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La provincia di Manneran è stata favorita dagli dèi. L’aria è mite e dolce, piena tutto l’anno della fragranza dei fiori. L’inverno non giunge tanto a Sud e i Manneriani, se vogliono vedere la neve, vanno in gita ai picchi Huishtor e guardano a bocca aperta lo strano strato gelato di candore che in altri paesi è comune come l’acqua. Il mare caldo che circonda Manneran a Est ed a Sud dà cibo a sufficienza per metà del continente e a Sud-Ovest c’è il Golfo di Sumar e altra abbondanza. La guerra ha toccato raramente Manneran, protetta com’è da uno scudo di montagne e d’acqua dalle popolazioni delle terre occidentali, e separata a Nord dalla vicina Salla dall’immenso corso del fiume Wayn. Di tanto in tanto abbiamo tentato di invadere Manneran dal mare, ma senza mai avere la certezza di riuscire e senza mai riuscire; quando Salla fa la guerra davvero, il nemico è sempre Glin.

La città di Manneran deve anch’essa aver goduto di una speciale benedizione divina. Sorge nel miglior porto naturale di tutto Velada Borthan, una baia profonda circondata da due opposte lingue di terra che si spingono l’una verso l’altra in modo tale che non c’è bisogno di frangiflutti e le navi possono facilmente ancorarvisi. Questo porto è una potente risorsa della provincia. Costituisce il collegamento principale tra le province orientali e quelle occidentali, dato che il commercio via terra, attraverso il continente, è diminuito a causa delle Terre Basse Bruciate e che il nostro mondo, mancando, almeno per quanto ne sappiamo, di combustibili naturali, non avrà mai un grande traffico aereo. Le navi delle nove province occidentali viaggiano ad Est attraverso lo stretto di Sumar fino al porto di Manneran e le navi di Manneran fanno scalo regolare nella costa occidentale. I Manneriani, dunque, vendono mercanzia occidentale a Salla, Glin e Krell coi loro vascelli e ricavano il normale profitto di questo andare avanti e indietro. Il porto di Manneran è l’unico luogo del nostro mondo dove si mescolano uomini di tutte le tredici province e dove si possono vedere tutte in una volta le tredici bandiere: questo continuo commercio versa un interminabile flusso di ricchezze nelle casseforti dei Manneriani. Per di più, le zone interne sono ricche e fertili, fin sulle falde degli Huishtor, che a quella latitudine non sono gelide se non sulle cime. Le campagne di Manneran hanno due o tre raccolti all’anno, e, attraverso il Passo Stroin, i Manneriani hanno accesso alle Terre Basse Bagnate e alle spezie ed ai frutti strani e pregiati che là si producono. Non c’è da meravigliarsi, dunque, se tutti quelli che amano i lussi vengono a cercar fortuna a Manneran.

E, come se tutta questa buona sorte non bastasse, i Manneriani hanno convinto il mondo che essi vivono nel punto più sacro di Borthan, e moltiplicano i loro introiti mantenendo dei templi che sono come magneti per i pellegrini. Si può pensare che Threish, sulla costa occidentale, dove i nostri antenati fondarono le prime colonie e dove fu formulato il Comandamento avrebbe avuto il primo posto tra i luoghi di pellegrinaggio. In realtà a Threish c’è una specie di santuario e gli occidentali troppo poveri per viaggiare fino a Manneran vanno a visitarlo. Ma Manneran è diventato il luogo sacro per eccellenza. È la più giovane di tutte le nostre province, anche se si esclude il regno ribelle di Krell, ma dimostrando un’intima convinzione e con un’energica propaganda, si è fatta sacra. C’è dell’ironia, in tutto questo, perché i Manneriani si attengono al Comandamento meno severamente degli abitanti di qualunque altra delle nostre tredici province: la vita tropicale li ha rammolliti ed essi si aprono il cuore l’un l’altro in modo tale che a Glin o a Salla verrebbero esiliati come esibizionisti. Ma hanno la Cappella di Pietra, dove si racconta, con basi di fatto, che siano accaduti dei miracoli, dove gli dèi, sembra, sono riapparsi in carne ed ossa soltanto settecento anni fa, e dove tutti sperano che il proprio figlio riceva il nome d’adulto, nel Giorno del Nome. Vengono da tutto il continente per la cerimonia, con grande guadagno degli albergatori di Manneran. A pensarci bene, anch’io ho ricevuto il nome nella Cappella di Pietra.

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