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Questa sera ci sono tutti i soliti parassiti cerebrali. All'Al di Sopra e Oltre c'и sempre un grande ricambio. Questo и Peter. Questo и Aldo. Questa и Marcy.

Ciao.

Le presentazioni, a tutti quanti, questa и Maria Singer, e oggi и la prima volta che и qui con noi.

Ciao, Maria.

All'Al di Sopra e Oltre, cominciamo con l'Aggiornamento. Il gruppo non si chiama Parassiti Parassitici del Cervello. Non senti mai nessuno dire "parassita". Tutti sono sempre in via di miglioramento. Oh, questa nuova medicina. Tutti hanno sempre appena svoltato l'angolo. Lo stesso, dappertutto vedi l'occhio storto di cinque giorni di mal di testa. Una donna si asciuga lacrime involontarie. Tutti si procurano una targhetta con il nome e gente che hai visto e rivisto ogni martedм sera per un anno di fila, eccoli che ti si fanno incontro con la mano pronta per la stretta e gli occhi sulla tua targhetta.

Non credo che ci conosciamo.

Nessuno direbbe mai parassita. Direbbero agente.

Non dicono cura. Dicono trattamento.

Durante l'Aggiornamento qualcuno racconta come l'agente gli si и diffuso nella colonna vertebrale e come adesso all'improvviso non ha piщ il controllo della mano sinistra. L'agente, spiega un altro, gli ha asciugato il rivestimento del cervello cosм ora il cervello gli si allontana dall'interno del cranio provocandogli crisi spasmodiche.

L'ultima volta che sono stato qui, la donna di nome Chloe ha annunciato l'unica buona notizia che aveva. Chloe si и issata in piedi contro i braccioli di legno della sua sedia e ha dichiarato di non avere piщ paura della morte.

Questa sera, dopo le presentazioni e l'Aggiornamento, una ragazza che non conosco, con Glenda scritto sulla targhetta, dice di essere la sorella di Chloe e che alle due della notte dopo martedм scorso Chloe и finalmente morta.

Oh, dovrebbe essere cosм dolce. Per due anni Chloe mi ha pianto addosso durante l'abbraccio e ora и morta, morta sotto terra, morta in un'urna, mausoleo, colombario. Oh, la riprova che un giorno sei un essere pensante che ti trascini in giro e il giorno dopo sei gelido fertilizzante, buffet per vermi. Questo и lo stupefacente miracolo della morte e dovrebbe essere cosм dolce non fosse per, oh, quella.

Maria.

Oh, e Maria mi sta guardando di nuovo, individuato in mezzo ai parassiti cerebrali.

Imbrogliona.

Maria и l'imbrogliona. Tu sei l'imbroglione. Tutti quanti quando fanno una smorfia o sussultano e cascano abbaiando e il cavallo dei jeans gli diventa blu scuro, be', и solo una grande messinscena.

La meditazione guidata questa sera non mi porterа da nessuna parte. Dietro a ciascuna delle sette porte del palazzo, la porta verde, la porta arancio, Maria. La porta blu, dietro c'и Maria. Bugiardo. Nella meditazione guidata attraverso la caverna del mio animale del potere, il mio animale del potere и Maria, Maria con gli occhi al soffitto. Bugiardo. Capelli neri e cuscinose labbra francesi. Impostora. Labbra italiane da divano in pelle scura. Non puoi sfuggire.

Chloe era quella autentica.

Chloe era come sarebbe apparso lo scheletro di Joni Mitchell a farlo sorridere e girare a una festa a dispensare extracarinerie alla gente. Immaginatevi il noto scheletro di Chloe grande come un insetto che corre per i saloni e le gallerie delle sue viscere alle due di notte. Le sue pulsazioni sono una sirena che si sente arrivare dall'alto ad annunciare: prepararsi per la morte in dieci, in nove, in otto secondi. La morte avrа inizio fra sette, sei…

Di notte Chloe correva nel labirinto delle sue vene collassanti e tubature scoppiate che sprizzavano linfa calda. I nervi affiorano come inneschi di trappole nei tessuti. Gli ascessi si gonfiano intorno a lei come calde perle bianche.

L'annuncio che giunge dall'alto: prepararsi a evacuare le viscere in dieci, nove, otto, sette.

Prepararsi a evacuare l'anima in dieci, nove, otto.

Chloe che sguazza immersa fino alle caviglie nell'acquitrino espulso dai suoi reni guasti.

La morte avrа inizio in cinque.

Cinque, quattro.

Quattro.

Intorno a lei vita parassitica le colora a spruzzo il cuore.

Quattro, tre.

Tre, due.

Chloe si arrampica mano dopo mano per la parete cagliata della propria gola.

La morte avrа inizio fra tre, fra due.

La luce della luna scende nella bocca aperta.

Prepararsi per l'ultimo respiro, ora.

Evacuare.

Ora.

L'anima abbandoni il corpo.

Ora.

Ha inizio la morte.

Ora.

Oh, questo dovrebbe essere cosм dolce, il ricordato caldo rimestio di Chloe ancora tra le mie braccia e Chloe morta chissа dove.

Invece no, mi sta guardando Maria.

Nella meditazione guidata io apro le braccia per ricevere il mio bimbo interiore e il bimbo и Maria. Nessuna sfera di luce bianca guaritrice. Bugiardo. Nessun chakra. Immagina i tuoi chakra aprirsi come fiori e al centro di ciascuno un'esplosione rallentata di dolce luce.

Bugiardo.

I miei chakra restano chiusi.

Quando finisce la meditazione tutti si sgranchiscono e storcono il collo e si alzano in piedi per prepararsi. Contatto fisico terapeutico. Per l'abbraccio faccio tre passi in avanti per piazzarmi contro Maria che mi guarda in faccia mentre io guardo tutti gli altri in attesa del segnale.

Ecco fatto, arriva il segnale, abbracciate qualcuno.

Le mie braccia serrano Maria.

Scegliete qualcuno di speciale per voi, questa sera.

Maria ha le mani inchiodate al corpo.

Dite a questo qualcuno come vi sentite.

Maria non ha un cancro ai testicoli. Maria non ha la tubercolosi. Lei non sta morendo. D'accordo, a vederla secondo quella brillante filosofia del cibo per lo spirito, tutti stiamo morendo, ma Maria non sta morendo nel modo in cui stava morendo Chloe.

Arriva il segnale, condividetevi.

Allora, Maria, ma che bella sorpresa, eh?

Condividetevi completamente.

Allora, Maria, vattene. Vattene. Vattene.

Coraggio, piangi se devi.

Maria mi fissa. I suoi occhi sono castani. I suoi lobi sono increspati intorno ai fori per gli orecchini, senza orecchini. Le sue labbra screpolate sono brinate di pelle morta.

Coraggio, piangi.

«Nemmeno tu stai morendo» dice Maria.

Intorno a noi a coppie sono in piedi a singhiozzare, uno appoggiato all'altro.

«Tu dici di me» dice Maria, «e io dico di te.»

Allora possiamo dividerci la settimana, rispondo io. Maria puт prendersi le malattie delle ossa, i parassiti del cervello e la tubercolosi. Io mi tengo il cancro testicolare, i parassiti del sangue e la demenza organica cerebrale.

«Come la mettiamo con i tumori all'apparato digerente?»

Una ragazza che ha fatto i suoi compiti.

Ci dividiamo il cancro all'apparato digerente. A lei toccano la prima e la terza domenica di ogni mese.

«No» dice Maria. No, li vuole tutti per sй. I cancri, i parassiti. Gli occhi di Maria si socchiudono. Non aveva mai sognato di potersi sentire cosм rigogliosa. Si sentiva veramente viva. La pelle le si andava rigenerando. Per tutta la vita non aveva mai visto una persona morta. Non aveva alcun senso reale della vita perchй non aveva nulla con cui confrontarlo. Oh, ma ora c'erano l'agonia e la morte e la perdita e l'abbandono. Lacrime e fremiti, terrore e rimorso. Ora che sa dove siamo diretti tutti quanti, Maria percepisce ogni momento della sua vita.

No, lei non abbandona nessun gruppo.

«Non lo faccio per tornare alla vita come la sentivo prima» dice Maria. «Lavoravo in un'impresa di onoranze funebri per avere sensazioni positive su me stessa, solo il fatto che respiravo. Bel guaio se non riuscissi a trovare lavoro nel mio campo.»

Allora tornatene ai tuoi funerali, dico io.

«I funerali non sono niente a paragone di questo» risponde Maria. «I funerali sono cerimonie astratte. Qui hai un'esperienza reale della morte.»

Intorno a noi due ci sono coppie che si asciugano le lacrime, tirano su con il naso, si consolano a pacche l'uno con l'altro e si separano.

Non possiamo venirci tutti e due, le dico.

«Allora tu non venirci.»

Io ne ho bisogno.

«Allora vai ai funerali.»

Tutti si sono separati e giungono le mani per la preghiera di chiusura. Io lascio andare Maria.

«Da quanto tempo vieni qui?»

La preghiera di chiusura.

Due anni.

Un uomo nel circolo della preghiera mi prende la mano. Un uomo prende la mano di Maria.

Queste preghiere cominciano e di solito il mio respiro si fa ansante. Oh, benedicici. Oh, benedicici nella nostra collera e nella nostra paura.

«Due anni?» Maria inclina la testa per bisbigliare.

Oh, benedicici e assistici.

Tutti quelli che possono avermi notato in due anni o sono morti o sono guariti e non sono venuti piщ. Aiutaci e aiutaci.

«Va bene» dice Maria, «va bene, va bene, puoi tenerti il cancro testicolare.»

Big Bob il mollaccione che mi piange addosso. Grazie.

Conducici al nostro destino. Conducici alla pace.

«Non c'и di che.»

И cosм che ho conosciuto Maria.

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