Frederik Pohl appartiene a quella nutrita pattuglia di scrittori che annovera gente del calibro di van Vogt, Asimov, Heinlein, Sturgeon, Brown, Bradbury, affermatisi nel cosiddetto “periodo classico” della letteratura di fantascienza.
Nato nel 1919, membro della famosa Futurians Society, Pohl entra alla grande nel mondo dell’editoria dirigendo Astonishing Stories a partire dal febbraio 1940 (a 21 anni) e Super Science Stories dal marzo dello stesso anno.
Entrambe le pubblicazioni vengono chiuse dopo soli 16 numeri, e lui per qualche tempo lavora come agente letterario. Diventa quindi assistente di Gold a Galaxy, che dirige dal dicembre del ’61 al maggio del ’69 congiuntamente a If (gennaio ’62 — luglio ’63). Non contento, nel ’63 fonda Worlds of Tomorrow (che vive quattro anni) e International Science Fiction (1967-’68).
Mentre è occupato a inventare periodici e a lanciare giovani talenti, Pohl si dedica alla narrativa — sotto vari pseudonimi, come quello di James MacCreigh che usa dalla fine della guerra al 1953 — collaborando con Cyril Kornbluth, col quale scrive quello che a tutt’oggi è ancora considerato il suo capolavoro, quel Mercanti dello spazio che, nel bene e nel male, ha dato l’avvio alla cosiddetta “fantascienza sociologica”.
Con Kornbluth pubblica altri quattro romanzi, ma non sono gli unici suoi lavori fatti in collaborazione. Nella sua lunga carriera, Pohl ha scritto a quattro mani con Williamson (tre trilogie, di cui la terza incompleta a tutt’oggi), con Del Rey (Rischio di vita), con Judith Merril (che è anche stata la sua terza moglie), e con Isaac Asimov.
Caratterizzato da uno stile piuttosto “povero” rispetto a quello di altri suoi contemporanei, cui sopperisce però con un’immensa ricchezza d’idee — rintracciabile soprattutto nei racconti — Pohl ha affrontato numerosi temi assolutamente inediti, precedendo i suoi pur dotati colleghi, come quando si è rifatto all’ipotesi sullo stato stazionario dell’universo enunciata da Hoyle, usata nel Ciclo del figlio delle stelle.
Ha vinto il premio Hugo nel 1972 con il racconto The Meeting (Riunione), scritto in collaborazione con Kornbluth… una collaborazione postuma, poiché questi era morto nel 1958. Ma sono numerosi i racconti scritti da Pohl con il doppio nome anche dopo la morte dell’amico, in quanto basati su idee di questi. Nel 1978 ha vinto i premi Hugo, Nebula, Locus e Campbell con il romanzo La porta dell’infinito.
Dal ’74 al ’76 ha presieduto l’associazione scrittori americani di fantascienza.