SETTEMBRE 2076

Sull’L-5 ci furono festeggiamenti tranquilli quando la Daedalus arrivò a metà percorso, si girò e incominciò a decelerare. Il rapporto pervenuto dall’equipaggio affermava che il viaggio procedeva «senza imprevisti». In quel momento stavano viaggiando a quasi due decimi della velocità della luce. Il raggio laser portava le comunicazioni, da azzurro che era, era diventato arancione per via dell’effetto Doppler: il messaggio che comunicava l’avvenuto turnaround impiegò due settimane per arrivare dalla Daedalus all’L-5.

Annunciavano una leggera correzione di rotta. Avevano analizzato la polarizzazione della luce di Scilla-Cariddi via via che il loro angolo di fase aumentava, ed erano sicuri che il sistema fosse circondato da anelli piatti di detriti, come Saturno. Si sarebbero avvicinati «stando bassi» per evitare una collisione.

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