La neolingua italiana

Le invenzioni fondamentali che hanno modificato l’ italiano sono: le automobili, la televisione, i giornali, i computer e i telefonini.

La televisione e i giornali

Sono i così detti “media” che hanno imposto all’ intera popolazione una lingua che, molti, credono turco. C’è un dibattito in TV; in un finto salottino sono presenti: un politico, un medico con i capelli tinti, una scrittrice di cinquantadue anni che cerca di vendere il suo romanzo e un giornalista da battaglia.

Intanto, in una cucina della periferia operaia di Lambrate, il capofamiglia con in mano lo scettro del telecomando si è bloccato sul programma. La nonna, il bambino e la moglie sono ipnotizzati.

Il conduttore: «Signori qui in studio, e voi cari telespettatori» e qui pare preso da un attacco d’ansia, «vi prego, abbiate pietà, non cambiate canale, perché diamo inizio al nostro talk show!».

Il bambino in cucina: «Papà, cosa comincia?».

Il padre: «Dove?».

La madre: «Ti chiede che cos’ha detto quel signore».

«Ha detto che comincia, no?»

Il bambino implacabile: «Sì, ma cosa comincia?»; il padre: «Sono affari suoi».

Il bambino: «Ma è straniero?».

«Credo che… m’hanno detto che forse c’ha la madre turca. E che quindi… insomma: usa la lingua madre.»

In studio. Parte il politico: «Io non sono antieuropeista, antifazista, antipartitista, apparatista, auditelista, buonsensista, casaliberi sta, cattopacifista. Io sono…». Il giornalista da battaglia: «Lei parla come un leghicentrista, margheritista, mediattivista» si alza in piedi e gli urla in faccia, «lei è un retroscenista e per di più oltrista!».

Il conduttore: «Scusate, signori, e voi amici in ascolto per pietà, non andate via: pubblicità».

In un mondo in bianco e nero, arido, spoglio e dove tutto è immobile, di colpo sfreccia una macchina rossa che, al suo passaggio, si lascia dietro strade colorate, sbocciano ifiori. L’auto si ferma. Si apre la portiera e lentamente escono lunghissime gambe con tacchi a spillo e minigonna.

A Lambrate, il bambino: «Papà, secondo te quella signora quando scendeva dalla macchina… m’è parso che non avesse le mutande».

Il padre: «E che ne so io! Sono cose che non mi interessano…».

La moglie: «Ma sei proprio stronzo! La Gina m’ha detto che ti ha visto che la guardavi come un lupo affamato mentre era in cima a una scala».

Il bambino: «Papà, allora è vero che al telefono hai detto sottovoce a Marini che la Gina è senza mutande!».

Si avventa la madre. Scoppia una rissa furibonda, tipo lotta greco-romana, che coinvolge anche la nonna. Dalla televisione intanto una voce: «Cambia la tua vita di merda, vieni nei nostri showroom. Per te un’ Urbanproof competitor full optional, ESP di serie, GPL, trazione integrale permanente simmetrica alla VD, motori boxer p-fuel, navigator comand, park assist, airbag, ABS».

Dal groviglio di corpi in cucina emerge la testa del bambino: «Papà, anche quel signore è turco?».

In studio: «Rieccoci qui nel nostro salotto. Torniamo all’ obiettivo del nostro meeting».

A Lambrate, dal groviglio di corpi esce l’ urlo della vecchia: «Andè tuti a dar via i ciapp!».

Il conduttore preoccupato: «Vorrei dare la parola…».

L’onorevole e il giornalista, dopo essersi sputati in faccia, sono aggrovigliati sul pavimento dello studio in una presa di lotta libera. Urlano: «Giravoltista, jihadista, multilateralista!». Il conduttore: «Signori, per favore, per favore!». I lottatori implacabili: «Scontrista e pure sfondista!».

Il conduttore con la lingua cartonata: «Signori, per pietà, non esagerate…».

A Lambrate, da sotto il tavolo della cucina un urlo: «Tuo padre è un pezzo di merdaaa!». In studio i due lottatori si vanno a sedere sulle loro poltrone, ansimano, uno perde sangue dalla bocca. L’altro è senza una manica della giacca.

Il conduttore: «Vi ringrazio, signori, per averci dimostrato di essere disposti a una conversazione civile…» e rivolto al terzo ospite: «Lei, dottor Franchi, è un… ginecologo, vero?».

«No, un andrologo.»

«Ah, complimenti! Finalmente abbiamo in studio un astrologo!»

«No, è diverso, io faccio parte di un’ala della medicina…»

«Scusatemi, signori in ascolto, il nostro ospite è un ornitologo…»

Il medico: «No! La mia è una branchia…».

All’ improvviso un tramestio sordo: dietro al medico è ripreso un incontro di boxe a pugni nudi tra il politico e il giornalista. L’ospite donna ne approfitta, si alza e si piazza con il libro davanti alla telecamera. «Vorrei presentarvi il mio romanzo Licenza profetica, edito da…» Il libro non viene inquadrato, l’ immagine barcolla violentemente, è in atto ora una presa di collo del conduttore al cameraman: «Non inquadrare il libro ora!.. E lei stia zitta, che è una donna!».

A Lambrate stanno cercando la nonna.

Il padre: «Ma dove cazzo è finita quella vecchia di merda?».

Il bambino, piangendo: «Papà, l’ hai buttata tu dalla finestra».

Di nuovo in studio: i pugili tornano ai loro angoli. Il giornalista ha perso le maniche della giacca, il politico a piedi nudi perde sangue dalle orecchie. Il medico è in mutande. Sono tutti seduti, ansimano in silenzio. Ne approfitta ancora la scrittrice. Alza il libro, che non viene inquadrato: «Eccovi il mio…»; interviene il conduttore a fatica: «Mi scusi, signora…» e dalla bocca gli cadono sul pavimento quattro denti «… pubblicità».

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