Vi ringrazio per avermi seguito anche in questo viaggio. Come sempre, vorrei approfittare ancora un po’ della vostra attenzione per decostruire il romanzo, per svelare dove finisce la ricerca e dove inizia l’immaginazione.
Cominciamo da alcuni aspetti minori.
La DARPA ha davvero sviluppato protesi di arti utilizzando tecnologie rivoluzionarie (ma non penso che abbiano incorporato cariche esplosive nei loro composti plastici).
Analogamente all’ukufa del libro, la Stanford University ha effettivamente generato una varietà chimerica di topi, i cui cervelli contengono cellule neurali umane. Ora gli scienziati stanno prendendo in considerazione l’ipotesi di produrre topi composti al cento percento di cellule neurali umane.
Nel 2004, un bambino tedesco è nato con una mutazione del gene della miostatina, che ha dato luogo a una condizione detta «doppia muscolatura». Di conseguenza, aveva una maggiore forza e un maggior tono muscolare. È il primo Sonnenkönig nato spontaneamente?
Shangri-La fu scoperta nell’Himalaya nel 1998, un’oasi perduta fatta di acque fluenti e vegetazione lussureggiante, in mezzo alle vette ghiacciate. Che altro si potrebbe nascondere lassù?
Passando ai concetti più ampi: come accennerò nella Nota storica, l’esistenza della Campana è un dato di fatto, il che dimostra che spesso la realtà supera la fantasia. I nazisti avevano costruito uno strano dispositivo, azionato da un composto sconosciuto, di nome Xerum 525. Si sa ben poco del suo vero funzionamento, soltanto che, quando venne attivata, una strana malattia colpì gli scienziati coinvolti, raggiungendo anche i villaggi circostanti. Alla fine della guerra, la Campana scomparve, gli scienziati furono giustiziati e, ancora oggi, che cosa ne sia stato di quel dispositivo è un mistero. Se volete saperne di più su questo strano fatto storico, sulla corsa delle forze alleate per accaparrarsi le tecnologie naziste dopo la guerra, e sull’interesse dei tedeschi per la ricerca quantistica, vi suggerisco di consultare uno dei volumi che mi hanno fatto da Bibbia nelle ricerche per questo romanzo: The Hunt for Zero Point di Nick Cook.
Nel corso del romanzo, ho anche dedicato uno spazio consistente alla passione di Heinrich Himmler per le rune e l’occulto e alla sua ricerca delle origini ariane nell’Himalaya. Tutto ciò si basa su fatti reali, compresa la Camelot Nera di Himmler a Wewelsburg. Per maggiori informazioni su questi argomenti, vi consiglio di leggere La crociata di Himmler di Christopher Hale e Satana e la svastica di Peter Levenda.
Infine, un altro libro ha contribuito a formare il nocciolo di questo romanzo: Quantum Evolution di Johnjoe McFadden. È un affascinante trattato sulla meccanica quantistica e sul suo possibile ruolo nelle mutazioni e nell’evoluzione. Approfondisce anche il tema dell’evoluzione della coscienza, alla quale anche io accenno alla fine del romanzo. Per un’analisi più completa di questi argomenti, vi consiglio vivamente di procurarvene una copia.
Il che ci conduce al principio finale del libro: la contrapposizione del disegno intelligente e dell’evoluzione. Spero che questo romanzo non solo dia risposte, ma sollevi soprattutto domande. In definitiva, però, credo fermamente che l’attuale dibattito sia in gran parte fuorviante. Concentrandoci così intensamente sulle nostre origini, rischiamo di dimenticare la domanda che merita tutta la nostra attenzione: dove siamo diretti?
Rispondere a questa domanda, intraprendere questo cammino, comporta una dose sufficiente di mistero e di avventura per chiunque.
Negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, iniziò una singolare competizione tra gli Alleati: quella per accaparrarsi le tecnologie degli scienziati nazisti. Una corsa tra britannici, americani, francesi e russi, ognuno per sé. Furono rubati brevetti di nuovi tubi a vuoto, di plastica e sostanze chimiche esotiche, persino di sistemi per la pastorizzazione del latte coi raggi UV. Ma molti dei brevetti più importanti scomparvero nell’abisso dei progetti supersegreti, come l’Operazione Paper Clip, nella quale centinaia di scienziati nazisti esperti di razzi V-2 furono reclutate in segreto e portate negli Stati Uniti.
I tedeschi, però, non cedettero le loro tecnologie così facilmente. Lottarono per mettere al sicuro i loro segreti, nella speranza di una rinascita del Reich. Molti scienziati furono assassinati, laboratori di ricerca furono distrutti, i progetti furono nascosti o fatti sparire in fondo a laghi o sepolti in caveau sotterranei. Tutto perché non cadessero in mano agli Alleati.
La caccia assunse proporzioni scoraggianti. Esistevano centinaia di laboratori nazisti, sia per ricerche di varia natura sia per progetti militari. Molti erano sotterranei, sparsi per la Germania, l’Austria, la Cecoslovacchia e la Polonia. Uno dei più misteriosi era una miniera riconvertita, nei pressi della cittadina montana di Breslavia. Le ricerche in corso in quella struttura avevano come nome in codice Die Glocke, cioè «la Campana». Gli abitanti delle campagne circostanti riferirono di strane luci, misteriose malattie e decessi.
Le forze russe furono le prime a raggiungere la miniera. Era deserta. Tutti e sessantadue gli scienziati coinvolti nel progetto erano stati fucilati. In quanto al dispositivo, era svanito, Dio solo sa dove.
Soltanto una cosa si sa per certo: la Campana esisteva davvero.
La vita è più strana di qualsiasi opera di narrativa. Tutte le discussioni contenute in questo romanzo a proposito della meccanica quantistica, del disegno intelligente e dell’evoluzione sono basate su fatti reali.