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— Ho indetto questa riunione del Comitato — disse sua eccellenza l'ambasciatore di Marte ai Pianeti Uniti — perché il dottor Perera ha qualcosa di importante da dirci. Insiste perché ci si metta subito in contatto con il Comandante Norton, servendosi del canale di priorità che siamo riusciti a ottenere dopo non poche difficoltà. La dichiarazione del dottor Perera è di carattere essenzialmente tecnico, e prima di ascoltarla penso che sia necessario un riassunto della situazione attuale. Ne ha preparato uno la dottoressa Price. Ah, dimenticavo… Sir Lewis Sands ha dovuto assentarsi per presiedere a una conferenza sulla Terra, e il dottor Taylor si scusa di non essere presente.

Era contento che Taylor non ci fosse. L'interesse dell'antropologo per Rama era rapidamente svanito quando era apparso chiaro che non c'era niente che potesse attirarlo. Al pari di moltissimi altri, Taylor era rimasto amaramente deluso nel venire a sapere che quel piccolo mondo era morto e non gli avrebbe quindi offerto l'occasione di scrivere libri sensazionali o sceneggiature TV sui riti dei ramani e sul loro comportamento sessuale. L'unica scoperta che avrebbe potuto indurlo a riprendere subito parte alle sedute del comitato, avrebbe potuto essere qualche opera d'arte altamente rivelatrice, come i famosi affreschi di Thera e di Pompei.

Il punto di vista di Thelma Price era diametralmente opposto. Lei preferiva gli scavi e le rovine prive degli abitanti che potevano intralciare i suoi studi scientifici. L'ideale l'aveva trovato nel letto del Mediterraneo, almeno fino al momento in cui i progettisti edili e pittori di paesaggi non avevano cominciato a venirle tra i piedi. Rama sarebbe stato perfetto se non ci fosse stato il piccolo particolare che era lontano un centinaio di milioni di chilometri, per cui non avrebbe mai potuto visitarlo.

— Come voi tutti sapete — cominciò l'archeologa, — il Comandante Norton ha effettuato un'esplorazione di circa trenta chilometri senza incontrare difficoltà. Ha esplorato quella curiosa trincea che è indicata sulle mappe come Valle Dritta, di cui s'ignora la funzione, ma che è senza dubbio importante perché attraversa Rama in tutta la sua lunghezza, eccezion fatta per l'interruzione del Mare Cilindrico. Inoltre ci sono due altre strutture identiche poste a centoventi gradi una dall'altra.

«Poi, la spedizione ha voltato a sinistra, o verso est, se adottiamo la convenzione del Polo Nord, e ha raggiunto Parigi. Come potete vedere da questa fotografia presa col teleobiettivo dal mozzo, si tratta di un gruppo di qualche centinaio di costruzioni separate da ampie strade.

«Queste invece sono le foto scattate dal Comandante Norton e dal gruppo, dopo aver raggiunto la località. Se Parigi è una città, è davvero strana. Nessun edificio ha porte o finestre. Sono costruzioni rettangolari, lisce, tutte alte trentacinque metri. Non ci sono fessure né indizi di congiunzioni o saldature. Esaminate questa foto che ritrae la base di un muro: non c'è soluzione di continuità col terreno.

«Secondo me, questo luogo non è una zona residenziale, ma un magazzino o un deposito di materiali. Guardate queste linee: ricordano le rotaie dei tram in uso nel ventesimo secolo, e facevano evidentemente parte di qualche mezzo di trasporto.

«Ma noi non abbiamo mai reputato necessario disporre di trasporti pubblici che arrivassero direttamente in ogni casa. Sarebbe stato uno spreco assurdo. Chi deve servirsi di un mezzo pubblico sarà sempre in grado di arrivare a piedi fino alla fermata più vicina. Ma se invece questi edifici servivano come depositi o magazzini, allora è diverso.»

— Posso fare una domanda? — chiese l'ambasciatore della Terra.

— Naturalmente, Sir Robert.

— Il Comandante Norton è riuscito a entrare in uno di quegli edifici?

— No, quando ascolterete il suo rapporto, constaterete come sia rimasto deluso. In un primo momento ha pensato che si potesse accedere all'interno di quegli edifici solo attraverso il sottosuolo, poi, quando ha scoperto le rotaie, ha cambiato idea.

— Ma ha tentato?

— Avrebbe potuto riuscirci solo con l'uso di esplosivi o strumenti pesanti. E ha preferito rinunciare.

— Ho capito! — esclamò improvvisamente il dottor Solomons. — Imbozzolamento.

— Come?

— Si tratta di una tecnica in uso un paio di secoli fa — continuò lo storico della scienza. — Si può anche chiamare tecnica di preservazione. Volendo evitare che un oggetto si logori o venga deteriorato, lo si chiude in un involucro di plastica a tenuta d'aria, e poi vi si pompa dentro un gas inerte. Nacque in origine per proteggere l'equipaggiamento militare nei periodi tra una guerra e la successiva, e si ricorse a questo sistema anche per conservare intere navi. È ancora in uso nei musei che non dispongono di ampi magazzini. Nessuno sa cosa contengono alcuni bozzoli che giacciono da un secolo nelle cantine dell'Istituto Smithsoniano.

La pazienza non era una delle virtù di Perera, che non vedeva l'ora di dire la sua. — Vi prego, signor ambasciatore — esplose a questo punto. — Queste informazioni sono molto interessanti, ma la mia è molto più urgente.

— Se non c'è altro… Bene, a voi la parola, dottor Perera.

Per l'esobiologo, Rama non era stata una delusione come per Taylor. Anche se non sperava più di trovare organismi viventi, era certo che prima o poi sarebbero stati trovati i resti delle creature che avevano costruito quel fantastico mondo. L'esplorazione era appena agli inizi, anche se il tempo a disposizione era, ahimè, troppo breve… anzi, se i suoi calcoli erano esatti, la Endeavour avrebbe dovuto lasciare Rama ancora prima del previsto. Era stato infatti trascurato un particolare, talmente evidente che nessuno ci aveva badato.

— Secondo le nostre ultime informazioni — esordì Perera, — una squadra si trova attualmente in cammino verso il Mare Cilindrico, mentre il Comandante Norton sta installando insieme a un altro gruppo una base di rifornimento ai piedi della gradinata Alfa. Quando la base sarà ultimata ci saranno sempre due squadre di esploratori operanti contemporaneamente in luoghi diversi. Il Comandante spera in tal modo di ottenere maggiori risultati con le forze limitate di cui dispone.

«Il progetto è ottimo, ma può darsi che manchi il tempo per attuarlo. Anzi, io consiglierei di dare immediatamente l'allarme perché si preparino a lasciare tutti Rama nel giro di dodici ore. Lasciate che vi spieghi.

«È davvero strano come pochi abbiano notato un'anomalia alquanto evidente di Rama. In questo momento viaggia all'interno dell'orbita di Venere, eppure, dentro, è ancora gelato. E la temperatura di un oggetto che si trovi esposto in quel punto ai raggi diretti del Sole è di circa cinquecento gradi.

«Se così non è, è perché Rama non ha avuto il tempo di scaldarsi. Deve essersi raffreddato fin quasi allo zero assoluto nel corso del viaggio interstellare. Ora, avvicinandosi al Sole lo scafo esterno ha raggiunto una temperatura che si avvicina a quella del piombo fuso. Ma l'interno resterà freddo finché il calore non sarà riuscito ad attraversare il chilometro di spessore dello scafo.

«C'è un dolce, caldo di fuori e gelato dentro… non ricordo come si chiama…»

— Alaska al forno. Purtroppo lo servono sempre ai banchetti del P.U.

— Grazie, Sir Robert. Su Rama la situazione è identica, per ora, ma non durerà. Nel corso di queste ultime settimane, il calore del Sole è penetrato sempre più in profondità, e possiamo prevedere che fra poche ore la temperatura salirà rapidamente. Ma non è questo il problema, anche se al momento in cui la spedizione lo abbandonerà, avrà un livello superiore a quello dei tropici terrestri.

— E allora qual è l'inconveniente?

— Vi risponderò con una sola parola, signor ambasciatore: uragani.

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