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Fermo l'ascensore tra due piani mentre Tyler si slaccia la cintura. Quando l'ascensore si ferma le ciotole da minestra impilate sul carrello del buffet smettono di tintinnare e il vapore sale come un fungo verso il tetto della cabina mentre Tyler solleva il coperchio della zuppiera.

Tyler comincia a tirarselo fuori e dice: «Non guardarmi, se no non mi viene».

La minestra и una dolce crema di pomodoro con coriandolo e vongole. Fra i due, nessuno coglierа l'odore di qualunque cosa ci mettiamo dentro noi.

Io gli dico di sbrigarsi e mi guardo alle spalle, dove c'и Tyler con il suo ultimo centimetro immerso nella minestra. И proprio divertente, sembra un elefante grande e grosso in camicia bianca e cravattino da cameriere che beve la minestra dalla sua piccola proboscide.

«Ti ho detto di non guardare» dice Tyler.

La porta della cabina davanti a me ha una finestrella grande come una faccia da cui vedo il corridoio di servizio. Con la cabina ferma tra due piani, il mio punto di vista и piщ o meno quello di uno scarafaggio sopra il linoleum verde e da lм a livello di scarafaggio il corridoio verde si allunga fino al punto di fuga, oltre porte semiaperte dove i titani e le loro mogli gigantesse bevono champagne a barili e si parlano urlando, ornati di diamanti piщ grossi di quanto mi sento io.

La settimana scorsa, racconto a Tyler, quando sono venuti qui a fare la loro festa di Natale gli avvocati dell'Empire State, me lo sono fatto venire duro e l'ho ficcato in tutte le loro mousse all'arancia.

La settimana scorsa, racconta Tyler, ha fermato l'ascensore e ha scoreggiato su un intero carrello di dessert per il tи della Junior League.

Quel Tyler sa quanto assorbe gli odori una meringa.

A livello di scarafaggio sentiamo l'arpista prigioniera che fa musica per i titani che sollevano braciole d'agnello infilzate sulle loro forchette, ciascun boccone grosso come un maiale intero, bocche come famelici Stonehenge d'avorio.

Gli dico di sbrigarsi.

«Non ci riesco» dice Tyler.

Se la minestra si raffredda la rimandano indietro.

Quei giganti, loro sono capaci di rispedire in cucina qualcosa per nessun motivo. Gli piace vederti correre perchй sono loro a pagare. Per una cena come questa, uno di questi banchetti, sanno che la mancia и giа inclusa nella fattura, cosм ti trattano con i piedi. Noi in realtа non riportiamo mai niente in cucina. Cambiamo di posto nello stesso piatto alle pommes parisiennes e agli asperges hollandaises e li serviamo a qualcun altro e tutt'a un tratto vanno benissimo.

Le Cascate del Niagara, dico io. Il Nilo. A scuola credevamo tutti che se mettevi la mano di qualcuno in una scodella di acqua tiepida mentre dormiva, avrebbe bagnato il letto.

«Oh» dice Tyler. Dietro di me Tyler dice: «Oh, sм. Oh, la sto facendo. Oh, sм. Sм».

Dietro le porte non del tutto chiuse delle sale da ballo che si affacciano sul corridoio di servizio frusciano sottane d'oro e nere e rosse, alte come il sipario di velluto dorato al vecchio Broadway Theatre. Di tanto in tanto un paio di berline Cadillac in pelle nera con i lacci lа dove dovrebbero esserci le spazzole del parabrezza. Sopra le automobili si muove una cittа di palazzi di uffici con la fascia rossa alla vita.

Non troppo, dico io.

Io e Tyler ci siamo trasformati in guerriglieri dell'industria dei servizi. Sabotatori di cenoni. L'albergo organizza cene e quando qualcuno vuole da mangiare, gli arriva da mangiare e da bere e gli arrivano i servizi di piatti e di bicchieri e gli arrivano i camerieri. Gli arriva tutto, fattura unica. E siccome sanno che non ti possono minacciare con la mancia, per loro sei solo uno scarafaggio.

Tyler, lui ha fatto un cenone una volta. И stato allora che Tyler и diventato un cameriere pirata. Per quel primo cenone Tyler serviva il pesce in una nuvola di casa bianca, una bolla di vetro che sembrava fluttuare sopra la cittа su gambe d'acciaio posate sul fianco di una collina. Mentre gli ospiti stanno mangiando il pesce e Tyler sta risciacquando i piatti della prima portata, entra in cucina la padrona di casa con un pezzo di carta in mano che sventola come una bandiera, tanto le trema la mano. A denti stretti Madame vuole sapere se i camerieri hanno visto qualcuno degli ospiti percorrere il corridoio che porta nel lato della casa dove ci sono le camere da letto. In particolare ospiti donne. O magari il padrone di casa.

In cucina ci sono Tyler e Albert e Len e Jerry che risciacquano e impilano i piatti e c'и Leslie, il cuoco, a ungere con burro all'aglio i cuori di carciofo ripieni di gamberetti e lumache.

«Noi non possiamo andare in quella parte della casa» dice Tyler.

Noi entriamo dalla rimessa. Noi non dobbiamo vedere altro che la rimessa, la cucina e la sala da pranzo.

Il padrone di casa entra alle spalle della moglie e le sfila il pezzo di carta dalla mano tremante. «Non ci sarа nessun problema» dice.

«Come posso guardare in faccia quella gente» ribatte Madame, «se non so chi и stato?»

Il padrone di casa posa la mano aperta sulla schiena del suo vestito da sera bianco come la casa e Madame si raddrizza, squadra le spalle, e tutt'a un tratto tace. «Sono i tuoi ospiti» dice lui. «E questa festa и molto importante.»

Sembra la versione assai comica di un ventriloquo che anima il suo pupazzo. Madame guarda il marito e con una spintarella il padrone di casa riconduce sua moglie in sala da pranzo. Il biglietto cade per terra e la sventagliata avanti e indietro della porta della cucina lo spinge sui piedi di Tyler.

«Che cosa dice?» chiede Albert.

Len esce per cominciare a ritirare i piatti del pesce.

Leslie rimette la teglia di cuori di carciofo nel forno e chiede: «Allora, che c'и scritto?».

Tyler guarda Leslie e, senza nemmeno raccogliere il messaggio, risponde: «"Ho versato un certo quantitativo di orina in almeno una delle sue molte eleganti fragranze"».

Albert sorride. «Hai pisciato nel suo profumo?»

No, risponde Tyler. Ha solo lasciato il messaggio tra i flaconi. Ne avrа un centinaio davanti allo specchio in bagno.

Leslie sorride. «Allora non l'hai fatto davvero.»

«No» ripete Tyler, «ma lei non lo sa.»

Per il resto della serata a quel cenone bianco nella bolla di vetro sospesa nel cielo Tyler ha continuato a ritirare piatti di carciofi freddi, poi vitello freddo con pommes duchesse fredde, poi Chouxfleurs а la Polonaise dal posto della padrona di casa. Per tutta la serata Tyler ha continuato a riempirle di vino il bicchiere. Madame ha continuato a osservare ciascuna delle sue ospiti finchй, fra il ritiro dei sorbetti e l'arrivo della torta di albicocche, all'improvviso il posto di Madame a capotavola era vuoto.

Stavano rigovernando dopo che gli ospiti se n'erano andati, caricavano i contenitori termici e le stoviglie sul furgone dell'albergo, quando in cucina и apparso il padrone di casa e ha chiesto ad Albert se, per piacere, poteva aiutarlo a trasportare una cosa pesante.

Leslie dice che forse Tyler ha esagerato.

Veloce e a voce alta Tyler gli dice che ammazzano le balene, cosм dice Tyler, per fare quel profumo che costa piщ dell'oro. A quasi nessuno и capitato di vedere mai una balena. Leslie ha due figli piccoli in un appartamento vicino all'autostrada e Madame la padrona di casa ha piщ dollari di quelli che guadagneremo noi in un anno solo in flaconcini di profumo.

Albert torna dall'aver aiutato il padrone di casa e fa il 911 al telefono. Albert mette una mano sul microfono del ricevitore e dice, cavoli, Tyler non avrebbe dovuto lasciare quel messaggio.

«E allora tu vallo a raccontare al direttore» dice Tyler. «Fammi licenziare. Non и che l'ho sposato questo lavoro di merda.»

Tutti si guardano i piedi.

«Farci licenziare и la cosa migliore che puт succederci» dice Tyler. «Almeno cosм la smetteremmo di menarcela e faremmo qualcosa della nostra vita.»

Al telefono Albert dice che abbiamo bisogno di un'ambulanza e dа l'indirizzo. Mentre attende in linea, Albert dice che la padrona di casa al momento и messa parecchio male. Albert ha dovuto raccattarla da terra vicino alla tazza del water. Il padrone non poteva fare niente perchй Madame dice che и stato lui a pisciare nei suoi profumi e dice che sta cercando di farla impazzire intendendosela con una delle ospiti di questa sera e lei и stanca, stanca di tutta la gente che chiamano amici.

Il padrone di casa non puт aiutarla perchй Madame и caduta dietro al water nel suo vestito bianco e agita un coccio di bottiglietta di profumo. Madame dice che se lui tenta solo di toccarla si taglia la gola.

Tyler dice: «Forte la signora».

E Albert puzza. «Albert, tesoro, tu puzzi» dice Leslie.

Non c'и modo di uscire da quel bagno senza puzzare, dice Albert. Tutti i flaconi di profumo sono in giro per terra, rotti, e ci sono un sacco di altre bottigliette dentro il water. Sembrano ghiaccio, dice Albert, come alle feste piщ sfarzose in albergo quando ci fanno riempire gli orinali di ghiaccio tritato. Il bagno puzza e il pavimento scricchiola di ghiaccioli che non si sciolgono e quando Albert aiuta Madame a rimettersi in piedi, Madame che ha il vestito bianco bagnato di macchie gialle, lei cerca di aggredire il marito con il coccio, scivola nel profumo e nei vetri rotti e cade sulle mani.

Piange e sanguina raggomitolata contro il water. Oh, come brucia, dice. «Oh, Walter, brucia. Mi brucia da matti» dice Madame.

Il profumo, tutte quelle balene morte che le sono finite nei tagli sulle mani, il profumo brucia.

Il padrone di casa solleva Madame da terra e l'appoggia contro di sй. Madame tiene le mani alzate come se stesse pregando ma separate e il sangue le cola dai palmi, giщ per i polsi, su un braccialetto di diamanti e giщ fino ai gomiti, da dove gocciola.

E il padrone di casa dice: «Andrа tutto bene, Nina».

«Le mie mani, Walter» dice Madame.

«Andrа tutto bene.»

«Chi puт avermi fatto questo?» chiede Madame. «Chi puт odiarmi fino a questo punto?»

Ad Albert il padrone di casa dice: «Vuole chiamare un'ambulanza?».

Questa и stata la prima missione di Tyler come terrorista dell'industria dei servizi. Cameriere guerrigliero. Guastatore a paga minima. Tyler lo va facendo da anni, ma sostiene che и tutto piщ divertente quando lo si fa in compagnia.

Alla fine della storia di Albert, Tyler sorride e dice: «Complimenti».

Tornando all'albergo, ora come ora, nell'ascensore fermo tra la cucina e i piani dei saloni, racconto a Tyler di quando ho sternutito sulla trota in gelatina per il convegno dei dermatologi e tre persone mi hanno detto che era troppo salata e una persona mi ha detto che era squisita.

Tyler se lo scrolla sopra la zuppiera e dice che si и svuotato. И piщ facile con una minestra fredda, una vichyssoise o quando i cuochi fanno un gazpacho veramente gelido. И impossibile con quella zuppa di cipolle che si serve in tegamini ed и coperta da una crosticina di formaggio fuso. Se mai dovessi mangiare qui, и quella che ordinerei.

Si stava rimanendo a corto di idee, io e Tyler. Manomettere le pietanze viene a noia, entra quasi a far parte del lavoro. Poi sento uno dei dottori, avvocati, non so che cosa sono, dire che sull'acciaio inossidabile un germe di epatite puт vivere per sei mesi. C'и da chiedersi per quanto tempo potrebbe vivere quel germe su una charlotte al rum.

O su una mousse di salmone.

Ho chiesto al dottore dove potremmo mettere le mani su un po' di questi germi dell'epatite e lui и abbastanza ubriaco da ridere.

Finisce tutto nei rifiuti medici, dice.

E ride.

Tutto.

I rifiuti medici hanno sapore di raggiungimento del fondo. Con una mano sulla pulsantiera della cabina chiedo a Tyler se и pronto. La cicatrice sul dorso della mano si и gonfiata, и rossa e luccicante come un paio di labbra nella forma precisa del bacio di Tyler.

«Un secondo» dice Tyler.

La crema di pomodori deve essere ancora bella calda perchй l'aggeggio storto che Tyler si rimette nei calzoni и rosa di bollitura come un gamberone…

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