CAPITOLO SESTO: Fortunata, davvero fortunata

Fortunata crebbe in fretta, circondata dall'affetto dei gatti. Dopo un mese che si era trasferita nel bazar di Harry, era una giovane e snella gabbiana dalle setose piume color argento.

Quando qualche raro turista visitava il bazar, lei seguiva le istruzioni di Colonnello e se ne stava buona buona fra gli uccelli imbalsamati fingendo di essere una di loro. Ma la sera, quando il bazar chiudeva e il vecchio lupo di mare si ritirava, vagava per tutte le stanze con la sua ondeggiante andatura di uccello marino, stupita dalle migliaia di oggetti che vedeva, mentre Diderot sfogliava libri su libri cercando un metodo con cui Zorba potesse insegnarle a volare.

<> sussurrava Diderot con il naso infilato fra le pagine.

<> strideva Fortunata con le ali ben strette al corpo.

<> rispondeva Diderot. <>.

<> replicava Fortunata. <>.

Una sera si avvicinò al bancone all'ingresso del bazar ed ebbe uno sgradevole incontro con lo scimpanzè.

<> strillò Mattia.

<> domandò timidamente Fortunata.

<> ripeté sicurissimo lo scimpanzè.

<> ribatté Fortunata cercando la simpatia della scimmia. <>.

<> strillò lo scimpanzè.

Quella sera i gatti si stupirono che la gabbianella non venisse a mangiare il suo piatto preferito: i calamari che Segretario trafugava nella cucina del ristorante.

Molto preoccupati la cercarono, e fu Zorba a trovarla, triste e avvilita, fra gli animali imbalsamati.

<> spiegò Zorba.

La gabbianella non aprì becco.

<> insisté preoccupato Zorba. <>

<> domandò lei senza guardarlo.

<> rispose Zorba.

<> stridette con i lucciconi agli occhi.

<> miagolò deciso Zorba.

Lì lì per scoppiare a piangere, Fortunata gli riferì tutto quello che Mattia le aveva strillato. Zorba le leccò le lacrime e all'improvviso si sentì miagolare come non aveva mai fatto prima.

<>.

<> stridette Fortunata alzandosi.

<> miagolò Zorba leccandole la testa. <>.

La gabbianella e il gatto nero grande e grosso iniziarono a camminare. Lui le leccava teneramente la testa, e lei gli copriva il dorso con una delle sue ali tese.

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