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Pete Johnson aveva davanti a sé una bottiglia di “sherry”. La bottiglia era già dimezzata, e l’umore di Pete era diventato più amabile del solito.

Rifiutò anche solo di ascoltare Charlie, fino a che il suo ospite non ebbe mandato giù un bicchiere di quel nettare e non si fu seduto al tavolo, con un altro bicchiere pieno davanti.

— Bene — disse poi. — E adesso dimmi che cosa c’è.

— Ascoltami, Pete. La faccenda del lombrico la sai già. C’eri quasi, quando mi capitò. E sai che cosa m’è successo martedì mattina, mentre andavo in ufficio. Ma ieri… be’, mi è capitato di peggio. Almeno direi. Perché c’è andato di mezzo anche un poveretto che non c’entrava. L’ha vista anche lui, l’anitra.

— Quale anitra?

— Nella bacheca del museo… Ma aspetta, sarà meglio che ti racconti dal principio.

Raccontò tutto dal principio, fino alla notizia riportata dal giornale, e Pete lo ascoltò pazientemente.

— Be’ — disse alla fine — se l’hanno scritto anche sul giornale, la cosa è diversa. Le allucinazioni questa volta non c’entrano. E senti, io proprio non capisco perché tu debba preoccuparti tanto. Mi sembra che tu ingrandisca dei fatti di nessuna importanza.

Charlie mandò giù un altro sorso di sherry, accese una sigaretta e domandò speranzoso: — Perché?

— Ecco, ti sono successe tre cose strane, è vero. Ma se le consideri separatamente, una per una, non sono poi così straordinarie. Ciascuna può avere una sua spiegazione molto semplice. Il tuo sbaglio è di insistere a cercare una spiegazione unica per tutt’e tre. Perché dovrebbero per forza essere in relazione tra loro? Tu, come ripeto, prendile separatamente…

— Prendile tu — disse Charlie. — Quale sarebbe la spiegazione tanto semplice?

— Il primo fatto è una bazzecola. Avevi digerito male e hai avuto un’allucinazione. Capita anche nelle migliori famiglie, un’allucinazione ogni tanto. Oppure (ti lascio il beneficio della scelta) hai visto un nuovo tipo di insetto. Ci sono probabilmente migliaia di insetti che non sono ancora stati classificati. Ogni anno qualcuno viene ad aggiungersi alla lista.

— Uhm… — disse Charlie. — E la faccenda del colpo di calore?

— Be’, i medici mica possono sapere tutto. Ti sei infuriato vedendo quel carrettiere che frustava il cavallo, e la rabbia ha avuto un effetto negativo sul tuo organismo. Qualcosa è andato fuori posto. Forse ne ha risentito la tua ghiandola termodermica.

— Che cos’è la ghiandola termodermica?

Pete rise. — L’ho inventata io. Ma perché non potrebbe esserci? I medici ne trovano sempre di nuove, oppure scoprono che quelle vecchie hanno funzioni insospettate. E nel corpo c’è qualcosa che si comporta come un termostato e mantiene costante la temperatura della pelle. Può darsi che il congegno si sia guastato per un attimo. Guarda che cosa può fare una ghiandola pituitaria a nostro vantaggio o a nostro danno. Per non parlare delle paratiroidi, della pineale e delle surrenali…

“Non prendertela, Charlie. Bevi un altro goccio di sherry. Ed ora, consideriamo la faccenda dell’anitra. Se ci pensi senza tener presenti anche le altre due, non ha proprio niente di emozionante. Si tratta certo di uno scherzo fatto da qualcuno che lavora al museo. È una semplice coincidenza che la cosa sia capitata mentre tu ti trovavi lì.”

— Ma la bacheca…

— Al diavolo la bacheca! Possono aver trovato qualche espediente. Mica l’hai controllata coi tuoi occhi, e sai benissimo come sono i giornali. Guarda che cosa sono capaci di fare certi prestigiatori. Oppure, non è stato soltanto uno scherzo. Forse qualcuno l’ha messa lì dentro con uno scopo preciso; ma perché pensare che quello scopo abbia qualche relazione con te? Sei un egocentrico, ecco cosa sei.

Charlie sospirò. — Sì, ma … Prendi le tre cose insieme e…

— Ma perché “insieme”? Senti, stamattina ho visto un tipo scivolare su una buccia di banana e finire lungo disteso; questo pomeriggio mi è venuto un leggero mal di denti; stasera ho ricevuto una telefonata da una ragazza che non vedevo da anni. Perché dovrei prendere questi tre fatti e spremermi le meningi per trovare una causa comune a tutti e tre? Un motivo segreto per tutti e tre? Diventerei matto, se mi ci provassi.

— Uhm! — disse Charlie. — Forse non hai tutti i torti, ma…

Malgrado il “ma …”, se ne tornò a casa più sereno. E decise di sposarsi lo stesso, proprio come se non fosse successo niente. In fondo non era successo niente d’importante. Pete era pieno di buonsenso.

Dormì come un sasso, quella notte, e il sabato mattina si svegliò che era quasi mezzogiorno.

Sabato non accadde niente.

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