Capitolo Quindicesimo: Ricerca Nel Primitivo

Twissell comincio a scuoterlo per le spalle. La voce del vecchio chiamo in tono pressante il suo nome.

«Harlan! Harlan! Per l'araor del Tempo, ragazzo!»

Harlan riusci a emergere lentamente, molto lentamente, dal suo stato di disperazione.

«Cosa dobbiamo fare?»

«Certo non questo. Non dobbiamo disperare. Per cominciare, ascoltami. Dimentica la tua visione dell'Eternita, che e quella di un Tecnico, e cerca di guardarla attraverso gli occhi di un Calcolatore. E una visione molto piu complessa ed elaborata. Quando tu modifichi qualcosa nel tempo, e produci un Mutamento di Realta, il Mutamento puo avvenire istantaneamente. Perche?»

Con voce ancora malferma, Harlan disse:

«Perche la modifica ha reso il Mutamento inevitabile?»

«Davvero? Potresti tornare indietro e annullare la modifica, facendo tornare le cose com'erano prima. Si o no?»

«Penso di si. Non l'ho mai fatto; non ho mai sentito dire di qualcuno che l'abbia fatto.»

«Giusto. Non c'e alcuna intenzione di revocare un'alterazione, e cosi essa si svolge secondo i progetti, e produce subito le sue conseguenze. Ma qui abbiamo una cosa diversa. Un'alterazione involontaria. Tu hai mandato Cooper nel Secolo sbagliato, e ora io desidero fermamente revocare quell'alterazione e riportare qui Cooper.»

«Per l'amor del Tempo, come?»

«Non ne sono ancora sicuro, ma deve esistere un modo. Se non ci fosse alcun modo, l'alterazione sarebbe irreversibile; il Mutamento sarebbe giunto immediatamente. Ma il Mutamento non si e verificato. Noi siamo ancora nella Realta del memoriale Mallansohn. Questo significa che l'alterazione e reversibile e sara revocata.»

«Cosa?» L'incubo di Harlan ingigantiva e ingigantiva, si faceva sempre piu tenebroso e angoscioso.

«Dev'esserci un modo per richiudere il circolo nel Tempo, e devono esserci moltissime probabilita che noi riusciamo a riannodarne i capi. Finche questa Realta esiste, noi abbiamo la certezza che la soluzione e molto probabile. Se in qualsiasi momento tu o io prenderemo la decisione sbagliata, se la probabilita di richiudere il circolo scendera al di sotto di un limite che solo il Tempo conosce, l'Eternita svanira. Capisci?»

Harlan non era certo di capire. Non tentava neppure. Lentamente, si alzo in piedi, e si avvio incespicando verso una sedia.

«Volete dire che noi possiamo riportare qui Cooper…»

«E mandarlo nel Secolo giusto. Si. Se lo prendiamo nel momento in cui esce dal cronoscafo, finira nel posto giusto, nel 24°, con poche ore fisiologiche di ritardo; al massimo, sara piu vecchio di qualche fisiogiorno. Sarebbe un'alterazione, naturalmente, ma senza dubbio irrilevante. La Realta ne verrebbe scossa, figliolo, ma non distrutta.»

«Ma come possiamo trovarlo?»

«Sappiamo che esiste un modo, altrimenti in questo momento l'Eternita non esisterebbe. In quanto alla natura di questo modo, e per questo che ho bisogno di te, e per questo che ho faticato tanto per averti dalla mia parte. Tu sei l'esperto del Primitivo. Dimmelo.»

«Non posso,» gemette Harlan.

«Puoi,» insiste Twissell.

In quel momento, ogni traccia di vecchiaia e di stanchezza scomparve dalla voce del vecchio. I suoi occhi scintillavano per l'eccitazione del combattimento, e le sue dita brandivano la sigaretta come se fosse stata una lancia. Perfino Harlan, i cui sensi erano intorpiditi dalla disperazione, comprese che il vecchio si stava divertendo… si divertiva, ora che stava cominciando la battaglia.

«Possiamo ricostruire il fatto,» disse Twissell. «Ecco, qui c'e la leva di controllo. Tu sei in piedi, davanti a essa, in attesa del segnale. Sta arrivando… Tu stabilisci il contatto, e nello stesso tempo abbassi la leva del tempo… di quanto?»

«Non lo so, ve lo ripeto, non lo so.»

«Tu non lo sai, ma i tuoi muscoli lo sanno. Mettiti qui, e prendi in mano i comandi. Avanti, riscuotiti. Prendili, ragazzo. Tu stai aspettando il segnale. Mi stai odiando. Stai odiando il Consiglio. Stai odiando l'Eternita. Ti stai consumando il cuore per Noys. Cerca di ritornare a quel momento. Cerca di sentire quello che sentivi allora. Ora rimettero in moto il cronometro. Ti concedo un minuto, figliolo, per ricordare i tuoi sentimenti, e farli rivivere nel talamo. Poi, quando si avvicinera lo zero, lascia muovere la tua mano sui comandi, convulsamente, come l'altra volta. E poi ritrai la mano! Non riportare i comandi al loro posto. Sei pronto?»

«Non credo di poterlo fare.»

«Non credi… Padre Tempo, non hai scelta! C'e un altro modo, forse, in cui tu possa ritrovare la tua ragazza?»

Non c'era. Harlan ritorno ai comandi, e quando fu la, le emozioni rinacquero dentro di lui. Non ebbe bisogno di sforzarsi. La ripetizione dei gesti rievocava le emozioni. L'indicatore rosso del cronometro comincio a muoversi.

Indifferente, distaccato, penso: L'ultimo minuto di vita?

Meno trenta secondi.

Penso: Non fara male. Non e la morte.

Cerco di pensare soltanto a Noys.

Meno quindici secondi.

Noys!

La mano sinistra di Harlan abbasso un interruttore, verso il punto del contatto.

Meno dodici secondi.

Contatto!

La sua mano destra si mosse.

Meno cinque secondi.

Noys!

La sua mano destra si mos… ZERO… se spasmodicamente.

Si stacco dai comandi, ansimando.

Twissell si fece avanti, e osservo l'indicatore.

«Ventesimo secolo,» disse. «Diciannove virgola trentotto, per essere esatti.»

Harlan grido, con voce strozzata:

«Non lo so, non posso saperlo! Ho cercato di sentire le stesse cose, ma e stato diverso. Sapevo quello che facevo, e cosi e stato diverso.»

«Lo so, lo so,» disse Twissell. «Forse e tutto sbagliato. Diciamo che si tratta di una valutazione approssimativa.» Indugio per un attimo, immerso in un calcolo mentale, estrasse un calcolatore tascabile, fece per aprirlo, poi lo ripose, senza averlo consultato. «Accidenti ai decimali. Diciamo che c'e una probabilita del novantanove per cento che tu lo abbia mandato nel secondo quarto del 20°. In un punto tra 19,25° e il 19,50°. D'accordo?»

«Non lo so.»

«Be', adesso ascolta. Se io prendo la ferma decisione di concentrarmi solo su quella parte del Primitivo, escludendo tutto il resto, e se mi sbaglio, e probabile che io perda tutte le possibilita di chiudere il circolo nel Tempo, e cosi l'Eternita svanira. La decisione, in se stessa, sarebbe il punto cruciale, il Minimo Mutamento Necessario, il M.M.C., per produrre il Mutamento. E io ora prendo questa decisione. Decido, definitivamente…»

Harlan si guardo intorno, cautamente, come se la Realta fosse diventata improvvisamente cosi fragile da potere essere spezzata da un movimento troppo brusco.

«Io avverto come sempre l'esistenza dell'Eternita,» disse. (L'incredibile calma di Twissell lo aveva contagiato, tanto che la sua voce era ritornata abbastanza ferma.)

«Quindi l'Eternita esiste ancora,» disse Twissell, in tono deciso e pratico. «E noi abbiamo preso la decisione giusta. Ora non c'e piu niente da fare qui, per qualche tempo. Ritorniamo nel mio ufficio, e lasciamo che tutta la sottocommissione del Consiglio invada questo posto, per tirarsi un po' su di morale. Per cio che li riguarda, il progetto e terminato con un pieno successo. In caso contrario, non lo sapranno mai. E neppure noi lo sapremo.»


Twissell studio la sigaretta, e disse:

«La domanda che abbiamo davanti, adesso, e questa: Cosa fara Cooper quando si trovera nel Secolo sbagliato?»

«Non lo so.»

«Una cosa e evidente: Cooper e un ragazzo intelligente, capace, pieno d'immaginazione, d'accordo?»

«Be', in fondo e Mallansohn.»

«Esatto. E si era gia chiesto cosa sarebbe accaduto, in caso di errore. Una delle sue ultime domande riguardava, appunto, la possibilita di ritrovarsi in un Secolo sbagliato. Ricordi?»

«Ebbene?» Harlan non riusciva a capire quali fossero le intenzioni del vecchio.

«Cosi Cooper e gia preparato mentalmente a trovarsi in un Tempo sbagliato. Fara qualcosa, cerchera di mettersi in contatto con noi, di lasciarci delle tracce da seguire. Ricorda che egli ha trascorso nell'Eternita una parte della sua vita: questo e molto importante.» Twissell traccio un anello di fumo nell'aria, vi infilo un dito, e osservo il fumo sfaldarsi e girare intorno al suo dito. «E abituato al concetto di comunicazione nel Tempo. Non si arrendera certo senza lottare al pensiero di naufragare nel Tempo. E sapra certamente che noi lo stiamo cercando.»

«Senza cronoscafi e senza Eternita, nel 20°, come potra comunicare con noi?» domando Harlan.

«Con te, Tecnico, con te. Usa il singolare. Sei tu il nostro esperto del Primitivo. Sei stato tu a insegnare a Cooper quello che ora sa, e se lui vorra lasciare delle tracce, si aspettera che sia tu a trovarle.»

«Quali tracce, Calcolatore?»

Il volto rugoso di Twissell si volse a fissare Harlan, con espressione intenta.

«Secondo i piani, Cooper avrebbe dovuto rimanere nel Primitivo. Si trova privo della protezione di un campo di tempo fisiologico. Tutta la sua vita e intessuta nella trama del Tempo, e rimarra tale fino a quando io e te non avremo rovesciato la situazione. Allo stesso modo, sono intessute nella trama del tempo le sue tracce… qualsiasi oggetto, segno, o messaggio, che egli abbia potuto lasciarci. Devono certamente esistere delle fonti particolari sulle quali tu hai studiato il 20° Secolo. Documenti, archivi, film, oggetti, cataloghi, opere. Intendo parlare di fonti dirette, tratte dal Tempo e risalenti alle origini.»

«Infatti.»

«E lui ha studiato quei documenti insieme a te?»

«Si.»

«E c'era qualche documento particolare che tu consideravi il piu importante… il tuo preferito… qualcosa che, secondo Cooper, tu conoscevi perfettamente, e in cui avresti potuto trovare e riconoscere un eventuale messaggio?»

«Si… naturalmente, capisco che cosa intendete dire,» fece Harlan. Corrugo la fronte, pensieroso.

«Ebbene?» domando Twissell, con una certa impazienza.

«La mia collezione di riviste del Primitivo, quasi certamente.» disse Harlan, lentamente. «Le riviste d'informazione erano un fenomeno tipico dei primi Secoli dopo il 20°. La rivista della quale possiedo una collezione quasi completa inizia nei primi anni del 20° e giunge quasi alla meta del 22°.»

«Bene. E adesso dimmi: esiste un modo, che tu sappia, in cui Cooper abbia potuto servirsi della rivista per mandarci un messaggio? Ricorda sempre che lui sa che tu leggerai quel periodico, conoscendolo bene, e sapendo che cosa cercare e come cercare.»

«Non saprei,» disse Harlan, e scosse il capo. «La rivista aveva uno stile artificioso. Era piu selettiva che informativa, e il suo stile era sempre imprevedibile. Sarebbe impossibile cercare di pubblicare qualcosa su una pubblicazione del genere, nelle condizioni di Cooper. Lui avrebbe dovuto creare una notizia e farla pubblicare, ma questo mi sembra inverosimile: anche se fosse riuscito a occupare un posto di rilievo nella redazione, il suo articolo sarebbe passato attraverso diversi redattori e redattori capo, e sarebbe giunto in stampa totalmente trasformato. Non riesco a vedere in quale modo egli avrebbe potuto farlo, Calcolatore.»

«Per l'amor del Tempo, figliolo, rifletti!» esclamo Twissell. «Concentrati su quella rivista. Tu sei nel 20°, e sei Cooper, con la sua conoscenza dell'epoca, la preparazione ricevuta, e l'esperienza dell'Eternita. Sei stato tu a insegnare a quel ragazzo, Harlan! Sei stato tu a modellare il suo modo di pensare, sul Primitivo. Che cosa faresti, Harlan? In qual modo potresti pubblicare qualcosa sulla rivista, assicurandoti che il tuo messaggio venga trasmesso esattamente secondo i tuoi desideri, frasi, parole, composizione?»

Harlan spalanco gli occhi.

«Un annuncio pubblicitario!»

«Che cosa?»

«Un annuncio pubblicitario. Un avviso a pagamento, che la rivista sarebbe obbligata a pubblicare esattamente secondo i desideri del cliente. Cooper e io ne abbiamo discusso piu volte.»

«Ah, si. Anche nel 186° esistono cose simili,» disse Twissell.

«No, non come nel 20°. Il 20° rappresenta il culmine del sistema. Il mezzo culturale…»

«Prendiamo in esame la possibilita dell'annuncio pubblicitario,» si affretto a interromperlo Twissell. «Di quale natura potrebbe essere?»

«Vorrei saperlo.»

Twissell osservo l'estremita accesa della sigaretta, come se avesse voluto cercarvi un'ispirazione.

«Non puo dire nulla direttamente. Non puo scrivere: 'Cooper del 78°, abbandonato nel 20°, chiama l'Eternita…'.»

«Come potete esserne sicuro?»

«Impossibile! Dare al 20° un'informazione che, per nostra conoscenza diretta, quel Secolo non possiede, sarebbe il modo ideale per rompere il circolo di Mallansohn, esattamente come un'azione sbagliata da parte nostra. Noi siamo ancora qui, percio Cooper, in tutta la sua vita nell'attuale Realta del Primitvo, non ha compiuto alcuna azione di quel genere.»

«Inoltre,» disse Harlan, ritraendosi precipitosamente da quelle riflessioni che parevano turbare cosi poco Twissell, ma che gli apparivano cosi minacciose per l'Eternita, «Difficilmente la rivista avrebbe pubblicato un annuncio a suo giudizio pazzesco o incomprensibile. I suoi responsabili avrebbero sospettato di trovarsi di fronte a qualche imbroglio, o a qualcosa d'illegale: nel Primitivo il codice della pubblicita era piuttosto rigoroso. In questo modo, Cooper non avrebbe potuto servirsi dell'Intertemporale Standard per il suo messaggio.»

«Quindi, avrebbe dovuto usare qualche stratagemma piu sottile,» disse Twissell «Un metodo indiretto. Avrebbe dovuto far pubblicare un annuncio pubblicitario che apparisse perfettamente normale agli uomini del Primitivo, perfettamente normale! Eppure, nello stesso tempo, avrebbe dovuto trattarsi di un annuncio chiarissimo, per noi… una volta scoperto quello che stiamo cercando. Chiarissimo a prima vista, perche dovrebbe essere cercato tra un numero incalcolabile di altri annunci. Di quale grandezza dovrebbe essere, Harlan? Quegli annunci pubblicitari erano molto costosi?»

«Moltissimo, credo.»

«E naturalmente Cooper si troverebbe nella necessita di risparmiare il denaro. Inoltre, per evitare di attirare il tipo sbagliato di attenzione, non avrebbe dovuto scegliere un messaggio troppo grande. Prova a riflettere, Harlan. Quanto dovrebbe essere grande?»

Harlan spalanco le braccia, incerto.

«Mezza colonna?»

«Colonna?»

«Si trattava di riviste stampate su carta, e la stampa era disposta in colonne.»

«Oh, si. Chissa perche, non riesco a separare la letteratura e i film… Be', ora siamo in possesso di un altro elemento, sia pure approssimativo. Dobbiamo cercare un annuncio pubblicitario di mezza colonna che, praticamente a prima vista, ci possa fornire la prova che l'uomo che lo ha fatto pubblicare proviene da un altro Secolo (del futuro, naturalmente), e che allo stesso tempo sia cosi normale da risultare del tutto insospettabile a qualsiasi abitante del 20° Secolo.»

«E se non riesco a trovarlo?» domando Harlan.

«Lo troverai. L'Eternita esiste, si o no? E finche esiste, noi sappiamo di essere sulla pista giusta. Dimmi, puoi ricordare qualche annuncio pubblicitario del genere, notato durante il tuo lavoro con Cooper… qualcosa che ti abbia colpito in modo particolare, perche strano, vagamente anacronistico o sbagliato?»

«No.»

«Non voglio una risposta cosi rapida. Pensaci per cinque minuti.»

«Inutile. Quando io consultavo le riviste con Cooper, lui non era ancora stato nel 20°.»

«Per favore, ragazzo, usa il cervello! L'avere inviato Cooper nel 20° ha prodotto un'alterazione. Non e avvenuto un Mutamento; quindi l'alterazione non e irreversibile. Ma ci sono stati dei piccoli mutamenti con la 'm' minuscola, o micro-mutamenti, come li definiamo usualmente nei Calcoli. Nell'istante in cui Cooper e stato mandato nel 20°, l'annuncio pubblicitario e apparso nel numero appropriato della rivista. La tua Realta ha subito un micro-mutamento nel senso che tu avresti potuto osservare la pagina con quell'annuncio, invece che quella pagina senza l'annuncio, come avrebbe potuto essere nella precedente Realta. Hai capito?»

Harlan ricominciava a smarrirsi nel dedalo dei paradossi, e il modo in cui Twissell si addentrava nella giungla della logica temporale lo rendeva nervoso e gli dava un senso acuto di disagio. Scosse il capo, perplesso.

«Non ricordo niente del genere.»

«Be', allora… dove tieni gli archivi nei quali conservi quelle riviste?»

«Mi ero fatto costruire una libreria speciale, al Livello Due, servendomi dei permessi speciali ottenuti per l'istruzione di Cooper.»

«Ottimo,» disse Twissell. «Andiamo, allora. Subito!»


Harlan noto che Twissell osservava con curiosita i vecchi volumi rilegati che occupavano la libreria, prendendone finalmente in mano uno. Erano cosi vecchi, che la fragile carta aveva dovuto essere preservata con metodi speciali, e ciononostante i fogli frusciarono e scricchiolarono pericolosamente, sotto il tocco inesperto del Calcolatore.

Harlan strinse le labbra. In un momento migliore, avrebbe ordinato a Twissell di non toccare i volumi… Calcolatore Anziano o non Calcolatore Anziano.

Il vecchio osservo per qualche istante le vecchie pagine rugose, e cerco di pronunciare le parole arcaiche.

«E questo l'inglese di cui parlano sempre i linguisti, vero?» domando, puntando il dito su una pagina.

«Si, e inglese,» disse Harlan.

Twissell rimise il volume al suo posto.

«Goffo e pesante.»

Harlan si strinse nelle spalle. Certo, quasi tutti i Secoli dell'Eternita erano orientati sull'uso dei film. Una rispettabile minoranza era orientata sulle registrazioni molecolari. Tuttavia, la carta e la stampa non erano cose tanto rare da riuscire incomprensibili.

«I libri non richiedono l'investimento tecnologico dei film,» disse.

«Certo,» rispose Twissell, passandosi una mano sul mento. «Va bene, cominciamo?»

Prese un altro volume dallo scaffale, aprendolo a caso e osservando la pagina con espressione intenta.

Harlan penso: Spera forse di raggiungere la soluzione con un colpo di fortuna?

Il pensiero doveva essere stato giusto, perche Twissell noto lo sguardo di Harlan, arrossi, e ripose il volume nello scaffale.

Harlan prese il primo volume del 19,25° Centesimo di Secolo, e comincio a sfogliare ordinatamente le pagine. Solo la sua mano destra e i suoi occhi si muovevano. Il resto del suo corpo rimaneva rigido, in attesa.

A intervalli, che parevano di millenni, Harlan borbottava qualcosa, si alzava, riponeva il volume gia consultato, e ne prendeva un altro. In queste occasioni, c'era una pausa per bere un caffe o per mangiare qualcosa o per riposare un attimo.

Con voce stanca, Harlan disse:

«E inutile che restiate qui.»

«Ti do fastidio?» domando Twissell.

«No.»

«Allora rimango,» borbotto Twissell. Di quando in quando si alzava, osservava i volumi, ne apriva uno a caso, osservava con aria impotente le rilegature. Le scintille della sua sigaretta, fumata quasi con rabbia, a volte gli scottavano le dita, ma il vecchio non vi faceva caso.

E cosi passo un giorno fisiologico.


Il sonno fu breve e irregolare. A meta mattina, tra un volume e l'altro, Twissell indugio, prima di finire il caffe, e disse:

«Mi chiedo a volte per quale motivo non abbia rinunciato alla mia carriera di Calcolatore, dopo la faccenda del… be', lo sai gia.»

Harlan annui.

«Sai, volevo farlo,» continuo il vecchio. «Volevo farlo. Per lunghi mesi fisiologici, ho sperato rabbiosamente di non dovermi piu occupare di nessun Mutamento. Era diventata un'ossessione morbosa, per me; avevo cominciato a domandarmi se per caso i Mutamenti non fossero un tragico errore. Come sono strane le emozioni… ti fanno degli scherzi bizzarri, a volte.»

Il vecchio esito ancora per un momento, poi continuo:

«Tu conosci la storia del Primitivo, Harlan. Sai com'era. La sua Realta scorreva ciecamente lungo la linea della massima probabilita. Se quella massima probabilita contemplava un'epidemia, o dieci Secoli di economia basata sullo schiavismo, o un crollo tecnologico, o perfino… o perfino… vediamo, cosa potrebbe esserci di veramente tragico?… si, perfino una guerra nucleare, se allora fosse stata possibile una cosa simile, ebbene, per il Tempo… accadeva. Non c'era nulla a impedirlo.

«Ma dove l'Eternita esiste, tutto questo e stato fermato. Dal 28° in su, cose simili non accadono. Padre Tempo, abbiamo sollevato la nostra Realta a un livello di benessere superiore ai sogni piu audaci del Primitivo; a un livello che, se non ci fosse stato l'intervento dell'Eternita, sarebbe stato a un grado di probabilita minimo.»

Harlan penso, nervosamente: Che cosa cerca di fare? Vuole che lavori piu sodo? Sto gia facendo del mio meglio!

«Se perdiamo questa opportunita, ora,» disse Twissell, «L'Eternita svanira, probabilmente in tutto il tempo fisiologico. E in un solo, immenso Mutamento, la Realta ritornera alla massima probabilita che, ne sono certo, comprende la guerra atomica e la fine dell'umanita.»

«Sara meglio passare al prossimo volume,» disse Harlan.

All'intervallo successivo, Twissell disse, nervoso:

«C'e tanto da fare; non esiste un sistema piu rapido?»

«Ditemelo voi,» esclamo Harlan. A me sembra che l'unico sistema sia quello di guardare le pagine una per una, senza trascurarne nessuna. E guardare tutti i particolari Come potrei fare piu in fretta?»

Metodicamente, continuo a sfogliare le pagine.

«Alla fine,» disse Harlan, «La stampa si annebbia, e questo significa che e il momento di dormire un poco.»

E cosi fini il secondo giorno fisiologico.


Alle 10 e 22 del mattino, Fisiotempo Standard, del terzo giorno fisiologico della ricerca, Harlan sfoglio un'altra pagina, guardo la successiva, e disse, con sommessa meraviglia:

«Eccolo.»

Twissell non riusci ad assorbire quell'affermazione. Domando:

«Che cosa?»

Harlan sollevo il capo, e l'espressione di stupore era ben chiara sul suo volto.

«Sapete… non ci credevo. Per il Tempo, non ci ho mai creduto davvero, anche quando mi stavate interrogando su tutti quei particolari e su quelle teorie che riguardavano annunci pubblicitari e riviste.»

Ora Twissell aveva assorbito le parole dell'altro.

«L'hai trovato!»

Balzo verso il volume che Harlan stringeva in mano, protendendo le vecchie dita tremanti.

Harlan scosto il volume, e lo chiuse.

«Un momento. Voi non lo trovereste, anche se vi mostrassi la pagina.»

«Che cosa stai facendo?» domando Twissell. «Adesso l'hai perduto!»

«Non l'ho perduto. So dov'e. Ma prima…»

«Prima cosa?…»

Harlan disse, lentamente:

«Rimane un punto da chiarire, Calcolatore Twissell. Mi avete detto che io posso avere Noys. Portatemela, allora. Fatemela vedere.»

Twissell spalanco gli occhi, e guardo Harlan, visibilmente smarrito.

«Stai scherzando?»

«No,» disse Harlan, seccamente. «Non sto scherzando. Mi avete assicurato che avreste fatto in modo di… un momento, siete voi che state scherzando! Noys e io dobbiamo essere insieme. Me l'avevate promesso!»

«Ma certo. Questa situazione e a posto.»

«E allora fatemela vedere, viva, sana e salva.»

«Ma non ti capisco! Non l'ho certamente io… ne io, ne nessun altro. Si trova ancora nella Sezione del lontano futuro, dove e stata segnalata dal rapporto di Finge. Nessuno l'ha toccata. Grande Tempo, ti ho gia detto che era al sicuro.»

Harlan guardo il vecchio, e avverti una certa tensione, che si andava formando dentro di lui. Disse, cercando di mantenere la calma:

«Voi state giocando con le parole. Va bene, si trova nel lontano futuro, ma questo a che cosa mi serve? Togliete la barriera nel 100.000°, se volete mantenere i patti!»

«La che cosa

«La barriera. Il cronoscafo non puo superarla.»

«Non mi hai mai detto niente a questo proposito,» grido Twissell, con gli occhi dilatati.

«No?» disse Harlan, sorpreso. Era vero? Ci aveva continuamente pensato… non aveva mai pronunciato una sola parola sulla barriera? Non riusciva a ricordare… Ma poi il suo atteggiamento si fece piu rigido. «Va bene,» disse. «Ve lo dico adesso. Togliete la barriera.»

«Ma e una cosa impossibile! Una barriera che impedisce il passaggio del cronoscafo? Una barriera temporale?»

«State cercando di dirmi che non siete stato voi a erigerla?»

«Non sono stato io. Per il Tempo, lo giuro!»

«Allora… allora…» Harlan impallidi. «Allora e stato il Consiglio! Loro sanno tutto, e hanno agito indipendentemente da voi, e… e per tutto il Tempo e per tutte le Realta, potranno chiedere in ginocchio il mio aiuto, per recuperare il loro Mallansohn e la loro Eternita, ma da me non avranno niente, capite, niente!»

«Aspetta. Aspetta.» Twissell afferro disperatamente il braccio di Harlan. «Cerca di controllarti. Rifletti, figliolo, rifletti. Il Consiglio non ha eretto nessuna barriera.»

«La barriera c'e.»

«Ma nessun membro del Consiglio puo avere creato una barriera nel tempo! Nessuno puo averlo fatto! Si tratta di una cosa teoricamente impossibile!»

«Voi non sapete tutto. La barriera c'e.»

«Io so molte piu cose di qualsiasi altro membro del Consiglio, e ti dico che la cosa e impossibile.»

«E invece c'e.»

«Ma allora… se quanto mi dici e vero…»

E finalmente Harlan riusci a riprendere il controllo di se stesso, almeno quanto era sufficiente per notare lo spaventoso, abietto terrore che era apparso negli occhi di Twissell; un terrore che non aveva visto negli occhi del Calcolatore Anziano neppure quando egli aveva appreso che Cooper era stato mandato nel Secolo sbagliato, e che la distruzione dell'Eternita era stata vicina.

Загрузка...