FEBBRAIO 2075

— Dunque la sonda da mandare a Scilla è soltanto un trucco per ottenere il combustibile…

— Oh, no, non esattamente. — Abigail gli passò un fascicolo dalla copertina azzurra. — Andremo a Scilla. Rastrelleremo qualche megatonnellata di antimateria degenerata. E un’uguale quantità di materia degenerata prelevata da Cariddi.

«Non abbiamo intenzione di fare un viaggio che duri intere generazioni, Charlie. Il combustibile all’idrogeno ci porterà fin là; e una volta là, useremo le bottiglie magnetiche per contenere il combustibile vero.

— Annientamento totale della materia — disse Charlie.

— Appunto. Emme-ci-al quadrato al nono posto decimale. Non stiamo parlando di secoli per raggiungere 61 Cygni. Nove anni tra andata e ritorno.

— Ai terragnoli non andrà a genio. Tutta l’ostilità contro il progetto Daedalus originale…

— Al diavolo i terragnoli. Faremo tutto quello che abbiamo promesso, con le loro preziose bombe all’idrogeno: andremo a Scilla, preleveremo un po’ di antimateria e la riporteremo indietro. Faremo soltanto una deviazione, prima di tornare.

— Non volete dirgli semplicemente quel che faremo? Loro non ci rimetteranno un soldo…

Abigail scrollò la testa e rise di nuovo, questa volta amaramente. — Non hai letto l’editoriale della Peoplepost di stamattina, vero?

— Avevo troppo da fare.

— Anch’io, amico. Ho troppo da fare per leggere quelle fesserie. Ma uno dei miei collaboratori me l’ha portato.

— Parla della Daedalus?

— No… di 61 Cygni. E di quei pazzi di scienziati che vogliono far sapere a quelli di lassù che c’è vita sulla Terra.

— E così quelli verranno e ci trasformeranno in polpette.

— Più o meno.


Più di tremila persone erano sedute sul pendio, un anfiteatro «naturale» formato da terra lunare ed erba terrestre. C’era un baccano incredibile, e parlavano tutti insieme. La dottoressa Bemis aveva appena annunciato la spedizione a 61 Cygni.

Al decimo — Silenzio, per favore — Abigail Bemis poté proseguire: — Quindi capite benissimo perché non possiamo trasmettere questa riunione. Sulla Terra la capterebbero. E così pure, in questo momento sull’L-5 non ci sono rappresentanti dei mass-media terragnoli. Sono tornati sulla Terra per il normale avvicendamento e lo shuttle con i sostituti aveva bisogno di riparazioni al Cape. Gli altri due shuttle sono qui.

«Perciò chiedo a voi tutti, e a tutti i vostri fratelli che non hanno potuto abbandonare i loro posti di lavoro, di tener segreta la faccenda più grossa che ci sia mai stata da quando Isabella di Castiglia impegnò i suoi gioielli.

«Ora il dottor Leventhal, capo della nostra sezione di Scienze Sociali, vi parlerà della selezione dell’equipaggio.

Charlie detestava parlare in pubblico. In quell’ambiente, si sentiva come un cristiano diretto all’arena per finire in pasto ai leoni. Sistemò gli appunti sul leggio.

— Uh, il problema fondamentale… — Mille persone gli chiesero di alzare la voce. Charlie regolò il microfono.

— Il problema principale è che abbiamo spazio per circa mille persone. È probabile che quelli che vorranno andare saranno più di uno su quattro.

Clamoroso brusio di assenso. — E non vogliamo essere dispotici nella scelta… ma io ho fissato certi criteri, e la dottoressa Bemis è d’accordo.

«Nessuno dovrebbe proporsi di andare se ha bisogno di particolari cure mediche, ovviamente. Per la stessa ragione, prenderemo in considerazione pochissime persone anziane.

Con un filo di voce, Abigail disse: — Sessantaquattro anni non sono tanti, Charlie. Io vado. — Prima non ne aveva parlato.

Charlie continuò, guardandola: — Secondo, dobbiamo lasciare qui coloro che sono assolutamente indispensabili per la manutenzione dell’L-5. Inclusa la centrale elettrica. — Abigail gli sorrise.

— Non intendiamo dividere le coppie, per nove anni o più… ma non accetteremo neppure i bambini. — Charlie attese che il chiasso si placasse. — In questa missione, i bambini sarebbero bagagli. Dovrete trovare loro genitori adottivi. Forse verranno con il prossimo viaggio.

«Perché non possiamo permetterci di portare bagagli. Non sappiamo cosa ci aspetti a 61 Cygni… mille persone sembrano tante, ma non lo sono. Non lo sono, se considerate che abbiamo bisogno di rappresentanti di tutto lo scibile umano e di tutte le capacità umane. Potrebbe saltar fuori che una persona capace di cantare madrigali è più importante di un fisico del plasma. È impossibile saperlo prima.


I quattromila riuscirono a mantenere il segreto, non tanto per forza di carattere quanto per la profonda paranoia nei confronti della Terra e dei terrestri.

E il Tricentenario del senatore Connors venne effettivamente in loro aiuto.

Sebbene vi fosse «Un Solo Mondo» governato dalla «Volontà del Popolo», certe regioni avevano più influenze delle altre, e il nazionalismo non era affatto morto. Questo era un fattore.

Un altro fattore era ciò che i terragnoli provavano nei confronti delle bombe termonucleari immagazzinate a Helsinki. Tutte anticaglia: quasi tutte avevano più d’un secolo. Gli scienziati dicevano che non erano assolutamente pericolose, ma sapete com’è.

Le bombe, tecnicamente, appartenevano ancora ai paesi che le avevano consegnate; e nove su dieci erano divise tra Nord America e Russia. L’altro decimo era suddiviso fra altri 42 paesi. Ogni tanto si radunavano per discutere cosa dovevano farsene di quei cosi maledetti. Tutti desideravano sbarazzarsene in modo utile, ma nessuno era disposto a pagare le spese.

La proposta di Charlie Leventhal era semplice. L’L-5 avrebbe fornito il denaro, i materiali e il personale. Su uno scoglio brullo in mezzo al Mar di Norvegia avrebbero smontato le vecchie bombe, una alla volta, e le avrebbero trasformate in capsule di combustibile per la Daedalus.

La sonda Scilla-Cariddi avrebbe dovuto onorare entrambe le principali potenze spaziali. Ribattezzata John F. Kennedy, avrebbe lasciato l’orbita terrestre in occasione del Tricentenario dell’America. Avrebbe accelerato fino a metà strada, verso il sistema delle due stelle, ad una gravità; poi si sarebbe capovolta e avrebbe rallentato con lo stesso ritmo. Avrebbe usato un congegno magnetico per raccogliere un po’ di antimateria da Scilla. Il 1° maggio 2077 avrebbe cambiato nome e sarebbe diventata la Leonid I. Brezhnev per il viaggio di ritorno. Per motivi di sicurezza, l’antimateria sarebbe stata consegnata a una stazione di ricerche lunare, presso Farside. Gli scienziati dell’L-5 sostenevano che lo sfruttamento dell’energia ricavata dall’annientamento totale della materia avrebbe trasformato la Terra in un paradiso.

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