Dea delle Lacrime
Divinità minore
Simbolo: una lacrima d’ambra
Simbolo celeste: nessuno
Piano di dimora: piano etereo/ Krynn
Allineamento: Neutrale buono o Neutrale malvagio
Portfolio: dolore, perdita, mortalità
Adoratori: i disperati e gli abbandonati; quanti sono distrutti dal dolore; quanti si sentono in trappola e hanno tendenze suicide; quanti hanno perduto ogni speranza
Colori: nero, porpora, giallo
Incarnazione del dolore degli dei di fronte alle tante tragedie del mondo, Mina è un ente divino misterioso che non risiede fra agli altri dei di Krynn. Un tempo potenza divina dell’innocenza, Mina venne corrotta dalle trame di Takhisis e degli altri Dei del Male durante l’Era dei Mortali, ma poi ne venne liberata. Le sue peripezie l’hanno trasformata in maniera irrevocabile. Adesso è la patrona di chi è senza fede, di chi è senza speranza e di coloro che per propria colpa o malgrado i loro sforzi migliori hanno perso ciò che avevano di più caro. Mina apporta conforto davanti all’afflizione, eppure rammenta continuamente ai vivi che il dolore è una parte reale e necessaria dell’esistenza di un mortale.
Mina è figlia di Mishakal, Dea della Guarigione, e di Paladine, il Drago di Platino. Nacque dalla loro gioia pura per la creazione del mondo. Sorella di Kiri-Jolith e di Solinari, Mina non fu annoverata fra quegli dei che fecero nascere il mondo durante l’Era della Nascita delle Stelle. In effetti la sua esistenza era nota soltanto ai suoi genitori divini e al loro saggio consigliere, Majere, il quale sapeva che, se Mina si fosse unita a loro nel pantheon del Bene, la sua esistenza avrebbe sconvolto l’equilibrio divino fra il Bene, la Neutralità e il Male. Un tale disequilibrio avrebbe offerto alla Regina delle Tenebre un pretesto per manipolare gli eventi a proprio vantaggio, e pertanto Paladine e Mishakal ordinarono a Majere di nascondere Mina, tenendola al sicuro in un sonno eterno, nel profondo degli oceani primordiali di Krynn. La sua essenza divina rimase pertanto racchiusa all’interno di Krynn, invisibile e ignota, fino a quando il mondo venne trafugato da Takhisis dopo la Guerra del Chaos. Takhisis, credendo di essere sola, percepì la potenza sacra di Mina e si mise alla sua ricerca. Risvegliò la dea bambina e la ingannò facendole credere di essere mortale. Così ebbe inizio la sequenza di eventi che condusse alla Guerra delle Anime e all’ascesa dei Prediletti.
Come divinità, Mina si distingue dagli altri dei. Chemosh le si oppone, però il rapporto di Mina con gli altri Dei del Male è meno chiaro; i più se potessero vorrebbero reclutarla nel loro pantheon. Fra gli Dei del Bene, Mina è rispettata e appoggiata da Mishakal, da Majere e dai loro agenti mortali, però Mina non dimentica il ruolo da loro svolto nel suo sonno durato eoni e non può unirsi a loro nella Luce dopo il dolore e l’afflizione da lei sopportati nella sua veste mortale. E nemmeno è allineata con gli Dei della Neutralità, anche se Gilean e i suoi colleghi dei neutrali accettano la sua presenza nell’universo, e Gilean l’ha aggiunta al novero delle potenze divine di Krynn.
Mina è un caso speciale, più o meno come il Dio Supremo e Chaos. È una dea che non ha sacerdoti e non concede poteri sacerdotali a chi la adora o le presenta offerte. Invece, a quanti hanno bisogno di lei, indipendentemente dal loro allineamento o alla loro moralità, appare di solito sotto una forma particolare. Le sue benedizioni vengono impartite raramente, ma sempre a quanti necessitano davvero del suo aiuto. Mina non opera distinzioni tra quanti camminano nella luce e quanti dimorano nelle tenebre. Indipendentemente dagli atti malvagi commessi da un mortale, se quel mortale viene da lei, Mina lo ascolta senza giudicarlo e cerca di aiutarlo. È sia bianca sia nera. Può sollecitare chi soffre ad accettare e abbracciare il proprio destino, oppure a ribellarsi contro di esso. Ha un occhio vigile e attento non solo alle vittime innocenti di guerre, crimini e violenze, ma anche ai responsabili. Pertanto costituisce un elemento eccezionale in un’avventura in cui le conseguenze di tali eventi tragici vengono esaminate, testimoniate o messe in scena dai personaggi del giocatore. Quando Mina viene coinvolta, è quasi sempre perché qualcuno si è appellato a lei, forse in uno dei numerosi santuari che sono sorti lungo le strade di Ansalon, o perché qualcuno ha “toccato il fondo” nel momento di disperazione più profonda. Gli eroi possono essere presenti quando Mina si manifesta, come testimoni neutrali del suo coinvolgimento oppure come partecipanti attivi negli eventi che accadono per evocarla. Sebbene Mina non indirizzi solitamente i propri poteri divini contro i mortali, non disdegna di modificare le circostanze della situazione per favorire le attività di quanti potrebbero appoggiare la sua causa.
Durante il periodo da lei trascorso in veste mortale, Mina assunse varie forme, tutte caratterizzate dai capelli rossi e dagli occhi d’ambra. Gli aspetti di Mina sono sempre femminili e solitamente umani, anche se può benissimo presentarsi come appartenente a un’altra razza se le circostanze lo richiedono. L’aspetto fisico può essere quello di una bambina, di circa sei anni, oppure quello di una donna guerriera adulta, come avvenne durante la Guerra delle Anime. Non apparirà mai come sacerdotessa di Chemosh, poiché non vuole avere nulla a che fare col Signore delle Ossa. Mina può sembrare innocente oppure può esercitare il suo potere e apparire terrificante e vendicativa. Gli aspetti di Mina sono sempre appropriati alla situazione del momento. Sebbene Mina non abbia sacerdoti, i suoi aspetti possono incarnare i domini sacerdotali di Incanto, Liberazione, Meditazione o Protezione.
Nota: il duplice allineamento di Mina riflette la sua natura straordinaria, al di fuori delle rigide divisioni fra Dei del Bene, del Male e della Neutralità. Pur non essendo una di loro, Mina è comunque vincolata dagli editti del Dio Supremo e pertanto rappresenta anche una contrapposizione di se stessa. In questo modo non sconvolge l’equilibrio delle potenze nell’universo di Krynn.
La Guerra delle Anime creò un vuoto nelle sedi di potere dei pantheon sia del Bene sia del Male. Le tensioni tanto nel regno divino quanto in quello infernale hanno costretto gli dei ad assumere nel mondo un ruolo molto più attivo di quanto abbiano mai avuto fin dai primi giorni su Krynn.
Il Signore della Morte, Chemosh, ha reso l’enigmatica Mina sua profetessa e messaggera, creando le creature morte viventi pressoché inarrestabili chiamate Prediletti. Purtroppo per Chemosh, i Prediletti si sono rivelati una sorta di esperimento fallito. Anche se Mina li ha creati in nome di Chemosh, la potenza che li ha creati si è rivelata appartenere a lei. Chemosh ha scoperto che non può comandare i morti viventi. Fortunatamente per la popolazione di Ansalon, ora vi sono pochi Prediletti a vagare su Krynn.
Dopo il disastro con i Prediletti, Chemosh ha deciso di ritornare a un modello di discepolo più sperimentato e fedele, di cui può garantirsi la lealtà.
I Guerrieri delle Ossa sono avversari temibili, estremamente difficili da tenere sotto controllo, perfino da parte di chi li chiama al proprio servizio. Le spoglie di questi morti viventi sono ricoperte e protette da un’armatura fatta di ossa. La loro anima è legata al Signore della Morte per via dell’odio e della collera per il proprio destino. Se non vengono tenuti sotto controllo da una volontà forte e potente, attaccano ogni essere vivente finché non rimane più nessuno da uccidere.
Fra gli altri suoi compiti, il Signore della Morte svolge un ruolo importante come giudice delle anime. Le anime di tutti coloro che sono vissuti su Krynn devono passare sotto il suo occhio vigile. Quanti si sono sforzati di fare del bene durante la loro vita passano alla fase successiva del viaggio. Alcuni potranno legarsi al servizio di altri dei (come Morgion) e procedere verso il fato che li attende. Alcune anime che non possono sopportare di separarsi dalla vita (per qualsiasi motivo) Chemosh le rivendica per sé. Questi morti angosciati possono ritornare nel mondo sotto forma di spiriti inquieti, fantasmi o spettri. Fra questi vi possono essere un marito che torna indietro a vegliare sulla moglie o un uomo che ritorna a infestare il luogo in cui è stato assassinato.
Un Guerriero delle Ossa è uno di tali inquieti morti viventi. Nel suo caso si tratta di un guerriero morto sul campo di battaglia che è tanto ricolmo di odio per il nemico da rifiutarsi di abbandonare la lotta. Il suo unico desiderio è ritornare nel mondo per vendicarsi di quanti, a suo giudizio, lo hanno maltrattato. Chemosh gli offrirà questa occasione e, se lo spirito ricolmo di furia è d’accordo, il dio se ne impadronisce e lo costringe a diventare un Guerriero delle Ossa al suo servizio.
È interessante notare che perfino i servitori della Luce possono diventare Guerrieri delle Ossa. Per esempio, un guerriero elfo che combatte contro i minotauri nel Silvanesti disprezza i suoi nemici al punto che il suo odio sopravvive perfino dopo la morte. Se l’elfo non riesce a liberarsi di tale furia, la sua anima può benissimo cadere vittima di Chemosh.
Il Signore della Morte consente al guerriero caduto di conservare il proprio corpo originario e le abilità che lo accompagnano. Pertanto uno spadaccino elfo conserverà ancora la sua grazia micidiale, il bandito orco la sua forza belluina. Quanti conoscevano il Guerriero delle Ossa in vita probabilmente non lo riconosceranno da morto, poiché Chemosh lo ha letteralmente rivoltato.
Mediante un procedimento lento e doloroso, le interiora molli e carnose del Guerriero delle Ossa vengono ritratte all’interno dello scheletro, mentre le ossa vengono rimodellate e rinforzate formando un carapace duro che protegge ogni parte del corpo. Chemosh fa sì che il suo nuovo discepolo percepisca ogni istante di questa prova terribile, rivivendo continuamente il momento della sua morte, e rafforzando così la furia che lo lega a questo piano di esistenza.
Un Guerriero delle Ossa “vive” in un dolore continuo e bruciante. Odia i vivi e li considera tutti suoi nemici. Conosce soltanto dolore e furia. Non ha bisogno di cibi, bevande, sonno o riparo. Per quanto continui a capire le lingue che conosceva in vita, la bocca e la lingua orribilmente deformate non emettono alcun suono tranne grida indistinte di furore.
I Guerrieri delle Ossa sono estremamente pericolosi. Se incontrollato, il Guerriero delle Ossa attacca ogni essere vivente, senza operare distinzioni tra amico e nemico, fino all’annientamento definitivo. E se mai il Guerriero delle Ossa incontra coloro che considerava suoi nemici, si concentra su di essi a esclusione di tutti gli altri.
Poiché tuttavia la furia irrazionale serve ben poco agli scopi di Chemosh, un Guerriero delle Ossa sarà quasi sempre sotto il controllo di uno dei servitori viventi del dio: un potente chierico delle tenebre oppure un Accolito delle Ossa.
Al pari di altri morti viventi, un Guerriero delle Ossa resta immune da molti attacchi fisici e magici, fra cui sonno, veleno, paralisi, malattia o incantesimi che agiscano sulla mente. L’armatura ossea di un Guerriero delle Ossa ha la durezza della maglia metallica solamnica e ricopre l’intero corpo, con soltanto minuscole aperture per consentire alla carne di muoversi sotto le ossa. Spade e frecce causano pochi danni all’armatura di un Guerriero delle Ossa. La rara arma che riesce a perforarla non provoca più dolore di quanto il guerriero morto vivente già sopporti.
La collera alimentata dal dolore è la chiave che conferisce al Guerriero delle Ossa una forza soprannaturale. È significativamente più forte nella morte di quanto fosse stato in vita, sebbene gli eventuali incantesimi o abilità magiche un tempo posseduti vadano perduti nella trasformazione, e il Guerriero sia incapace di svolgere azioni che richiedano molta concentrazione.
Sebbene non capisca le strategie complesse, conserva la mente di guerriero che possedeva in vita e può utilizzare con astuzia le tattiche di battaglia. Molti nemici presumono che i Guerrieri delle Ossa siano stupidi, un errore che essi sfruttano volentieri a proprio vantaggio. Un Guerriero delle Ossa esegue gli ordini della persona a cui è legato, anche se lotta costantemente contro la volontà di quanti lo tengono sotto controllo, incolpandoli di mantenerlo legato a questa esistenza terribile. Se un Guerriero delle Ossa riesce a liberarsi, per prima cosa cerca di uccidere il suo padrone.
L’Accolito delle Ossa è un discepolo vivente del Signore della Morte. Protetto da una spaventosa armatura scheletrica, possiede un certo numero di poteri concessigli da Chemosh.
Gli Accoliti delle Ossa erano noti durante l’Era dei Sogni, e vi fu un breve periodo (seppure pressoché dimenticato) in cui erano tra i servitori più temuti di qualunque Dio del Male. Soltanto i Cavalieri delle Pestilenze di Morgion rivaleggiavano con gli Accoliti delle Ossa nei racconti dell’orrore narrati dai bardi di quell’epoca. Erano tanto temuti che guerrieri, maghi e chierici si dedicavano ad annientarli. Chemosh decise che non valessero il tempo e la fatica, e passò ad altri progetti. Con il trascorrere di tutte queste epoche, però, i racconti che parlano dei Guerrieri delle Ossa sono noti soltanto a pochi maghi e storici. Il Signore della Morte ritiene che questo sia il momento giusto perché tali temibili morti viventi ritornino a eseguire i suoi ordini fra i vivi.
Un Accolito delle Ossa è un potente servitore di Chemosh. Pur potendo essere un chierico delle tenebre che invoca il Signore della Morte per conseguire un potere maggiore, l’Accolito delle Ossa è spesso un guerriero del Male che desidera barattare la propria anima col potere concessogli da Chemosh. La spaventosa armatura ossea conferisce all’Accolito delle Ossa abilità speciali, anche se, diversamente da quella del Guerriero delle Ossa, gli consente di godersi ancora i piaceri dei vivi.
Normalmente chi vuole acquisire i poteri di un Accolito delle Ossa deve eseguire un rituale profano che comporta il sacrificio di un elfo, di un orco e di un essere umano. La carne di queste vittime viene bollita per ricavarne il vero obiettivo: l’osso. È richiesta una perizia tremenda per rimodellare magicamente i resti scheletrici creando un’armatura realizzata specificamente per l’Accolito delle Ossa.
Con l’armatura in posizione, l’iniziato deve offrire la propria vita e la propria anima a Chemosh e supplicare il Signore della Morte di concedergli i poteri di Accolito delle Ossa. Se Chemosh considera indegno il candidato, la cosa migliore che si possa auspicare è una morte rapida seppur dolorosa. A coloro che sono ritenuti degni vengono rivelati sia segreti tenebrosi sia abilità magiche prerogativa degli dei.
Chemosh potrebbe però concedere a un guerriero al suo diretto servizio, come Ausric Krell, le doti di un Accolito delle Ossa senza necessità di un rituale e di una perizia specifici. Ma c’è un prezzo per ogni cosa, e il Signore della Morte reclamerà l’anima del suo servitore, se dovesse soccombere.
Un Accolito delle Ossa è ancora vivo, e senza il beneficio della sua armatura ha le stesse caratteristiche fisiche e gli stessi punti di forza e di debolezza che aveva in precedenza. Ma quando indossa l’armatura ossea diventa una figura da incubo. L’armatura è fatta di ossa giallo-biancastre, con spuntoni di lunghezza innaturale che sporgono da spalle, gomiti, nocche e ginocchia e che servono a proteggere le articolazioni. Questi spuntoni, essendo impregnati di magia divina, non ostacolano il movimento dell’Accolito delle Ossa. In certi casi possono perfino facilitarlo.
L’aspetto preciso dell’armatura dell’Accolito delle Ossa è specifico e ricalca la personalità e la storia di chi la indossa. L’unica cosa che hanno in comune le armature è il simbolo di Chemosh, il tatuaggio di un teschio sopra il cuore dell’Accolito delle Ossa.
Il Signore della Morte offre una guida alle azioni dell’Accolito delle Ossa, anche se certamente entrano in gioco le passioni e i programmi dell’Accolito stesso, così come avviene per tutti i mortali. Si può trovare un Accolito delle Ossa di guardia a un tempio o a una roccaforte di Chemosh oppure sul campo di battaglia, a combattere in nome del suo dio.
Il potere principale di un Accolito delle Ossa è legato alla sua armatura. Creata con magia empia, l’armatura può essere evocata o abbandonata semplicemente con una preghiera a Chemosh.
L’armatura accresce la forza di chi la indossa, rendendolo un avversario temibile a prescindere dalle altre abilità. Inoltre offre una protezione quasi completa contro gli attacchi materiali.
Ma è l’abilità chiamata trasformazione delle ossa a fare dell’Accolito delle Ossa un nemico terrificante. L’armatura può modificarsi, crescere e trasformarsi al comando dell’Accolito. Un Accolito delle Ossa novizio può farsi spuntare una lama d’osso dal polso se è disarmato. Un Accolito più esperto e potente può attirare il suo avversario in un abbraccio e poi farsi crescere una dozzina di spuntoni ossei per infilzare il nemico.
Quando l’Accolito delle Ossa ha acquisito la padronanza dei suoi veri poteri, può usare il proprio potere sulle ossa e indirizzarlo contro il nemico. Esercitando magicamente la sua volontà contro un nemico, è in grado di spezzare ossa a distanza, mettendo fuori uso il braccio armato di un guerriero o facendo sì che un mago sia incapace di usare i componenti somatici di un incantesimo. Questa abilità terrificante può demoralizzare un intero schieramento nemico. È però una fortuna per i nemici di Chemosh che quanti siano dotati di grande forza o di eccezionale volontà possano resistere a tale potere dell’Accolito delle Ossa.
Secondo le leggende dell’Era dei Sogni, un Accolito delle Ossa davvero potente al servizio di Chemosh acquisisce un ultimo terribile potere: la capacità di liquefare istantaneamente l’intero scheletro di un singolo avversario. Senza più struttura a sostenere il corpo, la vittima sventurata muore quasi all’istante, lasciandosi dietro soltanto un mucchietto molle e carnoso. Questo potere terribile può essere usato solo raramente.
Gli Accoliti delle Ossa acquisiscono un vantaggio sugli altri, per esempio sui chierici delle tenebre, riguardo al controllo di un Guerriero delle Ossa. Inoltre un Accolito delle Ossa può scegliere il proprio Guerriero delle Ossa all’interno dell’esercito di morti viventi di Chemosh, cosa che gli consente di selezionare un guerriero adatto alle sue necessità (un Guerriero delle Ossa minotauro che odia gli elfi, per esempio, per combattere gli elfi).
Vi è uno svantaggio. Se l’Accolito delle Ossa perde il controllo dei suoi Guerrieri delle Ossa, quasi certamente verrà annientato da questi ultimi. Chemosh non sa che farsene dei rammolliti.
Sebbene i suoi Accoliti e Guerrieri delle Ossa siano stati per il momento sconfitti, Chemosh ne era soddisfatto e ora medita progetti per continuare a crearne. Il suo obiettivo è soppiantare Sargonnas come signore del pantheon del Male e pertanto i suoi chierici delle tenebre necessiteranno dell’aiuto e della protezione di guerrieri forti, mentre i suoi eserciti avranno bisogno di generali e soldati potenti.
Con l’annientamento di Ausric Krell, ora non sono noti su Krynn altri cavalieri della morte. I Servitori delle Ossa di Chemosh potrebbero diventare alcuni fra i nemici più terrificanti a proiettare sul mondo la loro temibile ombra. Indubbiamente si rivedranno ancora.