – Noi siamo servi fedeli dei signori di Tazenda.

Dopo un primo momento di irritazione provocato dalla domanda inopportuna di Channis, Pritcher si senti meglio.

Evidentemente malgrado la vecchiaia che doveva essere la causa dell'attenuarsi della sua iniziativa, sentiva di possedere ancora una dialettica in grado di smorzare le espressioni troppo audaci del giovane.

– Noi che veniamo da cosi lontano – insiste Channis, – non sappiamo la storia dei Signori di Tazenda che immaginiamo governino con giustizia e benevolenza questi mondi da lungo tempo.

L'Anziano che aveva gia prima la parola replico con tono pacato e calmo: – Nemmeno i nonni dei piu vecchi fra noi potrebbero ricordare i giorni in cui i Signori non esistevano.

– E' stata un'Era di pace? – Si, e stata un'Era di pace! – Esito. – Il governatore e forte e potente e non esiterebbe a punire i traditori.

Nessuno di noi e un traditore, naturalmente.

– Immagino che avra punito qualcuno che lo meritava nel passato.

Il vecchio esito nuovamente. – Nessuno in questo pianeta e mai stato un traditore ne tra i nostri padri, ne tra i padri dei nostri padri ve ne e mai stato uno.

Ma su altri mondi qualcuno ha tradito e la morte l'ha colto istantaneamente.

Non e bene pensare a queste cose, poiche noi siamo uomini umili, poveri agricoltori e non ci interessiamo di politica.

La sua voce aveva un tono ansioso e le facce di tutti i presenti esprimevano preoccupazione.

– Potreste dirci – chiese Pritcher con tatto, – come potremmo avere un'udienza con il vostro governatore? Gli Anziani sembrarono sorpresi per la domanda.

Nessuno rispose per alcuni istanti poi l'Anziano riprese: – Come? Non lo sapevate? Il governatore verra qui domani.

Vi aspettava.

E stato un grande onore per noi.

Noi… noi speriamo sinceramente che vogliate fargli presente la lealta dei suoi sudditi.

Pritcher riusci a sorridere anche se con difficolta. – Ci stava aspettando? Gli Anziani si guardarono l'un l'altro. – Perche questa domanda? E piu di una settimana che vi stiamo aspettando.

Il loro appartamento era indubbiamente lussuoso per quel pianeta.

Pritcher aveva dovuto adattarsi a ben peggiori sistemazioni.

Channis mostrava una completa indifferenza.

C'era un'atmosfera di tensione fra i due, data la differenza di carattere.

Pritcher sentiva che il momento decisivo si stava avvicinando e desiderava rimandarlo.

Incontrarsi cosi presto con il governatore significava spostare il gioco in una dimensione pericolosa, eppure un successo avrebbe apportato loro innumerevoli vantaggi.

Provo irritazione per l'espressione lievemente annoiata del giovane Channis.

– Sembra che ci abbiano preceduti – disse.

– A quanto pare – rispose Channis con tranquillita.

– Tutto qui? Vuoi dire che non volevi coglierli di sorpresa? Siamo venuti fin qui per scoprire che il governatore ci stava aspettando.

Probabilmente dal governatore di Tazenda sapremo che tutto il pianeta ci stava aspettando.

E che valore avra la nostra missione? Channis alzo gli occhi senza riuscire a frenare la preoccupazione che lo tormentava. – Che ci aspettassero e un conto, che sappiano chi siamo e cosa siamo venuti a fare e un altro.

– Credi di riuscire a nascondere una cosa del genere agli uomini della Seconda Fondazione? – Forse.

E perche no? Chi lo puo dire? Supponiamo che la nostra astronave sia stata localizzata nello spazio.

E' normale per un regno mantenere posti di osservazione ai confini.

Anche se fossimo stranieri senza importanza, saremmo sempre interessanti per loro.

– L'interesse deve essere stato notevole visto che il governatore si scomoda a venire da noi.

Channis si strinse nelle spalle. – Ci occuperemo di quel problema piu tardi.

Prima vediamo che tipo e questo governatore.

Pritcher sorrise scuotendo la testa.

La situazione stava diventando ridicola.

Channis continuo: – Perlomeno sappiamo una cosa.

Tazenda e la Seconda Fondazione oppure ci sono mille particolari che coincidono in modo straordinario.

Come interpreti il sacro terrore che questa gente nutre nei riguardi di Tazenda? Non si vedono segni di dominazione politica.

Gli Anziani si radunano liberamente senza che nessuno cerchi di interferire.

Le imposte di cui parlano non mi sembrano gravose e vi si puo sfuggire con facilita.

Gli abitanti parlano volentieri di poverta, ma io li vedo tutti sani e ben nutriti.

Le loro case non sono certo abitazioni di lusso, pero sono confortevoli.

"In effetti, questo mondo mi affascina.

Non ne ho mai visto uno dove le condizioni di vita siano cosi dure eppure sono sicuro che la popolazione non soffre e il loro modo di vita cosi semplice comporta un grado di felicita che certamente manca tra le popolazioni piu sofisticate dei centri evoluti.

– Stai diventando un ammiratore delle virtu contadine.

– Per carita – rispose Channis divertito dall'idea. – Sto semplicemente cercando di farti notare il significato di tutto questo.

Apparentemente Tazenda e un'ammimstrazione efficiente, un genere di efficienza ben differente da quella del vecchio Impero o da quella della Fondazione o persino della nostra stessa Unione.

Mentre questi ultimi hanno raggiunto un'efficienza tecnica a scapito di valori ben piu alti Tazenda ha portato la felicita e la soddisfazione.

Non vedi come il fine del loro dominio e differente? Non e fisico ma psicologico.

– Davvero? – Pritcher si permise dell'ironia. – E il terrore con cui gli Anziani parlavano dei loro cari capi psicologici? Come concorda con la tua tesi? – Sono stati mai fatti oggetto di punizione? Parlano solamente del castigo inflitto ad altri.

E come se la paura della punizione fosse in loro cosi ben radicata che non e necessario metterla in atto.

Sono convinto che sono controllati mentalmente in modo tale che sul pianeta non c'e bisogno della presenza di un solo soldato di Tazenda.

Non ti sei accorto di tutto questo? – Forse – disse Pritcher con freddezza – me ne rendero conto solo dopo aver visto il governatore.

E che cosa accadra se anche le nostri menti verranno controllate? Channis replico con disprezzo: – Tu dovresti essere abituato a trattamenti del genere.

Pritcher impallidi impercettibilmente e con uno sforzo si allontano.

Quel giorno non si parlarono piu.

Durante la notte mentre il suo compagno dormiva Pritcher regolo senza far rumore il trasmettitore a ultraonde e si mise in contatto con la nave.

La risposta era appena percettibile.

Per due volte Pritcher domando: – Ancora nessuna comunicazione? Per due volte senti la stessa risposta: – Nessuna.

Siamo sempre in attesa.

Si alzo dal letto.

Faceva freddo nella stanza e si copri con la coperta di pelo; si sedette e osservo le stelle cosi differenti nella loro disposizione e luminosita da quelle del cielo della Periferia dove era nato.

In qualche luogo tra quelle stelle c'e la risposta ai problemi che lo tormentavano e dentro di se senti un desiderio irrefrenabile di arrivare a una conclusione.

Per un momento si chiese se il Mulo avesse ragione se la Conversione gli avesse fatto perdere la fiducia in se stesso.

O si trattava semplicemente della vecchiaia e delle fatiche sostenute in quegli ultimi anni? Non gli Importava saperlo.

Era stanco


Il governatore di Rossem arrivo senza alcuna pompa.

La sua sola scorta era costituita da un uomo in uniforme che guidava il terramobile.

Quest'ultimo era molto lussuoso ma agli occhi di Pitcher era del tutto inefficiente.

Girava pesantemente e piu di una volta parve sobbalzare come se l'autista avesse cambiato marcia troppo rapidamente.

Era evidente dalla carrozzeria che la macchina funzionava a energia chimica non atomica.

Il governatore tazendiano scese dal veicolo con passo leggero camminando sullo strato di neve caduto durante la notte.

Avanzo tra due ali di Anziani.

Gli altri lo seguirono.

I due uomini dell'Unione avevano osservato la scena dai loro appartamenti.

Il governatore era un uomo dalla corporatura pesante non alto e dall'aspetto assolutamente insignificante.

Ma che importanza aveva l'apparenza? Pritcher si rimprovero per esserci lasciato prendere dal nervosismo.

La sua faccia tuttavia era rimasta fredda e calma.

Non l'aveva certo fatto vedere a Channis ma sentiva che gli era salita la pressione e che la gola gli era diventata secca.

Non era una paura fisica era qualcosa di diverso.

Diede un'occhiata a Channis.

Il giovane si guardava assorto le unghie di una mano.

Pritcher provo dentro di se una sorda irritazione: che paura poteva avere Channis del controllo mentale? Pritcher cerco di rilassarsi pensando agli avvenimenti passati a cio che era stato prima che il Mulo lo trasformasse da democratico convinto in un suo fedele seguace.

Era difficile ricordarsene e non riusciva a scacciare i sentimenti che lo tenevano legato al Mulo.

Era sicuro che un tempo aveva tentato di assassinare il Mulo eppure malgrado tutt'gli sforzi possibili non riusciva a ricordare le emozioni che lo animavano allora.

Che cosa sarebbe successo se il governatore avesse controllato la sua mente e fosse riuscito a insinuarsi fino ai centri emotivi per distruggere e ricreare? La prima volta non aveva provato alcuna sensazione particolare dolore, o costrizione mentale… non aveva nemmeno provato un senso di discontinuita.

Aveva sempre amato il Mulo.

Pensare che un tempo lo aveva odiato era un orribile dubbio che lo imbarazzava.

Eppure non aveva provato alcun dolore.

Incontrando il governatore sarebbe forse accaduta la medesima cosa? Avrebbe rinnegato tutto i servizi resi al Mulo, l'orientamento stesso della sua vita per riunirsi a quel mondo apparentemente di sogno che era rappresentato dalla parola Democrazia? Anche il Mulo sarebbe diventato un sogno, e sarebbe stato fedele solo a Tazenda? Con uno scatto nervoso allontano quel pensiero dalla mente.

Provava un forte desiderio di agire.

Poi la voce di Channis sembro risuonargli nelle orecchie: – Generale, ci siamo.

Pritcher si giro.

Un Anziano aveva aperto la porta senza far rumore ed era rimasto in piedi sulla soglia con aria dignitosa.

– Sua Eccellenza – disse – il Governatore di Rossem in nome dei Signori di Tazenda e lieto di concedere udienza e chiede che vi presentiate di fronte a lui.

– Certamente – disse Channis aggiustandosi la cintura e il cappuccio rossemiano sulla testa.

Pritcher strinse i denti.

Questo era l'inizio del gioco d'azzardo.

Il governatore di Rossem non aveva un aspetto imponente.

Aveva la testa scoperta, e i suoi capelli castani leggermente brizzolati gli davano un aspetto bonario.

Gli occhi erano circondati da una fitta rete di rughe sottili che gli conferivano un'espressione furba, il mento era rotondo e piuttosto grasso.

Coloro che pretendevano di indovinare il carattere delle persone osservando la conformazione della faccia l'avrebbero definito un debole.

Pritcher evitava di guardarlo negli occhi e gli osservava invece il mento.

Non sapeva se comportandosi cosi avrebbe evitato di farsi influenzare, ma decise per questo sistema.

Il governatore parlo con voce stridula e indifferente.

– Benvenuti a Tazenda.

Vi accogliamo pacificamente.

Avete mangiato? Con la mano curata dalle lunghe dita indico la tavola a forma di U al centro della sala.

Si inchinarono prima di sedersi.

Il governatore si sedette al centro con ai suoi fianchi i due stranieri, all'interno, gli Anziani si disposero in silenzio ai due lati della U.

Il governatore parlava con frasi brevi e secche: stava lodando il cibo importato da Tazenda.

In effetti, la qualita era ben diversa da quella coltivata sul pianeta.

Parlo del clima infelice di Rossem, e fece un riferimento casuale alla difficolta dei viaggi spaziali.

Bail Channis parlo poco.

Pritcher rimaneva in silenzio.

Finalmente il pranzo fini.

Anche la frutta candita era terminata, i tovaglioli usati e riposti, e finalmente il governatore si appoggio allo schienale.

I suoi occhietti luccicavano.

– Ho chiesto notizie della vostra nave.

Naturalmente vorrei che potesse avere tutte le manutenzioni necessarie, ma mi e stato riferito che non se ne conosce la dislocazione.

– E' vero – disse Channis. – L'abbiamo lasciata nello spazio.

E' un'astronave piuttosto grande, adatta ai lunghi viaggi e abbiamo pensato che facendola atterrare si sarebbero potuti sollevare dubbi sulle nostre intenzioni pacifiche.

Abbiamo preferito atterrare soli e disarmati.

– Un atto veramente amichevole – commento il governatore senza convinzione. – Avete detto che si tratta di una nave piuttosto grande? – Non si tratta di un'astronave da guerra.

Eccellenza – cerco di rassicurarlo Channis.

– Capisco.

Da dove venite? – Da un piccolo mondo del settore di Santanni, eccellenza.

Forse voi non ne conoscete nemmeno l'esistenza poiche e un mondo di poca importanza.

Siamo interessati a stabilire con voi dei rapporti commerciali.

– Commercio? E che cosa vendete? – Macchinari di tutti i tipi, eccellenza.

In cambio, noi accettiamo cibo, legname, minerali…

– Capisco. – Ma il governatore sembrava avere ancora dei dubbi.

– Mi occupo ben poco di queste faccende.

Forse potremo fare dei buoni scambi.

Forse, dopo aver esaminato le vostre credenziali, poiche ne ho bisogno prima che il mio governo possa procedere, voi capite… e dopo che noi avremo esaminato la vostra astronave, sarebbe meglio che voi vi dirigeste su Tazenda.

Non vi fu risposta e i modi del governatore si raffreddarono.

– Tuttavia e necessario vedere la vostra nave.

– Sfortunatamente – disse Channis, – la nave sta subendo delle riparazioni.

Se vostra eccellenza volesse pazientare, entro quarantotto ore sara a sua disposizione.

– Non sono abituato ad aspettare.

Per la prima volta Pritcher incontro lo sguardo dell'altro, occhi negli occhi, il cuore gli parve scoppiare nel petto.

Per un attimo ebbe la sensazione di annegare, poi distolse lo sguardo.

Channis non era emozionato. – La nave non puo atterrare prima di quarantotto ore, eccellenza – ripete. – Noi siamo qui disarmati: potete forse dubitare delle nostre buone intenzioni? Segui un lungo silenzio, quindi il governatore borbotto: – Parlatemi un po del mondo da dove venite.

Questo fu tutto.

Il pericolo era cessato.

L'atmosfera sembro distendersi.

Il governatore evidentemente aveva completato la sua missione, e in apparenza aveva perso ogni interesse per loro.

L'udienza divenne noiosa.

Finito l'incontro, Pritcher torno nel suo appartamento e cerco di riorganizzare le idee.

Trattenendo il respiro, analizzo le sue emozioni.

Non provava nessuna sensazione nuova dopo la Conversione del Mulo.

Tutto gli era parso naturale.

Era cosi che accadeva generalmente.

Fece un primo esperimento.

Con freddo proposito, urlo a se stesso: La Seconda Fondaione deve essere trovata e distrutta!.

L'odio piu sincero accompagno questa frase.

Poi sostitui alla parola Seconda Fondazione il nome Mulo e provo una stretta al cuore.

Fin qui tutto era normale.

Ma se l'avessero modificato in un modo piu sottile, sarebbe stato difficile accorgersene poiche per il fatto stesso che era avvenuto il mutamento, la sua facolta di giudizio sarebbe stata menomata.

Eppure egli provava ancora un senso di lealta profonda verso il Mulo! Se in questo non era cambiato, il resto non importava.

Cesso di rimuginare e si mise in azione.

Channis era occupato nell'altra stanza.

Pritcher comincio a trasmettere il suo messaggio con l'unghia del pollice.

Finalmente arrivo la risposta.

Si senti sollevato e felice.

Rimase impassibile, ma dentro di se, urlava di gioia, e quando Channis si volto a guardarlo, Pritcher si rese conto che la farsa era finita.

Quarto Interludio

Due Oratori si incontrarono lungo la strada, e uno fermo l'altro.

– Ho notizie del Primo Oratore.

L'altro lo guardo preoccupato. – Punto di intersezione? – Si! Speriamo di vivere fino a domani.

Un uomo e il Mulo


Channis non mostrava di essersi accorto del lieve cambiamento dell'atteggiamento di Pritcher nei suoi confronti.

Si appoggio allo schienale della sedia e allungo i piedi.

– Che impressione ti ha fatto il governatore? Pritcher alzo le spalle. – Niente di particolare.

A me non sembra di certo un genio.

Se e un uomo della Seconda Fondazione, non e l'esemplare migliore.

– Non credo che lo sia.

Non so proprio cosa pensare.

Supponiamo che tu appartenga alla Seconda Fondazione – Channis si fece pensieroso, – e che conosca lo scopo della nostra venuta.

Come ti comporteresti? – Mi servirei della Conversione, naturalmente.

– Come il Mulo? – Channis lo guardo fisso negli occhi.

– Ce ne accorgeremmo noi se fossimo stati convertiti? Non ne sono sicuro…

E se fossero semplicemente degli psicologi, anche se molto intelligenti? – In questo caso non esiterebbero a farci uccidere subito.

– E la nostra astronave? No. – Channis scosse la testa.

– Noi stiamo bluffando, vecchio mio.

Si tratta semplicemente di un bluff.

Anche se fossero capaci di usare un controllo emotivo, tu e io siamo solo delle pedine.

E' il Mulo che devono combattere e devono essere tanto prudenti nei nostri confronti come noi lo siamo nei loro.

Sono sicuro che loro sanno chi siamo.

Pritcher lo fisso freddamente. – Cosa intendi fare? – Aspettare.

Lasciamo che siano loro a venire da noi.

Forse temono la nave, ma forse temono anche il Mulo.

Hanno bluffato con il governatore.

Non e andata bene.

Non ci siamo fatti sorprendere.

La prossima persona che si incontrera con noi sara un uomo della Fondazione, e probabilmente ci proporra un accordo.

– E poi? – Noi ci accorderemo.

– Non credo.

– Perche, pensi che in tal modo tradiremo il Mulo? – No, il Mulo e capacissimo di controllare qualsiasi traditore.

Sono convinto che non ci accorderemo.

– Forse pensi che non riusciremo a ingannare gli uomini della Seconda Fondazione? – Non e questa la ragione.

Channis poso gli occhi sul fulminatore che Pritcher teneva in mano.

– Vuoi dire che quella e la ragione.

Pritcher punto l'arma. – Esatto.

Sei in arresto.

– Perche? – Per aver tradito il Primo Cittadino dell'Unione.

Channis strinse le labbra. – Che cos'ho fatto? – Tradimento! Di conseguenza, sono costretto a porre rimedio.

– Che prova hai? Solo supposizioni o anche sogni? Sei forse impazzito? – No.

E tu? Pensi che il Mulo mandi in missione giovani inesperti senza una ragione? Quale ragione avrebbe avuto per spedire te? Perche sai sorridere e ti vesti bene? Perche hai ventotto anni? – Forse perche di me ci si puo fidare.

E questo mi pare abbastanza logico.

– O forse perche di te non ci si puo fidare.

Il che e altrettanto logico.

Cerchi di divertirti con paradossi e con giochi di parole.

Pritcher teneva il fulminatore puntato. – Alzati! – disse piantandosi a gambe larghe davanti al giovane.

Channis si alzo senza affrettarsi.

Senti la canna del fulminatore premergli contro la cintura senza che i muscoli gli si contraessero.

– Quello che il Mulo cercava – continuo Pritcher, – era la Seconda Fondazione.

Lui non c'e riuscito e nemmeno io, perche il segreto era nascosto bene.

L'unico modo per scoprire il suo nascondiglio era di trovare uno che ne conoscesse gia l'ubicazione.

– E sarei io? – Evidentemente.

Al principio non me ne sono reso conto, naturalmente, e malgrado la mia mente non sia pronta come un tempo, sentivo qualcosa di strano.

Hai trovato troppo facilmente Fine di stelle! E' stato miracoloso scoprirne l'esatta locazione tra infinite possibilita! E come se non bastasse, sei riuscito a trovare anche l'esatto angolo d'osservazione! Povero ingenuo! Mi hai stimato cosi poco da non renderti conto che queste coincidenze fortuite erano un po troppo perche io non me ne accorgessi? – Intendi dire che ho avuto troppa fortuna? – Hai avuto troppa fortuna per essere un uomo leale.

– Avevi cosi poca fiducia nelle mie possibilita di successo? Il fulminatore ebbe un tremito, sebbene soltanto lo sguardo gelido di Pritcher tradisse l'ira repressa. – Perche tu sei pagato dalla Seconda Fondazione – rispose lui.

– Pagato? – ripete l'altro con disprezzo. – Provalo se ne sei capace.

– Oppure sei sotto il loro controllo mentale.

– Senza che il Mulo se ne sia accorto? E' ridicolo.

– Il Mulo lo sapeva.

E' qui che ti sbagli, vecchio mio.

Il Mulo lo sapeva.

Credi che ti avrebbe dato una nave per giocarci? Tu ci hai portato sulla Seconda Fondazione come era nei piani.

– Sinceramente riesco a capire ben poco di quello che dici.

Spiegami, perche avrei dovuto fare tutto questo? Se io fossi un traditore, perche ti avrei condotto alla Seconda Fondazione? Perche invece non ti avrei fatto girare per lo spazio a caso e concludere che non avevo trovato niente come era successo a te? – Per fare catturare la nave.

Evidentemente gli uomini della Seconda Fondazione hanno bisogno di imparare i segreti della tecnologia atomica per difendersi.

– Inventane una migliore.

Un'astronave non ha nessun significato per loro, e se credessero che catturando una nave riuscirebbero in un anno a possedere degli impianti atomici, sarebbero veramente ingenui.

Ingenui perlomeno quanto te, direi.

– Avrai l'opportunita di spiegarti con il Mulo.

– Vuoi dire che torneremo a Kalgan? – Al contrario.

Rimaniamo qui.

E il Mulo ci raggiungera fra quindici minuti.

Pensi che non ci abbia seguito, piccolo uomo pieno di presunzione? La tua trappola ha funzionato alla rovescia.

Non hai certo condotto le vittime tra le nostre mani, ma ci hai guidato dalle nostre vittime.

– Posso stendermi? – disse Channis. – Vorrei farti capire una cosa servendomi di un disegno.

Ti prego.

– Resta in piedi.

– D'accordo, te lo diro rimanendo in piedi.

Tu pensi che il Mulo ci stia seguendo a causa del localizzatore che hai sistemato nel circuito delle comunicazioni? Il fulminatore forse ebbe un sussulto, ma Channis non avrebbe potuto giurarlo.

Disse: – Non sembri sorpreso.

Ma sono certo che dentro di te cominci a dubitare.

Si. e vero, sapevo benissimo che si trovava li.

E ora che ti ho dimostrato di conoscere qualcosa che tu credevi non sapessi, ti diro qualcos'altro che non sai.

– Ti sei permesso troppi preliminari, Channis.

Pensavo che la tua facolta di inventare frottole fosse piu pronta.

– Non sto inventando.

Ci sono stati dei traditori, naturalmente, o agenti nemici se preferisci questo termine, e il Mulo se ne e accorto per caso. A quanto pare alcuni Convertiti sono stati condizionati.

Questa volta l'arma aveva avuto un sobbalzo, non c'erano dubbi.

– Te lo ripeto Pritcher.

E' per questo che aveva bisogno di me.

Io sono un non-Convertito.

Non ti ha mai detto che aveva bisogno di un nonConvertito? Non so che cosa altro ti possa aver detto.

– Inventa qualcos'altro, Channis.

Se fossi contro il Mulo, me ne renderei conto. – In silenzio, ma rapidamente, Pritcher stava controllando la sua mente.

Non c'era nulla di mutato.

Ovviamente quell'uomo stava mentendo.

– Tu dici di sentirti ancora fedele al Mulo.

Ma non e stata la lealta a essere condizionata.

Il Mulo dice che sarebbe stato troppo facile accorgersene.

Ma come ti senti mentalmente? Confuso? Da quando ti sei messo in viaggio, ti sei sentito sempre normale? Non hai mai provato strane sensazioni? Cosa stai tentando di fare? Vuoi bucarmi la pancia senza premere il grilletto? Pritcher allontano il fulminatore dalla cintura dell'altro. – Che vuoi dire? – Cerco di farti capire che tu sei stato condizionato.

Tu non hai visto il Mulo installare il localizzatore, hai visto qualcuno fare una cosa simile? Tu l'hai semplicemente trovato li e hai creduto che appartenesse al Mulo e di conseguenza hai pensato che ci stesse seguendo.

Certo, il trasmettitore da polso ti tiene in contatto con la nave su una lunghezza diversa dalla mia.

Pensavi che non lo sapessi? – Parlava rapidamente e con irritazione.

L'indifferenza era scomparsa. – Ma non e il Mulo che si sta avvicinando.

– E chi altro? – Chi potrebbe essere? Ho scoperto il localizzatore il giorno che siamo partiti, ma non ho pensato che fosse del Mulo perche lui non aveva bisogno di sapere dove ci saremmo diretti.

Non vedi l'assurdita del tuo ragionamento? Se io fossi stato un traditore e lui l'avesse saputo, avrebbe potuto convertirmi senza sforzo, e io gli avrei rivelato il segreto della Seconda Fondazione senza la necessita di farmi viaggiare per meta Galassia.

Tu sei capace forse di nascondere un segreto al Mulo? E se io non avessi saputo dove si trovava la Seconda Fondazione, non avrei potuto condurcelo.

E allora perche mandare me? "Ovviamente il localizzatore dov'essere stato messo in quel luogo da un agente della Fondazione.

Quello che si sta avvicinando.

E sarebbe stato cosi facile ingannarti se la tua mente non fosse stata condizionata.

Come fai a dirti normale se fai considerazioni tanto stupide? Io avrei dovuto portare un'astronave sulla Seconda Fondazione? E che ci avrebbero fatto con un'astronave? "Loro vogliono te, Pritcher.

Tu conosci l'Unione meglio di chiunque altro oltre al Mulo, e tu per loro costituisci un pericolo quasi quanto lui.

Ecco perche mi hanno diretto mentalmente.

Naturalmente sarebbe stato impossibile per me trovare Tazenda per puro caso, questo lo sapevo.

E sapevo che la Seconda Fondazione ci stava seguendo, che erano stati loro a organizzare tutto.

E perche non stare al loro gioco? Era una battaglia di bluff.

Loro volevano catturarci e noi volevamo sapere dove si trovassero…

Bisognava rischiare.

"Ma saremo noi ad essere sconfitti se tu continui a puntarmi addosso il fulminatore.

E questa ovviamente non e stata una tua idea.

Sono stati loro a inculcartela.

Consegnami l'arma, Pritcher.

So che ti sembra un errore, ma non e la tua mente che te lo suggerisce: sono loro, gli uomini della Seconda Fondazione.

Dammi il fulminatore, Pritcher, e affronteremo insieme colui che sta per arrivare.

Pritcher si sentiva sempre piu confuso.

Era plausibile! Era possibile che si sbagliasse tanto? Perche era sempre tormentato da dubbi? Perche aveva perso la sua sicurezza? Che cos'era che gli faceva sembrare quello che aveva detto Channis cosi plausibile? Plausibile! La testa gli comincio a girare, vide vagamente Channis in piedi davanti a lui, con la mano protesa…

Improvvisamente si rese conto che non avrebbe potuto fare a meno di consegnargli il fulminatore.

E proprio mentre i suoi muscoli si stavano contraendo per eseguire l'invito, la porta dietro di lui si apri e allora si giro.

Esistono uomini nella Galassia che possono essere confusi con altri, ma Pritcher, pur nello stato di allucinazione in cui si trovava, non sbaglio a identificare il Mulo mediante il suo flusso mentale vivificatore.

Fisicamente, il Mulo non era in grado di dominare la situazione.

Era ridicolo cosi imbottito di vestiti pesanti che ne ingrossavano la corporatura senza riuscire a dargli un aspetto normale.

La sua faccia era deformata da quella specie di proboscide arrossata dal freddo, che gli conferiva un aspetto controproducente per un salvatore.

– Non consegnare la tua pistola, Pritcher – disse.

Poi si volse verso Channis che s'era stretto nelle spalle e s'era seduto.

– Gli impulsi emotivi al momento sembrano alquanto confusi e contrastanti.

Cos'e questa storia di qualcun altro oltre a me che vi stava seguendo? Pritcher intervenne. – Siete stato voi, signore, a far piazzare sull'astronave un localizzatore? Il Mulo si volse verso di lui. – Certamente.

E' molto poco probabile che qualcuno non appartenente all'Unione abbia accesso alla nave.

– Lui dice…

– Generale la persona in questione si trova qui.

Non credo che sia necessario un interrogatorio indiretto.

Che cosa avete detto, voi, Channis? – Evidentemente mi ero sbagliato, signore.

Era mia opinione che il localizzatore fosse stato nascosto sull'astronave da qualuno al soldo della Seconda Fondazione e che noi fossimo stati guidati qui per uno scopo preciso.

Inoltre, avevo l'impressione che il generale fosse piu o meno nelle loro mani.

– Sembra invece che vi siate sbagliato.

– Lo credo anch'io.

Altrimenti non sareste apparso voi sulla porta.

– Bene, vediamo di studiare insieme la situazione. – Il Mulo si sfilo di dosso la tuta riscaldata elettricamente. – Vi dispiace se mi siedo anch'io? Ora… qui noi siamo al sicuro e al riparo da ogni interferenza.

Nessun abitante di questo pianeta desolato desiderera avvicinarsi a questo luogo.

Ve l'assicuro. – Sembrava soddisfatto della potenza delle sue facolta.

Channis era disgustato. – Che bisogno abbiamo di tranquillita? Pensate che arrivi qualcuno a portarci il te o a condurci le ragazze del balletto? – Lo dubito.

Giovanotto, sentiamo un po qual era la vostra teoria.

Secondo voi un uomo della Fondazione vi stava seguendo con un dispositivo posseduto unicamente da me… e come avete detto di aver scoperto questo pianeta? – E ovvio, signore, data la successione degli avvenimenti, che qualcuno abbia suggerito un certo numero di nozioni alla mia mente…

– E costui sarebbe un uomo della Seconda Fondazione? – Non vedo chi altri potesse essere.

– In questo caso, non avete pensato che se qualcuno della Seconda Fondazione vi avesse costretto, o indirizzato verso questo pianeta per mezzo di trasmissioni telepatiche sarebbe stato perfettamente inutile mettere sull'astronave un localizzatore? Channis alzo gli occhi e, incontrando lo sguardo del suo capo, provo un brivido.

Pritcher sospiro e assunse un'espressione rilassata.

– No – rispose Channis. – Non mi era venuto in mente.

– Se vi avessero effettivamente seguito, significava che non erano capaci di dirigervi, e quindi voi avreste avuto ben poche possibilita di trovare la Seconda Fondazione.

Neanche questo vi e venuto in mente? – No nemmeno questo.

– E come mai? La vostra mente cosi brillante e diventata improvvisamente tanto ottusa? – L'unica risposta che vi posso dare consiste in un'altra domanda signore.

Anche voi siete d'accordo con Pritcher nell'accusarmi di tradimento? – Nel caso che fossi della medesima opinione, avreste delle argomentazioni a vostra discolpa? – Solo quelle che ho gia esposte al generale.

Se fossi un traditore e avessi conosciuto la dislocazione della Seconda Fondazione, mi avreste potuto convertire e apprendere da me direttamente tutte le notizie necessarie.

Se invece avete sentito la necessita di seguirmi, significa che non conoscevo niente e di conseguenza non sono un traditore.

– Quali sono quindi le vostre conclusioni? – Che non sono un traditore.

– Non posso negare che la vostra spiegazione e attendibile.

– E allora perche mi avete fatto seguire in segreto? – Perche i fatti possono avere una terza spiegazione.

Sia voi sia Pritcher avete dato due diverse versioni particolari, ma non avete detto tutto.

Io, se mi concederete tempo a sufficienza, cerchero di colmare le lacune.

Non mi dilunghero, per cui non vi annoierete.

Sedetevi, Pritcher, e consegnatemi il vostro fulminatore.

Non c'e piu pericolo di un attacco, nemmeno da parte della Seconda Fondazione.

Grazie a voi, Channis.

La stanza era illuminata, secondo l'uso rossemiano, da un filo scaldato elettricamente.

Una sola lampadina pendeva dal soffitto, e la sua luce gialla proiettava tre ombre sul pavimento.

Il Mulo continuo: – Ho ritenuto necessario seguire Channis perche sospettavo qualcosa.

Il fatto che si sia diretto alla Seconda Fondazione con rapidita sorprendente, e senza esitazioni, dimostra che i miei sospetti non erano infondati.

Non ho ricevuto le informazioni da lui direttamente, c'era qualcosa che lo impediva.

Questi sono i fatti, e Channis, naturalmente, conosce la conclusione.

Ma anch'io.

Riuscite a seguirmi, Pritcher? – No, signore – disse Pritcher scuotendo la testa.

– Allora cerchero di spiegarmi meglio.

Solo un determinato tipo di persone puo conoscere la dislocazione della Seconda Fondazione e impedire che io ne venga a conoscenza.

Channis, tu sei un uomo della Seconda Fondazione.

Channis appoggio i gomiti sulle ginocchia e si protese in avanti.

A labbra strette rispose: – Che prove avete? Le semplici deduzioni per ben due volte, oggi, si sono dimostrate sbagliate.

– Esiste anche una prova evidente, Channis.

E stato abbastanza facile.

Ti ho detto che alcuni dei miei uomini sono stati condizionati.

Il campo di ricerca era piuttosto vasto ma non illimitato.

Avevi troppo successo, Channis.

Eri troppo simpatico a tutti.

Troppo popolare.

Ho cominciato a dubitare di te.

Poi ti ho fatto chiamare per guidare questa spedizione.

Ho controllato le tue emozioni.

Non sembravi preoccupato.

Hai dimostrato troppa sicurezza, Channis.

Nessun uomo, anche se estremamente capace avrebbe potuto evitare di esser preso da incertezza davanti a un compito cosi difficile…

Poiche la tua mente non dimostrava esitazioni, o si trattava di follia oppure di una mente controllata.

E' stato facile provare le due alternative.

Mi sono impadronito della tua mente e l'ho riempita di un'emozione dolorosa, poi ti ho liberato.

Ma prima che penetrassi nella tua mente, per un solo istante, una frazione di istante, il tuo sistema emotivo mi ha opposto resistenza.

Era quello che volevo sapere.

Nessuno avrebbe potuto resistermi, nemmeno per una frazione secondo, senza possedere un controllo simile al mio.

La voce di Channis era bassa, velenosa. – Ebbene? Cosa succedera ora? – Ora tu morirai, poiche sei un uomo della Seconda Fondazione.

E' necessario e tu lo sai.

Ancora una volta Channis si trovava di fronte a un'arma puntata.

Uno strumento guidato questa volta da una mente che non si poteva manipolare come quella di Pritcher, ma da una mente matura, capace di resistere.

Il periodo concessogli per correre ai ripari era minimo.

E' difficile spiegare cio che sarebbe successo in quella situazione a una persona dai sensi normali, incapace di controllare le proprie emozioni.

Ecco quello che penso Channis nella frazione di tempo necessaria al Mulo per premere il grilletto: li sistema emotivo del Mulo e pervaso da una dura e inflessibile determinazione.

Non esiste la minima esitazione in lui.

Se Channis avesse potuto calcolare il tempo necessario a tramutare la determinazione nell'azione effettiva di premere il grilletto, si sarebbe reso conto che aveva a disposizione solo un quinto di secondo.

Cio che il Mulo avverti nella medesima frazione di tempo fu che il potenziale emotivo del cervello di Channis era aumentato improvvisamente e che simultaneamente, un'ondata di puro odio era precipitata su di lui da una direzione che lui non si aspettava.

Il Mulo era rimasto immobile con il pollice sul grilletto, gli occhi fissi su Channis.

Channis non osava ancora respirare.

Pritcher era raggomitolato sulla sedia, con i muscoli pronti a scattare.

I suoi tendini erano tesi, la sua faccia contratta in una smorfia di odio e teneva gli occhi fissi sul Mulo.

Channis e il Mulo si scambiarono solo poche parole… una parola o due e una corrente emotiva che formava un intero dialogo.

A causa dei nostri limiti e necessario tradurre in parole cio che i due si trasmisero con simboli mentali.

Channis: – Ti trovi tra due fuochi, Primo Cittadino.

Non puoi controllare due cervelli simultaneamente, specialmente quando uno e in mio potere.

Sta a te scegliere.

Pritcher e ora libero dalla tua Conversione.

Ho liberato i suoi legami.

Lui e il Pritcher di una volta, colui che un tempo ha tentato di ucciderti, colui che pensava che tu fossi il nemico di tutto quanto e libero, giusto e santo; inoltre lui sa che tu l'hai costretto a un'umiliante adulazione per ben cinque anni.

Lo sto trattenendo ora poiche gli ho soppresso la volonta, ma se mi uccidi, tutto cio cessera, e non farai a tempo a rivolgere contro di lui il tuo fulminatore e nemmeno il tuo potere mentale.

Lui ti uccidera.

Il Mulo si rendeva conto di tutto questo.

Non si mosse.

Channis continuo: – Se invece decidi di riprenderlo sotto il tuo controllo per ucciderlo, o per fare una qualsiasi mossa, non sarai abbastanza veloce da fermare me.

Il Mulo rimase immobile – Di conseguenza – disse Channis, – getta il fulminatore e lottiamo ad armi pari, e tu potrai avere di nuovo il tuo Pritcher.

– Ho commesso un errore – disse finalmente il Mulo. – Non avrei mai dovuto avere una terza persona presente mentre ti affrontavo.

Ho fatto una mossa sbagliata.

E ogni errore, a quanto pare, bisogna pagarlo.

Lascio cadere il fulminatore e con un calcio lo spinse all'altro capo della stanza.

Simultaneamente, Pritcher cadde in un sonno profondo.

– Quando si svegliera, sara di nuovo normale – disse il Mulo con indifferenza.

Tutta l'azione non duro piu di un secondo e mezzo.

Per un istante Channis percepi un messaggio emotivo dalla mente del Mulo.

Ed era di sicurezza, di fiducia nella vittoria.

6. Un uomo, il Mulo… e un altro

I due uomini parvero rilassarsi ma, in realta, ogni loro nervo era teso allo spasimo.

Il Mulo per la prima volta in lunghi anni, non possedeva l'assoluto controllo della situazione.

Channis pero sapeva, anche se al momento si poteva difendere, di doversi impegnare a fondo, mentre non era cosi per il suo nemico.

Channis si rendeva conto che, in una prova di resistenza avrebbe perso.

Ma era pericoloso pensarci.

Far capire al Mulo la propria debolezza emotiva sarebbe stato come consegnargli in mano un'arma.

Doveva guadagnar tempo…

Perche gli altri tardavano? Che cos'era che rendeva il Mulo cosi sicuro? Cosa nascondeva il suo nemico? Se solamente avesse potuto leggere le sue dee.

Eppure…

Channis si scosse.

Doveva guadagnare tempo.

– Visto che lo sai, e ormai non lo nego piu, che io sono un uomo della Seconda Fondazione, perche avrei dovuto guidarti su Tazenda? – Eh no – disse il Mulo sorridendo, – io non sono Pritcher.

Non ho nessun bisogno di darti spiegazioni.

Evidentemente tu avevi le tue ragioni.

Quali che esse fossero, cio che facevi mi era vantaggioso, per cui era inutile cercare di capire.

– Eppure una tua idea la dovevi avere.

Pensi che Tazenda sia la Seconda Fondazione? Pritcher mi ha parlato a lungo dei tuoi tentativi di trovarla, dello psicologo Ebling Mis.

Mi ha raccontato molte cose… sotto il mio incoraggiamento.

Pensa a Ebling Mis, Primo Cittadino.

– E perche dovrei? Channis sentiva che la sicurezza del suo rivale aumentava; era come se, col passare del tempo, ogni ansieta del Mulo svanisse.

Channis represse con forza la disperazione che stava per impadronirsi di lui. – Manchi di curiosita allora? – disse, accompagnando le sue parole con un'ondata di crudelta. – Pritcher mi ha detto che Mis era sorpreso da "qualcosa".

E' vero che provava un forte impulso di affrettarsi, di rilevare l'esistenza della Seconda Fondazione? Perche? Perche? Ebling Mis mori.

E della Seconda Fondazione non si seppe piu nulla.

Eppure la Seconda Fondazione esiste.

Il Mulo sorrise con piacere, e con un improvviso lampo di crudelta che colpi Channis disse: – Evidentemente fu un avvertimento per la Seconda Fondazione.

Altrimenti, perche un certo Bail Channis sarebbe dovuto arrivare su Kalgan per condizionare i miei uomini e assumersi il compito quanto mai presuntuoso di battermi in furberia? L'avvertimento e giunto troppo tardi, tutto qui.

– Allora – e Channis fece affiorare la pieta dalla sua mente, – tu non sai nemmeno che cosa sia la Seconda Fondazione, o niente del profondo significato di quanto e accaduto.

Guadagnar tempo! Il Mulo avverti la pieta dell'altro e i suoi occhi si strinsero ostili.

Si strofino il naso con quattro dita in un gesto che gli era familiare, poi ribatte: – Divertiti allora.

Che cos'e il qualcosa della Seconda Fondazione? Channis si espresse deliberatamente con parole invece che con simbologia emotiva.

Disse: – Dalle notizie che ho ricevuto, era il mistero che circondava la Seconda Fondazione quello che piu sorprendeva Ebling Mis.

Hari Seldon creo le sue due basi in modo differente.

La Prima Fondazione si espanse in due secoli in modo tale da essere conosciuta da tutta la Galassia.

La Seconda invece rimase nel segreto piu profondo.

"Tu non ne capirai mai la ragione, a meno che non riesca a immedesimarti nell'atmosfera intellettuale dei giorni del morente Impero.

Erano i tempi dell'assoluto delle grandi conclusioni, perlomeno per quanto riguardava il pensiero.

Era un segno della cultura decadente, una diga costruita contro ogni futuro sviluppo di idee.

Fu la rivolta contro questa diga che rese Seldon famoso.

Fu quest'ultima scintilla di giovanile creativita che accese l'Impero di un tramonto luminoso che oscuro la luce nascente del sole del Secondo Impero.

– Molto drammatico.

E con cio? – Lui creo le Fondazioni basandosi sulle leggi della psicostoria; ma chi meglio di lui sapeva che anche queste leggi erano relative? Ma le sue creazioni non ebbero carattere definitivo.

Questo infatti e proprio di una mentalita in declino, il suo invece era un meccanismo in evoluzione, e la Seconda Fondazione ne era lo strumento.

Noi, egregio Primo Cittadino della vostra "Temporanea Unione dei Mondi", noi siamo i custodi del progetto Seldon.

Solo noi! – Cerchi di farti coraggio con le parole – disse il Mulo con disprezzo, – o cerchi di spaventarmi? Perche devi sapere che la Seconda Fondazione, il Progetto Seldon, il Secondo Impero, tutto questo non suscita in me alcuna pieta, o simpatia, o timore.

I tuoi tentativi non mi fanno effetto.

E in ogni caso, povero sciocco, ricordati di parlare della Seconda Fondazione al tempo passato: essa non esiste piu.

Channis senti il potenziale emotivo dell'avversario opprimerlo, con maggiore intensita, nel momento in cui il Mulo si alzo dalla sedia e gli si avvicino.

Torno a lottare con furia, ma qualcosa gli s'insinuo inesorabilmente nel cervello, paralizzandolo.

Indietreggio fino alla parete e il Mulo gli stette di fronte con le magre braccia lungo i fianchi, le labbra atteggiate a un terribile ghigno celato in parte da quella montagna che era il suo naso.

– Il tuo gioco e finito, Channis – disse il Mulo, – e con esso il gioco di tutti gli uomini che costituivano la Seconda Fondazione, costituivano! "Che cosa aspettavi sedendo qui a chiacchierare con Pritcher, quando avresti potuto ammazzarlo e prendergli il fulminatore senza il minimo sforzo? Aspettavi me, non e vero? Volevi aspettarmi in una situazione che non destasse sospetti.

"Hai sbagliato, non c'era bisogno di fingere, perche ti conoscevo.

Ti conoscevo troppo bene, mio caro Channis della Seconda Fondazione.

E che cosa aspetti ora? Continui a scagliarmi addosso nugoli di parole, come se il semplice suono della tua voce potesse paralizzarmi sulla sedia.

E mentre parli, nella tua mente c'e uno stato di attesa.

Ma non verra nessuno, di quelli che aspetti, nessuno dei tuoi alleati.

"Tu sei solo, Channis, e resterai solo.

E sai perche? Perche la tua Seconda Fondazione mi ha sottovalutato.

Io ho scoperto presto il loro piano.

Pensavano che io ti avrei seguito qui, come un pollo pronto a farsi cucinare.

Tu dovevi essere un'esca per un povero mutante sciocco e debole cosi impegnato nella caccia all'Impero da cadere come un cieco al primo tranello.

Ma sono forse io il prigioniero? Mi domando se hanno pensato che io sarei stato tanto ingenuo da venire qui senza la mia flotta contro il cui armamento sono del tutto indifesi.

Non hanno pensato che io non mi sarei fermato a discutere e ad aspettare gli eventi? Le mie navi sono state lanciate contro Tazenda dodici ore fa e hanno assolto i loro compiti.

Tazenda e un mucchio di rovine, le sue citta sono state spazzate via, non c'e stata resistenza.

La Seconda Fondazione non esiste piu, Channis, e io, un povero essere debole e repellente, sono il nuovo padrone della Galassia.

Channis riusciva soltanto a scuotere la testa debolmente. – No…

no.

– Si, si – lo burlava il Mulo. – E tu sei l'ultimo sopravvissuto, ma non lo sarai per molto.

Segui una breve pausa e Channis senti improvvisamente un dolore lancinante.

Qualcosa gli penetrava nei piu reconditi tessuti della mente dilaniandola.

Fu sul punto di gridare.

Il Mulo indietreggio e mormoro: – Non basta.

Non riesci a ingannarmi.

La tua disperazione e simulata.

La tua paura non e lo sconvolgimento conseguente alla distruzione di un ideale, ma una semplice paura per la propria persona.

Il Mulo afferro per la gola Channis con la sua debole mano, in una stretta dalla quale tuttavia Channis non riusci a liberarsi.

– Tu sei una garanzia, Channis.

Tu mi dirigerai salvaguardandomi da ogni possibile errore. – Gli occhi del Mulo tornarono a fissarsi su di lui insistenti e inquisitori.

"Ho calcolato giusto, Channis? Ho davvero giocato gli uomini della Seconda Fondazione? Tazenda e distrutta senza scampo.

Ma che cosa significa questa tua finta disperazione? Qual e la verita? Devo conoscerla, devo scoprire la verita.

Parla, Channis.

Non sono andato abbastanza al fondo? Forse c'e ancora un pericolo? Parla, Channis.

Dove ho sbagliato.

Channis senti le parole uscirgli di bocca.

Non dipendeva dalla sua volonta.

Cerco di fermarle stringendo i denti, si morse la lingua, tese allo spasimo ogni muscolo della gola.

Eppure parlo, spinto da una forza che gli torceva la gola, la lingua e i denti.

– Verita – balbetto – verita…

– Si, la verita.

Che altro c'e ancora da fare? – Seldon creo qui la Seconda Fondazione.

Proprio qui, come ho detto, non sto mentendo.

Arrivarono gli psicologi e misero sotto controllo la popolazione del luogo.

– Di Tazenda? – Il Mulo aumento la carica emotiva. – Io ho distrutto Tazenda.

Tu sai cosa voglio sapere.

Parla.

– Non Tazenda.

Ho detto che gli uomini della Seconda Fondazione non erano necessariamente quelli al potere.

Tazenda e semplicemente la controfigura… – Le parole erano confuse e uscivano contro il volere del giovane. – Rossem…

Rossem…

Rossem e il mondo…

Il Mulo allento la stretta e Channis s'accascio in preda a spasimi atroci.

– E tu hai pensato di ingannarmi? – disse il Mulo.

– Tu sei stato ingannato – rispose Channis raccogliendo le forze che gli erano rimaste.

– Ma non abbastanza a lungo perche possiate salvarvi.

Sono in comunicazione con la mia flotta.

E dopo Tazenda sara la volta di Rossem.

Ma prima…

A Channis si annebbio la vista automaticamente alzo un braccio come per proteggersi.

Si sentiva mancare sempre piu, ebbe ancora una visione della risata feroce del Mulo e del lungo naso carnoso che tremava scosso da singulti.

Poi l'oscurita l'avvolse amorevolmente.

Un lampo parve risvegliargli il cervello, e Channis lentamente riprese i sensi mentre gli occhi gli lacrimavano per il dolore.

Provava fitte tremende alla testa; con uno sforzo riusci a posarsi una mano sulla fronte.

Era ancora in vita.

Leggermente, come piume portate dal vento, i suoi pensieri sembrarono ritornare.

Una sensazione proveniente dal di fuori gli leniva il dolore.

Lentamente, piego il collo e si senti meglio.

La porta s'era aperta e il Primo Oratore era in piedi sulla soglia.

Cerco di parlare, di gridare, avvertirlo… ma la sua lingua era paralizzata e lui sapeva che la mente del Mulo lo teneva ancora parzialmente prigioniero.

Piego di nuovo il collo.

Il Mulo era ancora nella stanza.

Era adirato e i suoi occhi fiammeggivano.

Non rideva piu; ma aveva i denti scoperti in un ghigno feroce.

Channis avverti l'influenza mentale del Primo Oratore posarsi gentilmente sulla sua testa con tocco medicamentoso, poi avverti gli impulsi emotivi del Mulo ritirarsi e mettersi sulla difensiva.

Il Mulo si volse al Primo Oratore con furia: – Eccone un altro che viene a salutarmi. – Estese il suo raggio d'azione mentale fuori dalla stanza.

– Sei venuto solo.

Il Primo Oratore rispose dolcemente: – Si, sono assolutamente solo.

Era necessario che venissi solo, poiche sono stato io che ho calcolato male gli eventi degli ultimi cinque anni.

Provo una certa soddisfazione nel correggere, da solo e senza aiuto, i miei errori.

Sfortunatamente, non avevo calcolato la forza del tuo Campo di Repulsione Emotiva.

Ho impiegato tempo per penetrarlo.

Mi congratulo con te per l'abilita con la quale sei riuscito a costruirlo.

– Lascia stare – rispose il Mulo con ostilita. – Non accetto i tuoi complimenti.

Sei venuto ad aiutare il tuo miserabile amico e ad aggiungere alla sua rovina anche la tua.

Il Primo Oratore sorrise. – Perche? Bail Channis ha compiuto il suo dovere, e maggior merito gli viene dal fatto che non aveva poteri mentali pari ai tuoi.

Vedo che l'hai ridotto in brutte condizioni, ma forse riusciremo a guarire le sue ferite.

Lui e un uomo coraggioso.

S'e presentato come volontario per questa missione anche se noi eravamo in grado di predire matematicamente che la sua mente ne sarebbe uscita danneggiata; una cosa piu terribile che non una semplice menomazione fisica.

Channis sentiva che il suo cervello non riusciva a lavorare.

Voleva parlare ma non ci riusciva.

Voleva urlare il suo avvertimento e non poteva.

Cio che riusciva a provare era solo paura… paura…

Il Mulo era calmo. – Tu sai che abbiamo distrutto Tazenda.

– Si.

L'assalto della tua flotta era stato previsto.

– Capisco.

Pero non siete riusciti a evitarlo.

– No, non siamo riusciti a evitarlo. – La simbologia emotiva del Primo Oratore era semplice.

Provava disgusto per se stesso. – Ed e stata piu per colpa mia che per merito tuo.

Ma chi avrebbe potuto immaginare i tuoi poteri cinque anni fa? Abbiamo sospettato fin dall'inizio, da quando hai conquistato Kalgan, che fossi capace di controllo emotivo.

Ma questo non era troppo sorprendente, Primo Cittadino, come potrai capire.

"Il contatto emotivo che io e te possediamo, non e un nuovo sviluppo.

In effetti, fa parte delle possibilita del cervello umano.

La maggior parte degli uomini riesce a identificare le emozioni in modo primitivo associandole con le espressioni della faccia, il tono della voce e cosi via.

Molti animali possiedono la medesima facolta in modo piu sviluppato; essi si servono per lo piu dell'olfatto, e le emozioni che riescono a identificare sono molto meno complesse.

"Gli uomini sono attualmente molto piu in gamba, ma la possibilita di un contatto emotivo diretto s'e andata a poco a poco atrofizzando, con lo sviluppo dell'uso della parola, attraverso milioni di anni.

E' stata una delle scoperte della Seconda Fondazione, il riportare alla luce questa facolta e svilupparla, se non del tutto, almeno in gran parte.

"Nessuno di noi nasce con questa facolta gia sviluppata – continuo il Primo Oratore. – Milioni di anni di decadenza costituiscono un formidabile ostacolo, e noi dobbiamo educarla, esercitarla, come si fa con un muscolo.

E qui sta la nostra fondamentale differenza.

Tu, al contrario di noi, la possiedi in forma molto sviluppata fin dalla nascita.

Fino qui, i nostri calcoli non erano sbagliati.

Siamo anche riusciti a valutare gli effetti di tale facolta su una persona, in un mondo nel quale gli altri abitanti ne erano completamente privi.

E come essere un vedente in un regno di ciechi.

Abbiamo calcolato la megalomania dalla quale tu saresti stato vinto e pensavamo di essere preparati.

Ma non abbiamo valutato due fattori.

"Primo, l'enorme potenza delle tue facolta.

Noi riusciamo a provocare un contatto emotivo solamente a vista, e per questa ragione siamo indifesi contro le armi fisiche piu di quanto tu non creda.

La vista gioca per noi un ruolo molto importante.

Non cosi invece per te.

Sappiamo che tu riesci a controllare gli uomini, anzi ad avere addirittura contatti emotivi con loro, anche quando si trovano a grande distanza.

Tutto questo l'abbiamo scoperto troppo tardi.

"Secondo, non conoscevamo la tua menomazione fisica, soprattutto quella che sembra cosi importante per te da farti adottare il nome di Mulo.

Non avevamo previsto che tu non eri solamente un Mutante, ma un Mutante sterile e non abbiamo considerato la distorsione psichica dovuta al tuo complesso di inferiorita.

Ci siamo basati solamente sulla megalomania, non sulla tua sviluppatissima paranoia psicopatica.

"E mia e la responsabilita di averti sottovalutato, perche ero a capo della Seconda Fondazione quando tu conquistasti Kalgan.

Quando tu distruggesti la Prima Fondazione, allora capimmo, ma era troppo tardi, e per questa ragione milioni di persone sono morte a Tazenda.

– E tu pensi di correggere i tuoi errori adesso? – Il Mulo sorrideva, ma la sua mente era piena d'odio. – Che cosa farai adesso? Mi farai ingrassare? Farai nascere in me la virilita? Mi farai dimenticare i lunghi anni della giovinezza passata in un ambiente ostile? Ti fanno pena le mie sofferenze? La mia infelicita? Io non provo rimpianti per quanto ho fatto.

Lasciamo che la Galassia si protegga come puo, visto che non ha fatto nulla per proteggere me, quando ne avevo bisogno.

– I tuoi sentimenti – disse il Primo Oratore, – si sono formati nell'ambiente della tua giovinezza e non sono da condannare, ma solo da modificare.

La distruzione di Tazenda era inevitabile.

L'alternativa sarebbe stata una distruzione ben piu grande in tutta la Galassia per un periodo di secoli.

Noi abbiamo fatto il possibile con i nostri mezzi limitati.

Abbiamo allontanato da Tazenda il maggior numero di uomini possibile.

Abbiamo decentralizzato il resto del pianeta.

Sfortunatamente, le nostre misure erano tutt'altro che adeguate.

Molti milioni di persone sono morte: non provi alcun rimorso? – Nessun rimorso… e non ne provo neanche per le centinaia di migliaia di persone che moriranno su Rossem fra meno di sei ore.

– Su Rossem? – disse il primo Oratore stupito.

Si volse verso Channis che a prezzo di sforzi tremendi era riuscito a sedersi.

Channis senti le due menti lottare dentro di lui, poi per un istante si senti libero e le parole uscirono confuse dalla sua bocca. – Signore, ho fallito completamente.

E' riuscito a strapparmi il segreto pochi istanti prima del tuo arrivo.

Non ho potuto resistergli e non cerco scuse.

Sa che Tazenda non e la Seconda Fondazione.

Sa che si trova su Rossem.

La mente di Channis venne bloccata una seconda volta.

Il Primo Oratore s'acciglio. – Capisco.

Cosa pensi di fare? – Veramente non lo sai? Ti e cosi difficile capirlo? Mentre tu stavi inondandomi con questo fiume di parole sulla natura del contatto mentale, sulla mia megalomania e sulla mia paranoia, io stavo lavorando.

Mi sono messo in contatto con la mia flotta e le ho comunicato i miei ordini.

Fra sei ore, a meno che non mi decida a dare un contrordine, bombarderanno tutta Rossem a eccezione di questo villaggio e di un'area di cento milia quadrate qui intorno.

Appena avranno terminato il loro lavoro atterreranno qui.

Hai sei ore, e in sei ore non riuscirai a piegare la mia mente, ne a salvare Rossem.

Il Mulo allargo le braccia e scoppio in una gran risata mentre il Primo Oratore sembrava stentare a capire la nuova situazione.

– Ci sono alternative? – Perche dovrebbero esserci alternative? Non vedo cosa ci guadagnerei.

Forse dovrei risparmiare quelli di Rossem? Se permetti alle mie navi di atterrare e ti sottometti assieme agli altri, cioe a tutti gli uomini della Seconda Fondazione, per farti convertire, forse potrei fermare i bombardamenti.

Forse mi servirebbe avere a disposizione tanti uomini intelligenti.

Ma probabilmente mi costerebbe una grande fatica, e non so se ne valga la pena, per cui non ho molta voglia di mettermi d'accordo con te.

Che ne dici? Che arma possiedi contro la mia mente e contro le mie navi che sono le piu potenti della Galassia? – Che cosa possiedo? – ripete il Primo Oratore lentamente. – Nulla, a eccezione di qualcosa cha ancora tu non conosci.

– Parla presto – ribatte il Mulo ridendo, – inventa! Trova qualcosa che ti faccia uscire da questa trappola, se ci riesci.

– Povero Mutante – disse il Primo Oratore. – Perche dovrei fuggire? Poniti questa domanda: perche avrei dovuto mandare su Kalgan Bail Channis per intrappolarti, Bail Channis che e giovane e coraggioso, ma mentalmente tanto inferiore a te da potersi paragonare a questo tuo ufficiale addormentato? Perche invece non sono venuto io di persona, oppure uno dei nostri capi, che avrebbero potuto fronteggiarti con maggiore successo? – Forse – rispose il Mulo – nessuno di voi era cosi sciocco da venire di persona, poiche sapevate che nessuno di voi regge il mio confronto.

– La vera ragione e molto piu logica.

Tu sapevi che Channis era un uomo della Seconda Fondazione.

Mancava delle capacita di nascondertelo.

Inoltre, tu sapevi d'essergli superiore, percio non hai avuto timore di fare il suo gioco e di seguirlo come lui voleva in modo da sfruttarlo in seguito.

Se fossi venuto io su Kalgan, mi avresti fatto uccidere perche avrei costituito un serio pericolo.

Se fossi riuscito a evitare la morte nascondendo la mia identita, non avrei potuto persuaderti a seguirmi nello spazio.

Solo un essere inferiore ti avrebbe convinto.

E se tu fossi rimasto su Kalgan, nemmeno tutte le forze della Seconda Fondazione avrebbero potuto attaccarti, circondato com'eri dai tuoi uomini, dalle tue armi e dai tuoi poteri mentali.

– I miei poteri mentali sono ancora intatti – osservo il Mulo, – e i miei uomini e le mie armi non sono troppo lontane.

– Questo e vero, ma tu non ti trovi piu su Kalgan.

Sei nel regno di Tazenda, che ti e stato presentato come la Seconda Fondazione.

E doveva esserti presentato in modo logico, Primo Cittadino, poiche tu sei un uomo intelligente e avresti seguito soltanto la logica.

– E vero, in effetti e stata una vittoria temporanea, ma ho fatto in tempo a strappare la verita al tuo uomo.

– E non ti e venuto in mente che Bail Channis fosse stato preparato da noi per questa eventualita? – Non era affatto preparato, poiche gli ho dovuto strappare l'informazione con la forza.

Il suo cervello era in un tale stato che quando mi ha confessato che Rossem era la Seconda Fondazione, ero certo che mi avesse detto la verita, poiche in essa non c'era piu posto per l'inganno.

– Anche questo e vero.

Un altro punto a vantaggio della nostra preveggenza.

Ti ho gia detto che Channis era un volontario.

Sai che genere di volontario? Prima di lasciare la Fondazione per partire per Kalgan, si e sottoposto a un'operazione emotiva di natura drastica.

Pensi che Bail Channis con un cervello intatto sarebbe riuscito ad ingannarti? No, anche lui e stato trasformato, necessariamente e di sua volonta, mediante un'operazione.

Gli abbiamo fatto credere che Rossem sia la Seconda Fondazione.

E per tre anni noi della Seconda Fondazione, abbiamo sparso voci che fosse qui nei regno di Tazenda, aspettando che tu arrivassi.

E ci siamo riusciti, no? Sei arrivato su Tazenda e quindi su Rossem, ma piu in la non sei riuscito ad andare.

Il Mulo si drizzo in piedi. – Vuoi dirmi che anche Rossem non e la Seconda Fondazione? Channis, ancora seduto sul pavimento, senti il cervello liberarsi da ogni impedimento, sotto l'azione potente della corrente mentale del Primo Oratore e drizzo la testa.

– Davvero Rossem non e la Seconda Fondazione? – grido incredulo.

I ricordi, le cognizioni, tutto gli ruotava nella mente in modo confuso.

Il Primo Oratore sorrise. – Vedi, Primo Cittadino, Channis e incredulo quanto te.

Naturalmente, Rossem non e la Seconda Fondazione.

Saremmo cosi pazzi da guidare te, il nostro piu potente e pericoloso nemico, sul nostro mondo? No, per la Galassia! Bombarda pure Rossem, Primo Cittadino, se ti piace, distruggi tutto cio che vuoi.

Al massimo, potrai uccidere Channis e me, ma non migliorerai affatto la situazione.

Gli uomini della nostra spedizione, che sono stati su Rossem per tre anni sotto le spoglie degli Anziani del villaggio, si sono imbarcati ieri e stanno dirigendosi su Kalgan.

Eviteranno la tua flotta e arriveranno a destinazione un giorno prima di te, ecco perche adesso posso dirti la verita.

A meno che io non mandi un contrordine quando tu tornerai, troverai un Impero in rivolta.

Solo gli uomini che sono qui con te ti rimarranno fedeli, ma il loro numero e limitato.

Per di piu la flotta rimasta su Kalgan verra convertita dagli uomini della Seconda Fondazione.

Il tuo Impero e finito, Mutante.

Lentamente, il Mulo piego la testa, mentre la rabbia e la disperazione annebbiavano il suo cervcilo. – Si.

Troppo tardi… troppo tardi…

Ora capisco.

– Ora comprendi – disse il Primo Oratore.

Preso dalla disperazione, il Mulo abbandono ogni resistenza.

La sua mente era aperta e indifesa.

Il Primo Oratore non si lascio sfuggire l'occasione si insinuo velocemente nel suo cervello.

Ci volle meno di una frazione di secondo per operare il cambiamento.

Il Mulo alzo lo sguardo e disse: – Allora tornero su Kalgan? – Certamente.

Come ti senti? – Benissimo – poi si acciglio. – Chi sei tu? – E' forse importante? – No, naturalmente – e con questo chiuse l'argomento.

Tocco Pritcher su una spalla: – Svegliati, Pritcher, torniamo a casa.

Due ore dopo, Bail Channis si sentiva abbastanza forte da camminare da solo.

Disse: – Non ricordera piu niente.

– Niente.

Conservera il suo potere mentale e il suo Impero, ma lo scopo delle sue azioni sara differente.

Ha perso la cognizione dell'esistenza della Seconda Fondazione, e ora e un uomo di pace.

D'ora in poi inoltre, sara piu felice, per quei pochi anni che ancora gli concede il suo corpo malandato.

E poi, dopo la sua morte, in qualche modo, il Piano Seldon continuera a svilupparsi.

– Ed e vero – chiese Channis con ansia – che Rossem non e la Seconda Fondazione? Avrei potuto giurare… sono sicuro di quello che dico.

Non sono pazzo.

– Non sei pazzo, Channis, sei solo un po cambiato.

Rossem non e la Seconda Fnndazinne.

Vieni! Anche noi dobbiamo tornare a casa.

Ultimo Interludio

Bail Channis sedeva in una piccola stanza tappezzata di bianco e cercava di rilassarsi.

Gli bastava vivere il presente.

Intorno a lui c'erano i muri, la finestra, e fuori c'era l'erba verde.

Non avevano nome.

Per lui erano solo oggetti.

C'erano un letto, una sedia, gli avvenimenti narrati dai libri che si susseguivano sullo schermo sistemato in fondo al letto.

In un primo momento cerco di ricollegare i brani del dialogo che aveva ascoltato.

Due uomini che parlavano tra di loro Il primo aveva detto: – Ora esiste una completa apatia.

E' stato pulito spero senza troppo danno.

Sara necessario cercare di restaurargli lo stato cerebrale primitivo Ricordava il suono delle parole a memoria, e per questa ragione gli sembrava strano, come se non avesse alcun significato.

Ma perche preoccuparsi? Era meglio osservare gli affascinanti colori che si susseguivano ai piedi di quella cosa su cui era steso.

Poi qualcuno entro e gli fece qualcosa e per lungo tempo rimase addormentato.

Quando si sveglio, il letto divento improvvisamente un letto ed egli seppe di essere in un ospedale, e le parole che ricordava avevano un significato.

Si mise seduto. – Che succede? Il Primo Oratore era li accanto a lui. – Sei sulla Seconda Fondazione, e ti abbiamo restituito la tua mente… la tua vera mente.

– Si! Si! – Channis si rese conto d'essere di nuovo se stesso, e si senti incredibilmente felice e trionfante.

– E ora dimmi – disse il Primo Oratore, – sai dove si trova la Seconda Fondazione? La verita lo invase con tutta la sua forza e Channis non rispose.

Come Ebling Mis, anche lui era vinto da un grande stupore.

Finalmente annui e disse: – Per le stelle della Galassia… ora lo so.

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