APPENDICE A

NOTE SULLA PRONUNCIA

In questo romanzo ho usato il sistema Pinyin di traslitterazione del cinese benché la mia formazione sia avvenuta nel sistema Wade-Giles.

La "x" di Lixia si pronuncia come "sc".

La "q" di Yunqi si pronuncia "c".

La "zh" di Zhuang Zi (Chuang-tzu nel vecchio sistema) si pronuncia "g".

Yohai si dice Yohei.

Il suono scritto "kh" nella lingua del Popolo del Rame si pronuncia come la "ch" di "Bach".

Tutti i nativi parlano il linguaggio dei doni, ma la pronuncia varia.

Nia sa dire "g" ma non "k". Per questo motivo la sua versione del nome di Derek è "Deragu". Non c’è il suono "se" nella sua lingua. Lixia diventa "Li-sa". L’oracolo sa pronunciare "k" e "sc", ma non "p". L’animale indigeno che Nia chiama "osupa" per lui diventa "osuba".

Tutte le lingue native sono accentate. Di norma l’accento cade sulla prima sillaba.

Ci sono tre gesti nativi che si possono tradurre come "sì".

Uno è il gesto dell’affermazione che significa "sì, è così".

Un altro è il gesto dell’approvazione che significa "sì, sono d’accordo con te".

Il terzo è il gesto dell’assenso che significa "sì, dovrebbe essere, può essere, o sarà fatto".

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