Epilogo

Il processo a Jason Taverner per l’omicidio di primo grado di Alys Buckman fu un misterioso fallimento. Si concluse con un verdetto di non colpevolezza, dovuto in parte all’eccellente assistenza legale fornita dalla nbc e da Bill Wolfer, ma anche al fatto che Taverner non aveva commesso alcun crimine. In realtà, non c’era stato un delitto, e il referto del coroner venne smentito; dopo di che ci furono le dimissioni del coroner, sostituito da un medico più giovane. Gli indici di gradimento di Jason Taverner, che erano scesi a livelli minimi nel corso del processo, risalirono dopo l’assoluzione, e Taverner si trovò con un pubblico di trentacinque milioni di persone, anziché trenta.

La casa di proprietà di Felix Buckman e di sua sorella Alys, dove i due avevano vissuto, per diversi anni rimase senza un vero proprietario. Alys aveva lasciato in eredità la sua parte a un’organizzazione di lesbiche, le Figlie di Caribron, che aveva il suo quartier generale a Lee’s Summit, nel Missouri, e l’associazione voleva trasformare la casa in un ritiro per le sue numerose sante. Nel marzo del 2003 Buckman vendette la propria parte della casa alle Figlie di Caribron, e con il ricavato si trasferì, assieme a tutti i pezzi delle sue molte collezioni, in Borneo, dove il costo della vita era basso e la polizia cordiale.

Gli esperimenti con la droga kr-3 a inclusione spaziale multipla vennero abbandonati alla fine del 1992, a causa delle sue proprietà tossiche. Comunque, la polizia continuò a sperimentarla in segreto per parecchi anni sui prigionieri dei campi di lavori forzati. Ma alla fine, considerati i molteplici rischi comportati dalla droga, il direttore ordinò di abbandonare la sperimentazione.

Kathy Nelson apprese, un anno dopo, che suo marito Jack era morto da parecchio tempo, come le aveva detto McNulty. Questo fatto le provocò una fortissima crisi psicotica, e venne ricoverata di nuovo, questa volta per sempre, in un ospedale molto meno lussuoso del Morningside.

Ruth Rae si sposò per la cinquantunesima e ultima volta della sua vita. Contrasse quel definitivo matrimonio con un uomo anziano, ricco e panciuto, che faceva l’importatore di armi nel sud del New Jersey operando ai limiti della legalità. Nella primavera del 1994, Ruth Rae morì per un’ingestione eccessiva di alcol e di un nuovo tranquillante, la Frenozina, che funge da sedativo del sistema nervoso centrale oltre che del nervo vago. All’epoca della morte pesava quarantacinque chili per via dei suoi cronici problemi psicologici. Non fu mai possibile accertare in modo definitivo se si fosse trattato di un incidente o di suicidio: dopo tutto, il farmaco era relativamente nuovo. Il marito, Jake Mongo, all’epoca della morte di Ruth era gravato da grossi debiti e le sopravvisse di poco più di un anno. Jason Taverner partecipò al funerale, e al cimitero incontrò un’amica di Ruth, Fay Krankheit, con la quale iniziò una relazione che durò due anni. Da lei seppe che Ruth Rae aveva l’abitudine di collegarsi regolarmente alla sessorete telefonica; capì allora come mai Ruth si fosse ridotta nello stato in cui era quando si erano rivisti a Las Vegas.

Cinica e ormai sulla via del declino psicofisico, Heather Hart abbandonò gradualmente la carriera di cantante e scomparve. Dopo qualche tentativo di rintracciarla, Jason Taverner si arrese. La sua storia con lei era stata una delle cose più belle della sua vita, nonostante l’orribile epilogo.

Gli arrivò anche notizia che Mary Anne Dominic aveva vinto un prestigioso premio internazionale per le sue ceramiche, ma non si prese mai il disturbo di contattarla. Monica Buff, invece, riapparve nella sua vita verso la fine del 1998, sporca e in disordine come sempre, ma ancora attraente, a modo suo. Jason uscì con lei un paio di volte, poi la scaricò. Per mesi, lei gli scrisse lunghe, strane lettere, con simboli indecifrabili sopra le parole; ma alla fine anche le lettere smisero di arrivare, e lui ne fu lieto.

Nelle conigliere sotto le rovine delle grandi università, la popolazione degli studenti rinunciò poco per volta all’inutile tentativo di continuare a condurre quello stile di vita. Per la maggior parte accettarono volontariamente di entrare nei campi di lavori forzati. Quindi gli strascichi della seconda guerra civile si spensero gradualmente, e nel 2004, come progetto pilota, venne ricostruita la Columbia University. Un sano corpo studentesco fu autorizzato a seguirne i corsi, con la supervisione della polizia.

Verso la fine dei suoi giorni, il generale di polizia in pensione Felix Buckman, che viveva da anni in Borneo, scrisse un’autobiografia nella quale denunciava l’apparato che dominava il mondo. Il libro cominciò ben presto a circolare, anche se illegalmente, nelle maggiori città del pianeta. A causa di quel libro il generale Buckman venne ucciso a colpi di pistola nell’estate del 2017 da un killer che non fu mai identificato. Non ci fu nessun arresto per quell’omicidio. Il libro, Lo spirito della legge e dell’ordine, continuò a circolare clandestinamente per anni anche dopo la sua morte, ma finì con l’essere dimenticato. I campi di lavori forzati diminuirono e col tempo scomparvero del tutto. Gradualmente, con il trascorrere dei decenni, l’apparato di polizia divenne troppo burocraticamente complesso per sembrare minaccioso, e nel 2136 il grado di maresciallo venne abolito.

Alcuni dei fumetti sado che Alys Buckman aveva collezionato nel corso della sua vita trovarono la strada di musei che ospitavano i reperti di culture popolari ormai tramontate. Alla fine, il “Librarian’s Journal Quarterly” la definì ufficialmente la più grande collezionista nel campo dell’arte sadomaso della fine del XX secolo. Il Dollaro Nero del TransMississippi che Felix Buckman le aveva regalato venne comperato a un’asta da un acquirente polacco, di Varsavia, nel 1999. Dopo di che scomparve nell’oscuro mondo della filatelia e non se ne ebbe più notizia.

Barney Buckman, il figlio di Felix e Alys Buckman, crebbe tra non poche difficoltà. Entrò nella polizia di New York, e durante il suo secondo anno di servizio come agente cadde da una scala antincendio non regolamentare. Si trovava lì in seguito alla segnalazione di un furto in un palazzo un tempo abitato da persone di colore molto ricche. Paralizzato dalla vita in giù a ventitré anni, cominciò a interessarsi di vecchi spot pubblicitari televisivi, e nel giro di poco tempo entrò in possesso di un’imponente raccolta degli spot più vecchi e ricercati, che acquistava vendeva e scambiava con un grande senso degli affari. Visse a lungo, conservando solo un vago ricordo del padre e nessunissimo di Alys. Barney Buckman non si lamentò mai della propria vita, e continuò a dedicare il proprio tempo in particolare alle vecchie pubblicità dell’Alka-Seltzer, la sua specialità in quella messe di auree stupidaggini.

All’accademia di polizia di Los Angeles qualcuno rubò la Derringer calibro 22 che Felix Buckman teneva nella scrivania, e la pistola sparì per sempre. Ormai le armi a pallottole di piombo erano praticamente scomparse, sopravvivevano solo come pezzi da collezione; e l’impiegato dell’accademia che aveva il compito di controllare la Derringer concluse, saggiamente, che fosse entrata a far parte dell’arredo da scapolo di qualche funzionario di rango inferiore, e chiuse le indagini.

Nel 2047, Jason Taverner, che aveva lasciato ormai da tempo il mondo dello spettacolo, morì in una lussuosa casa di cura di fibrosi acolica, una malattia che i terrestri contraevano in diverse colonie marziane private, tenute in vita esclusivamente per i discutibili piaceri di persone molto ricche. I suoi beni consistevano in una casa con cinque camere da letto a Des Moines, piena più che altro di trofei della sua camera, e in molte azioni di una società che aveva tentato, senza riuscirci, di creare un servizio di shuttle con Proxima Centauri. La sua morte non ebbe una grande eco sulla stampa, anche se apparvero brevi necrologi su quasi tutti i principali quotidiani delle metropoli terrestri. I notiziari televisivi la ignorarono completamente. Non la ignorò invece Mary Anne Dominic che, ormai ottantenne, continuava a ritenere Jason Taverner una celebrità, e l’incontro che aveva avuto con lui una pietra miliare della sua lunga e felice vita.

Il vaso azzurro fatto da Mary Anne Dominic e comperato da Jason Taverner come regalo per Heather Hart finì in una collezione privata. È lì ancora oggi, ed è considerato un prezioso tesoro. E, in effetti, molti esperti di ceramiche artistiche lo ritengono un vero capolavoro. E lo amano.


Fine
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