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Il mio capo и troppo vicino alla mia scrivania con il suo sorrisetto, le labbra compresse e tirate, l'inguine all'altezza del mio gomito. Io levo lo sguardo dalla lettera che sto scrivendo per un'operazione di ritiro. Queste lettere cominciano sempre nello stesso modo:

"Vi inviamo questo avviso in ottemperanza alle disposizioni della legge nazionale sulla sicurezza degli autoveicoli. Abbiamo accertato che esiste un difetto…"

Questa settimana ho usato la formula della convenienza e per una volta A per B per C ha dato un risultato superiore al costo di un ritiro.

Questa settimana и la mollettina di plastica che blocca la racletta di gomma delle spazzole del vostro parabrezza. Un elemento a consumo. Solo duecento veicoli difettosi. Pressochй niente dal punto di vista del costo della manodopera.

La settimana scorsa il caso и stato piщ tipico. La settimana scorsa il problema era pelle conciata con una nota sostanza teratogenetica, Nirret sintetico o qualcosa altrettanto illegale che si usa ancora per le tinture nel Terzo Mondo. Qualcosa di abbastanza forte da provocare malformazioni nel feto di una donna incinta che ne sia venuta in contatto. La settimana scorsa nessuno ha chiamato il dipartimento dei Trasporti. Nessuno ha dato inizio a un'operazione di ritiro.

Pelle nuova moltiplicato manodopera moltiplicato costi amministrativi dа un ammontare superiore ai profitti del primo trimestre. Se qualcuno scopre l'errore, possiamo ancora indennizzare un sacco di famiglie a lutto prima di avvicinarci al costo della sostituzione di seimilacinquecento finiture in pelle.

Questa settimana invece si ritira. E questa settimana и tornata l'insonnia. C'и giа l'insonnia e ora al mondo intero gli viene in mente di fermarsi a farla sulla mia tomba.

Il mio capo ha la cravatta grigia quindi oggi dev'essere martedм.

Il mio capo si presenta alla mia scrivania con un foglio di carta e mi chiede se sto cercando qualcosa. Questo foglio и rimasto nella copiatrice, dice, e comincia a leggere:

«La prima regola del fight club и che non si parla del fight club».

I suoi occhi corrono da una parte all'altra del foglio di carta e lui ridacchia.

«La seconda regola del fight club и che non si parla del fight club.»

Sento le parole di Tyler che escono dal mio capo, Mister Capo con le sue foto ricordo e il ritratto di famiglia sulla scrivania e i suoi sogni sul pensionamento anticipato e inverni trascorsi in un parcheggio per case mobili in qualche deserto dell'Arizona. Il mio capo con le sue camicie ultrainamidate e l'appuntamento fisso per un taglio di capelli tutti i martedм dopo pranzo, mi guarda e dice:

«Spero che non sia tua.»

Io sono il sangue ribollente di Tizio.

Tyler mi ha chiesto di battergli a macchina il regolamento del fight club e di tirargliene dieci copie. Non nove, non undici. Dieci copie, dice Tyler. Comunque io ho l'insonnia e l'ultima volta che ho dormito dev'essere stata tre notti fa. Quello dev'essere l'originale. Ho fatto le dieci copie e ho dimenticato l'originale. I lampi della fotocopiatrice in faccia, l'allontanamento dell'insonnia da ogni cosa, una copia di una copia di una copia. Tu non tocchi niente e niente tocca te.

Il mio capo legge:

«La terza regola del fight club и due uomini per combattimento».

Nessuno dei due batte ciglio.

Il mio capo legge:

«Un combattimento alla volta.»

Sono tre giorni che non dormo se non sto dormendo ora. Il mio capo mi agita il foglio sotto il naso. Allora? mi chiede. И qualche giochetto a cui indulgo durante l'orario di lavoro? Io sono pagato per dedicare all'azienda la mia piena attenzione, non per sprecare tempo in piccoli giochi di guerra. E non sono pagato per adoperare le copiatrici per i fatti miei.

Allora? Mi agita il foglio sotto il naso. Che cosa penso, mi chiede, che cosa dovrebbe fare di un dipendente che passa il tempo dell'azienda in qualche suo piccolo mondo di fantasia? Se fossi nei panni suoi, che cosa farei?

Che cosa farei?

Il buco nella guancia, la tumefazione nerastra intorno agli occhi, la cicatrice gonfia e rossa del bacio di Tyler sul dorso della mano, una copia di una copia di una copia.

Interrogativo.

Perchй Tyler vuole dieci copie delle regole del fight club?

Vacca indщ.

Quello che farei io, rispondo, и stare molto attento alle persone con cui parlo di questo foglio.

Dico che sembra scritto da qualche pericoloso killer psicopatico e che questo schizofrenico represso potrebbe partire in quarta da un momento all'altro in un giorno lavorativo e passare da ufficio a ufficio con un Armalite AR-180 semiautomatico a gas.

Il mio capo mi guarda.

Quel tizio, dico, probabilmente passa tutte le sere a casa a incidere una croce sulla punta di tutte le sue pallottole con una piccola lima. Cosм, quando una mattina si presenta sul lavoro e scarica una fucilata nel suo petulante, inefficiente, gretto, piagnucoloso capo ciucciaculi chiappemolli, quel proiettile si spaccherа lungo le incisioni e si aprirа allo stesso modo che un dum-dum ti sboccia dentro facendoti esplodere una secchiata di budella puzzolenti attraverso la spina dorsale. Immaginati il tuo chakra viscerale che si apre in un'esplosione al rallentatore di salsiccioso intestino tenue.

Il mio capo ritira il foglio da sotto il mio naso.

Avanti, dico io, leggimene un altro po'.

No, davvero, dico, и affascinante. L'opera di un cervello completamente ammorbato.

E sorrido. I contorni da buco di culo del foro che ho nella guancia sono dello stesso blu-nero delle gengive di un cane. La pelle tirata sul gonfiore intorno agli occhi sembra indurita di vernice.

Il mio capo mi guarda.

Lascia che ti aiuti, dico io.

La quarta regola del fight club, dico, и un combattimento alla volta.

Il mio capo guarda il regolamento e poi guarda me.

La quinta regola и niente scarpe, gli dico, niente camicia durante il combattimento.

Il mio capo guarda il regolamento e guarda me.

Forse, dico io, questa testa di cazzo pazzo da sbatter via userа una carabina Eagle Apache perchй un'Apache pesa solo quattro chili con un caricatore da trenta colpi. L'Armalite passa solo cinque colpi per volta. Con trenta colpi il nostro eroe completamente fuori di testa puт battersi tutta via Mogano e stendere tutti i vicepresidenti avanzando ancora una pallottola per ciascun direttore.

Parole di Tyler che escono dalla bocca mia. Ero una cosм brava persona.

Guardo il mio capo. Il mio capo ha occhi celesti, fiordalisi celesti per occhi.

Anche la carabina semiautomatica J R 68 prende caricatori da trenta colpi e pesa solo poco piщ di tre chili.

Il mio capo mi guarda.

Brutta storia, dico io. Questa и probabilmente una persona che conosce da anni. Questa и probabilmente una persona che sa tutto di lui, dove vive e dove lavora sua moglie e dove vanno a scuola i suoi figli.

Questo и spossante e tutt'a un tratto и una noia mortale, di quelle che non le reggi.

E perchй mai Tyler ha bisogno di dieci copie del regolamento del fight club?

Quello che non occorre che dica и che so dei rivestimenti di pelle che causano malformazioni al feto. So delle guarnizioni dei freni che sembrano buone abbastanza da passare il controllo per la messa in vendita, ma che si deteriorano dopo duemila miglia.

So del reostato dell'impianto di condizionamento che quando si surriscalda и capace di appiccare fuoco alle carte stradali nello stipo del cruscotto. So quante persone sono morte arse vive per la fiamma di ritorno degli iniettori del carburante. Ho visto gente con le gambe amputate all'altezza del ginocchio perchй i turbocompressori erano esplosi e avevano catapultato le loro pale nell'abitacolo attraverso la paratia. Io sono stato sul luogo e ho visto le macchine incenerite e i rapporti sui quali alla voce CAUSA DEL MALFUNZIONAMENTO c'и scritto "ignota".

No, dico, quel foglio non и mio. Prendo il foglio tra due dita e glielo strappo dalla mano. Si vede che il filo della carta gli affetta il pollice perchй la sua mano vola alla bocca e lui si mette a succhiare come un matto, con gli occhi sgranati. Accartoccio il foglio e lo getto nel cestino sotto la mia scrivania.

Forse, gli dico, non dovresti portarmi tutte le cartacce che raccatti in giro per l'ufficio.

Domenica sera vado al Restare Uomini Insieme e lo scantinato della Trinity Episcopal и quasi deserto. Solo Big Bob e io trascino dentro i miei muscoli, tutti ammaccati dentro e fuori, ma con la testa che corre ancora e i pensieri come un ciclone. И l'insonnia. Hai i pensieri in onda per tutta la notte.

Per tutta la notte sei lм che pensi: sto dormendo? Ho dormito?

Danno alla beffa, le braccia di Big Bob gli escono dalle maniche della maglietta trapuntate di muscoli e dure da luccicare. Big Bob sorride, и cosм felice di vedermi.

Mi credeva morto.

Giа, dico io, anch'io.

«Be'» dice Big Bob, «ho buone notizie.»

«Dove sono tutti quanti?»

«И questa la buona notizia» risponde Big Bob. «Il gruppo и sciolto. Io sono venuto qui solo per dirlo a quelli che magari passavano.»

Io crollo con gli occhi chiusi su uno dei divani a scacchi presi di seconda mano.

«La bella notizia» dice Big Bob, «и che c'и un gruppo nuovo, ma la prima regola di questo nuovo gruppo и che non devi parlarne.»

Oh.

«E la seconda regola и che non devi parlarne» dice Big Bob.

Oh, merda. Apro gli occhi.

Cazzo.

«Il gruppo si chiama fight club» dice Big Bob, «e si riunisce tutti i venerdм sera in un garage chiuso dall'altra parte della cittа. Il giovedм sera c'и un altro fight club in un garage lм vicino.»

Sono posti che non conosco.

«La prima regola del fight club» dice Big Bob, «и che non si parla del fight club.»

Mercoledм, giovedм e venerdм sera Tyler fa il proiezionista. La settimana scorsa ho dato una sbirciata alla sua busta paga.

«La seconda regola del fight club» dice Big Bob, «и che non si parla del fight club.»

Il sabato sera Tyler va al fight club con me.

«Solo due uomini per combattimento.»

La domenica mattina torniamo a casa pesti e dormiamo tutto il pomeriggio.

«Un solo combattimento alla volta» dice Big Bob.

La domenica e il lunedм sera, Tyler serve ai tavoli.

«Si combatte senza camicia e senza scarpe.»

Il martedм sera Tyler и a casa a fare sapone, a confezionarlo in carta velina, a smerciarlo. Il Saponificio di Paper Street.

«I combattimenti» dice Big Bob, «vanno avanti finchй si vuole. Queste sono le regole inventate da quello che ha inventato il fight club.»

Big Bob chiede: «Lo conosci?

«Non l'ho mai visto, io di persona» dice Big Bob, «ma si chiama Tyler Durden.»

Il Saponificio di Paper Street.

Se lo conosco.

Non so, dico io.

Forse.

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