18

Jack Breton ebbe l’impressione che qualcuno avesse spento la luce della cantina. Rimase fermo, al buio, trattenendo il fiato per il dolore al polso, e con le orecchie pronte a captare qualsiasi rumore nella stanza di sopra. Si rilassò dopo qualche secondo. Il capanno era freddo e vuoto nell’universo del Tempo A, e non era di proprietà dei Breton. “E se” pensò spaventato “fosse in vendita, chiuso e sbarrato dall’esterno?”

Breton fece un passo e gli mancarono le ginocchia. Cadde urtando contro quella che gli parve una grossa cassa, e finì disteso sul pavimento polveroso. Quando cercò di rialzarsi, le braccia e le gambe gli tremavano talmente che vi rinunciò, per il momento, e si lasciò ricadere bocconi.

Al secondo tentativo fu più prudente, e si aggrappò alla cassa con tutte e due le mani, sollevandosi pian piano.

Quando finalmente fu di nuovo in piedi, si appoggiò al legno ruvido della cassa. Ansimava pesantemente.

“Kate!”

Si guardò intorno senza riuscire a vedere nulla, con la certezza struggente che lei era proprio lì in quella cantina, separata solo dalle barriere intangibili della probabilità. E ci sarebbe stato anche John Breton. E l’avrebbe abbracciata.

Jack Breton s’irrigidì, per vincere il dolore che sarebbe sopravvenuto. Ma, miracolosamente, il dolore non venne. Invece sentì il sapore puro, pulito, della riconciliazione. Aveva commesso un errore una volta, ma lo aveva corretto. Aveva rimesso tutto a posto.

Si avviò a tentoni verso la scala. Camminando lentamente come un vecchio, arrivò di sopra. La porta era aperta. Attraverso le finestre si vedeva il cielo striato da luci spettrali. Anche l’universo del Tempo A aveva la sua pioggia di meteoriti, ma adesso che lui aveva ristabilito l’equilibrio cosmico, tutto sarebbe tornato normale.

Prima di chiudersi la porta alle spalle, Breton si voltò a fissare il buio silenzioso della cantina vuota.

— Scusatemi — disse, sentendosi sciocco, ma incapace di impedire alle labbra di formulare le parole — capisco che voi due preferite stare soli.

Ed ebbe l’illogica convinzione che Kate e John avessero ricevuto il suo messaggio.


FINE
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