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Le grosse braccia di Bob erano chiuse a tenermi dentro e io ero spremuto nel buio fra le nuove tette sudate di Bob, giganteschi ciondoli, grandi come immagineremmo quelle di Dio. In giro per lo scantinato della chiesa pieno di uomini ci incontriamo ogni sera: questo и Art, questo и Paul, questo и Bob; le spalle larghe di Bob mi fanno pensare all'orizzonte. I folti capelli biondi di Bob erano quelli che ti ritrovi quando il gel si fa chiamare schiuma modellante, cosм folti e biondi e la scriminatura cosм dritta.

Con le braccia che mi avvolgono, la mano di Bob mi accarezza la testa contro le nuove tette che gli sono sbocciate sul torace.

«Andrа tutto bene» dice Bob. «Piangi, piangi.»

Dalle ginocchia alla fronte sento le reazioni chimiche che dentro Bob bruciano alimenti e ossigeno.

«Forse l'hanno tirato via tutto in tempo» dice Bob «Forse и solo un seminoma. Con un seminoma si ha una probabilitа di sopravvivenza che и quasi del cento per cento.»

Le spalle di Bob si risucchiano in una lunga boccata, poi mollano, mollano, mollano in singulti. Si risucchiano. Mollano, mollano, mollano.

Sono due anni che vengo qui tutte le settimane e tutte le settimane Bob mi avviluppa nelle sue braccia e io piango.

«Piangi» dice Bob e inala e sin, sin, singhiozza. «Coraggio, piangi.»

Il faccione bagnato mi si siede sulla testa e io mi ci perdo dentro. И adesso che mi metto a piangere. Piangere и facile nel buio soffocante, chiuso dentro qualcun altro, quando vedi che tutto quello che riuscirai mai a combinare finirа in spazzatura.

Tutto quello di cui potrai mai andare fiero finirа buttato via.

E io sono perso dentro.

И quanto di piщ vicino sono arrivato a dormire in quasi una settimana.

И cosм che ho conosciuto Maria Singer.

Bob piange perchй sei mesi fa gli hanno tirato via i testicoli. Poi terapia di reintegrazione ormonale. Bob ha le tette perchй il suo tasso di testosterone и troppo alto. Alzi troppo il livello di testosterone e il tuo corpo aumenta gli estrogeni per ritrovare un equilibrio.

Questo и il momento in cui piango io perchй ora come ora la tua vita si riduce a nulla e nemmeno nulla, all'oblio.

Troppi estrogeni e ti vengono zinne da femmina.

Facile piangere quando ti rendi conto che tutte le persone che ami o ti respingono o vanno all'altro mondo. Dato un lasso di tempo abbastanza lungo, per tutti la percentuale di sopravvivenza precipita a zero.

Bob mi vuole bene perchй crede che anche a me abbiano tolto i testicoli.

Intorno a noi, nello scantinato della Trinity Episcopal con i divani a scacchi da quattro soldi, ci saranno una ventina di uomini e una sola donna, tutti avvinghiati a due a due, quasi tutti in lacrime. Certe coppie sono curve in avanti, le teste schiacciate orecchio a orecchio, come fanno i lottatori, ingrippati. L'uomo in compagnia dell'unica donna le pianta i gomiti sulle spalle, un gomito per parte ai lati della testa, la testa di lei tra le mani di lui, e la faccia di lui che piange contro il collo di lei. Il volto della donna si storce da una parte.

Io sbircio da sotto l'ascella di Big Bob.

«Per tutta la vita» piange Bob. «Perchй sto a sbattermi, non lo so.»

L'unica donna qui presente al Restare Uomini Insieme, il gruppo di sostegno dei malati di cancro testicolare, questa donna soccombe al peso di uno sconosciuto e i suoi occhi s'incrociano con i miei.

Imbrogliona. Imbrogliona. Imbrogliona.

Capelli corti nero opaco, occhi grandi come quelli dei cartoni animati giapponesi, magra come una garza, lattiginosa nel suo vestito con un motivo di rose scure come di tappezzeria, questa donna era anche nel mio gruppo di sostegno ai tubercolotici di venerdм sera. Era alla mia tavola rotonda sul melanoma di mercoledм sera. Lunedм sera era al mio gruppo leucemici dei Fermi Credenti. La scriminatura al centro dei capelli и una folgore storta di cute bianca.

A vedere questi gruppi di sostegno, hanno tutti nomi approssimativi e incoraggianti. Il mio gruppo della sera del giovedм sui parassiti del sangue si chiama Liberi e Puliti.

Il gruppo a cui partecipo sui parassiti del cervello si chiama Al di Sopra e Oltre.

E la domenica pomeriggio al Restare Uomini Insieme nello scantinato della Trinity Episcopal, questa donna и qui di nuovo.

Peggio ancora, non riesco a piangere con lei che guarda.

Questa dovrebbe essere la mia parte preferita, abbracciato a piangere senza speranza con Big Bob. Lavoriamo tutti sodo tutto il tempo. Questo и l'unico posto dove riesco veramente a lasciarmi andare.

Questa и la mia vacanza.

Sono stato al mio primo gruppo di sostegno due anni fa dopo che ero tornato dal mio medico per l'insonnia.

Tre settimane senza dormire. Tre settimane senza sonno e tutto diventa un'esperienza extracorporea. Il mio dottore ha detto: «L'insonnia и solo il sintomo di qualcosa di piщ importante. Scopri che cos'и che non funziona davvero. Ascolta il tuo corpo».

Io volevo solo dormire. Volevo piccole capsuline blu di Amytal Sodium, quelle da duecento milligrammi. Volevo quei piccoli proiettili rossi e blu di Tuinal, Seconal color rosso rossetto.

Il mio dottore mi ha dette di masticare radici di valeriana e fare piщ moto. Prima o poi mi sarei addormentato.

Dal modo da vecchio frutto ammaccato in cui mi era cascata la faccia mi avresti dato per morto.

Il mio dottore ha detto che se volevo vedere dolore vero dovevo fare un salto alla First Eucharist il martedм sera. Dare un'occhiata ai parassiti cerebrali. Dare un'occhiata alle malattie degenerative delle ossa. Alle disfunzioni organiche del cervello. Dare un'occhiata a come tirano avanti i malati di cancro.

Allora ci sono andato.

Al primo gruppo dove sono andato, ci sono state le presentazioni. Questa и Alice, questa и Brenda, questo и Dover. Tutti sorridono con quell'invisibile pistola puntata alla testa. Io non do mai il mio vero nome ai gruppi di sostegno.

Quello scheletrino di donna che si chiama Chloe, quella con il fondo dei calzoni che le pende mogio e vuoto, Chloe mi dice che la cosa peggiore dei suoi parassiti cerebrali и che nessuno vuole fare sesso con lei. Era cosм vicina alla morte che la sua assicurazione le aveva saldato la polizza sulla vita con settantacinquemila dollari e tutto quello che voleva era una sbattuta per un'ultima volta. Niente effusioni, solo sesso.

Che cosa dice un uomo? Che cosa si puт dire, cioи.

Tutta questa agonia era cominciata con Chloe un po' stanca e adesso Chloe era troppo annoiata per sottoporsi alla terapia. Film pornografici, aveva film pornografici a casa.

Durante la Rivoluzione francese, mi ha raccontato Chloe, le donne chiuse in prigione, le duchesse, baronesse, marchese, quello che erano, si scopavano qualsiasi uomo montasse loro addosso. Chloe mi alitava sul collo. Montami sopra. Sgancia, come dire. Scopare fa passare il tempo.

La petite mort, la chiamavano i francesi.

Chloe aveva film pornografici, se ero interessato. Amilnitrito. Lubrificanti.

Di norma avrei avuto un'erezione. La nostra Chloe perт и uno scheletro immerso in cera gialla.

Con Chloe conciata cosм, io non sono niente. Meno di niente. Eppure Chloe mi spinge spalla contro spalla quando ci sediamo in circolo sul tappeto. Chiudiamo gli occhi. Toccava a Chloe condurci in meditazione guidata e lei ci ha trasportati nel giardino della serenitа. Chloe ci ha guidati su per la china al palazzo delle sette porte. Dentro il palazzo c'erano le sette porte, la porta verde, la porta gialla, la porta arancione, e Chloe ci ha guidati all'apertura di ciascuna, la porta blu, la porta rossa, la porta bianca, a trovare che cosa c'era dentro.

Con gli occhi chiusi abbiamo immaginato il nostro dolore come una sfera di luce bianca risanatrice che ci avvolgeva i piedi e saliva alle ginocchia, alla vita, al petto. L'aprirsi dei nostri chakra. Il chakra del cuore. Il chakra della testa. Chloe ci ha guidati in grotte dove abbiamo incontrato l'animale della nostra forza. Il mio era un pinguino.

C'era ghiaccio a coprire il fondo della grotta e il pinguino ha detto: scivola. Senza alcuno sforzo abbiamo scivolato per tunnel e gallerie.

Poi и stato il momento di abbracciarsi.

Apri gli occhi.

Questo era il contatto fisico terapeutico, ha detto lei. Tutti dovevamo sceglierci un partner. Chloe mi si и buttata intorno alla testa a piangere. Aveva lingerie senza spalline a casa e piangeva. Chloe aveva unguenti e manette e piangeva mentre io guardavo la lancetta dei secondi del mio orologio compiere undici giri.

Cosм io non ho pianto al mio primo gruppo di sostegno, due anni fa. Non ho pianto nemmeno al mio secondo o al mio terzo gruppo di sostegno. Non ho pianto al gruppo dei parassiti del sangue o dei tumori viscerali o della demenza organica cerebrale.

И cosм che va con l'insonnia. Tutto и cosм lontano, una copia di una copia di una copia. L'insonnia ti distanzia da ogni cosa, tu non puoi toccare niente e niente puт toccare te.

Poi c'и stato Bob. La prima volta che sono andato da quelli del cancro testicolare, Bob l'alce buono, Bob il mollaccione, mi si и sciolto addosso in lacrime al Restare Uomini Insieme. Quando и stato il momento di abbracciarsi, l'alce buono ha attraversato la stanza da una parte all'altra, con le braccia lungo i fianchi, le spalle arrotondate. La sua bazza da alce contro il petto, gli occhi giа strizzati di lacrime. Strisciando i piedi, a passi invisibili con le ginocchia unite, Bob и scivolato per lo scantinato ed и venuto a issarsi su di me.

Bob mi si и sfrittellato addosso.

Le grosse braccia di Bob mi hanno cinto.

Big Bob era un dopato, mi ha detto. Giorni e giorni a impasticcarsi di Dianabol e poi quello steroide da cavalli, il Wistrol. Una palestra sua, Big Bob era padrone di una palestra. Era stato sposato tre volte. Aveva fatto promozioni di vendite e magari lo avevo visto in tv, o no? Il programma su come aumentare il volume del proprio torace era praticamente un'invenzione sua.

Gli sconosciuti con questo tipo di sinceritа mi disossano, se m'intendete.

Bob non m'intendeva. Forse gli era sceso solo uno dei suoi huevos e sapeva che questo era un fattore di rischio. Bob mi ha raccontato della terapia ormonale postoperatoria.

Un sacco di body builder che esagerano con il testosterone si fanno crescere quelle che chiamano zinne.

Ho dovuto chiedergli che cosa voleva dire con huevos.

Huevos, ha detto Bob. Gonadi. Marroni. Gioielli. Attributi. Palle. In Messico, dove vai a comprare gli steroidi, le chiamano "uova".

Divorzio, divorzio, divorzio, ha detto Bob e mi ha mostrato la foto che teneva nel portafogli dove c'era lui enorme e a prima vista nudo, in posa a qualche concorso. И un modo stupido di vivere, ha detto Bob, ma quando sei pompato e rasato sulla pedana, con lo strato di grasso corporeo ridotto al due per cento e i diuretici che al tocco ti fanno sentire freddo e duro come granito, sei accecato dalle luci e assordato dal sottofondo musicale finchй i giudici ordinano: «Estendi il quadricipite destro, fletti e resta cosм».

«Estendi il braccio sinistro, fletti il bicipite e resta cosм.»

И meglio della vita vera.

Sulla corsia di sorpasso, ha detto Bob, verso il cancro. Poi la bancarotta. Aveva due figli grandi che non rispondevano alle sue chiamate.

Secondo il dottore la cura per le zinne era di tagliare sotto i pettorali e drenare tutti gli eventuali liquidi.

Questo и quanto ricordo perchй poi Bob mi si и chiuso tutto attorno con le braccia e la sua testa mi si и ripiegata sopra a coprirmi. Poi mi sono perso dentro l'oblio, buio e silenzioso e assoluto, e quando finalmente mi sono allontanato dal suo petto molle, la sua maglietta era una maschera bagnata dell'espressione che assumo quando piango.

Questo и stato due anni fa, la mia prima sera con i Restare Uomini Insieme.

A quasi tutte le riunioni dopo quella Big Bob mi ha fatto piangere.

Non sono mai tornato dal medico. Non ho mai masticato radice di valeriana.

Questa era libertа. Perdere ogni speranza era la libertа. Se non dicevo niente, la gente del gruppo presumeva il peggio. Piangevano piщ forte. Piangevo piщ forte anch'io. Alzi lo sguardo alle stelle e via.

Tornando a casa a piedi dopo un gruppo di sostegno mi sentivo piщ vivo che mai. Io non ero l'ospite di cancro o parassiti del sangue; io ero il piccolo centro caldo intorno al quale si aggrappolava la vita del mondo.

E dormivo. Cosм bene non dormono nemmeno i neonati.

Tutte le sere morivo e tutte le sere nascevo.

Risorto.

Fino a questa sera, due anni di successi fino a questa sera, perchй non posso piangere con questa donna che mi guarda. Perchй non posso toccare il fondo, non posso essere redento. Mi morsico l'interno della bocca a tal punto che la mia lingua crede di avere una tappezzeria ruvida. Sono quattro giorni che non dormo.

Con lei che mi guarda, io sono un bugiardo. Lei и un'imbrogliona. La bugiarda и lei. Alle presentazioni questa sera ci siamo presentati: io sono Bob, io sono Paul, io sono Terry, io sono David.

Io non do mai il mio vero nome.

«Questo и cancro, giusto?» ha chiesto.

Poi ha detto: «Be', ciao, io sono Maria Singer».

Nessuno ha mai detto a Maria che tipo di cancro. Poi ci siamo dati tutti da fare a coccolare il nostro bimbo interiore.

L'uomo piange ancora sul suo collo.

Io guardo Maria tra l'una e l'altra tetta tremolante di Bob.

Per Maria io sono un impostore. Dalla seconda volta che l'ho vista non dormo piщ. Comunque il primo imbroglione sono stato io, a meno che tutta questa gente non faccia finta con le loro lesioni e le loro tossi e i loro tumori, persino Big Bob, l'alce buono. Il mollaccione.

Guarda quei capelli scolpiti che ha.

Ora Maria alza gli occhi.

In questo preciso momento la menzogna di Maria riflette la mia menzogna e io non vedo altro che menzogne. Nel mezzo di tutta la loro veritа. Tutti che si stringono e arrischiano a condividere la loro paura peggiore, che la morte gli stia piombando addosso e che abbiano una canna di pistola premuta contro il collo. Be', Maria alza gli occhi al soffitto e io sono qui sepolto sotto un tappeto singhiozzante e tutt'a un tratto persino la morte e l'agonia scendono al rango di contorno senza importanza.

«Bob» dico, «mi schiacci.» Cerco di bisbigliare, poi non lo faccio. «Bob.» Cerco di tenere la voce bassa, ma sto gridando. «Bob, devo andare al cesso.»

C'и uno specchio appeso sopra il lavabo in bagno. Se lo schema regge, vedrт Maria Singer all'Ai di Sopra e Oltre, il gruppo delle disfunzioni cerebrali. Maria sarа lа. Certo che Maria sarа lа e quello che farт io sarа sedermi accanto a lei. E dopo le presentazioni e la meditazione guidata, le sette porte del palazzo, la sfera di luce bianca guaritrice, dopo che avremo aperto i nostri chakra, quando sarа il momento di abbracciarsi, afferrerт quella troietta.

Le sue braccia strette strette contro i suoi fianchi e le mie labbra schiacciate contro il suo orecchio, dirт: Maria, impostora che non sei altro, vattene.

Questa и la sola cosa autentica della mia vita e tu la stai mandando in malora.

Turista che non sei altro.

La prossima volta che ci vediamo, le dirт: Maria, non riesco a dormire con te qui. Ne ho bisogno. Vattene.

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