XX

— Non credo — osservò il generale di brigata, — che qui ci sia tutto quel pericolo che può sembrare. Forse le macchine possono influire su un sensitivo, mentre un uomo dalla fibra più solida, con i piedi ben piantati per terra…

— Immagino — disse Lansing, — che stia alludendo a se stesso. Se è così, non faccia caso a me. Vada pure.

— Ha torto, completamente — disse Mary al generale di brigata. — Io non sono sensitiva. Può darsi che Edward lo sia, e Sandra lo è certamente. Il reverendo lo era e…

— Il reverendo — disse il generale di brigata, — non poteva essere un sensitivo. Era squilibrato, forse, nevrotico, ma tutto sommato era uno zotico.

Mary sospirò, rassegnata. — Faccia come crede — disse.

Stavano tutti e cinque sulla passerella metallica, lontano dalle macchine che continuavano a far brillare i loro occhi di gatto e cantavano.

— Avevo previsto — disse Jurgens, — che essendo io stesso una macchina per metà avrei potuto discernere qualche affinità con questa installazione. Non potevo saperlo, naturalmente, perché sul mio mondo esistono soltanto macchine semplicissime. Non c’è niente che assomigli a queste. Come ho detto, mi attendevo un’esperienza interessante, ma sono profondamente deluso.

— Non senti niente? — chiese Sandra.

— Niente — disse il robot.

— Bene, ora che abbiamo visto le macchine — chiese il generale di brigata, — che cosa ce ne facciamo? Cosa dobbiamo fare, adesso?

— Non le abbiamo promesso niente — rispose Lansing. — Abbiamo detto soltanto che saremmo venuti con lei a dare un’occhiata. Per quel che mi riguarda, è tutto quello che intendo fare.

Dare un’altra occhiata.

— Allora, a che serve averle scoperte?

— Le abbiamo già spiegato — disse Mary, — che al momento non c’è modo di comprenderle. Lei cercava qualcosa, senza sapere che cosa fosse, e noi gliel’abbiamo trovato. L’altra sera le ho detto che questa città ci ucciderà uno ad uno. Il reverendo le aveva detto che era una creazione del male, ed è fuggito. Se il reverendo aveva ragione e se c’è qualcosa di malefico in questa città, può darsi che le macchine ne costituiscano una parte.

— Non lo penserà davvero, per caso?

— No, non lo penso. Non credo che le macchine abbiano la capacità di ideare il male. Ma la città non è un posto dove mi piaccia restare, e quindi me ne andrò immediatamente. Vieni, Edward?

— Precedimi. Ti seguo subito.

— Aspettate un momento! — gridò il generale di brigata. — Non potete abbandonarmi proprio adesso, quando siamo arrivati sulla soglia.

— La soglia di che cosa? — chiese Jurgens.

— Stiamo per trovare la soluzione che cerchiamo.

— Non è qui — disse Jurgens. — Le macchine possono costituire una parte, ma non sono tutta la soluzione, e non è da loro che potrà ottenerla.

Il generale di brigata proruppe in borbottii d’indignazione inarticolata. Aveva la faccia arrossata e gonfia per la collera e la frustrazione. Poi, all’improvviso, smise di borbottare e gridò: — La vedremo! Ve lo farò vedere! Lo farò vedere a tutti!

Gridando, balzò in avanti, correndo lungo la passerella, tra le due file di macchine.

Jurgens mosse due passi, rapidamente, per inseguirlo, cercando di puntellarsi con la gruccia sul metallo levigato. Lansing sferrò un calcio alla gruccia e fece cadere il robot lungo disteso.

Il generale di brigata stava ancora correndo. Si era spinto ormai avanti, sulla passerella, quando all’improvviso fu avvolto completamente da uno scintillio. Lo scintillio divampò per una frazione di secondo, e il generale scomparve.

Accecati dal bagliore, rimasero tutti immobili, inorriditi. Jurgens si appoggiò alla gruccia e si rialzò faticosamente.

— Credo — disse a Lansing, — di doverla ringraziare. Mi ha salvato la vita.

— Te l’avevo detto, molto tempo fa — rispose Lansing, — che se avessi cercato di fare qualche altra stupidaggine, ti avrei dato una botta in testa con quello che avevo sottomano.

— Non lo vedo più — disse Sandra. — Il generale è sparito.

Mary puntò il raggio della torcia elettrica lungo la passerella. — Neppure io lo vedo — disse. — Il raggio non arrivava abbastanza lontano.

— Io credo che ci arrivi — disse Jurgens. — Il generale è andato.

— Ma a noi non è successo così — disse Mary a Lansing. — I nostri corpi erano rimasti.

— Non ci eravamo spinti avanti lungo la passerella.

— Può darsi — disse Mary. — Tu hai detto che le macchine potevano impadronirsi del corpo, non soltanto della mente. E io ho risposto che non era possibile. Forse sbagliavo.

— Ne abbiamo perduti due — disse Sandra. — Il reverendo e il generale.

— Forse il generale tornerà — disse Lansing.

— Non credo — disse Mary. — C’è stato un enorme dispendio d’energia. È molto probabile che il generale sia morto.

— Una cosa possiamo dirla — commentò Jurgens. — Se n’è andato in un fulgore di gloria. No! No! Chiedo scusa! Scusatemi. Non volevo dirlo. Non volevo.

— Sei perdonato — disse Lansing. — Qualcun altro di noi stava per dire la stessa cosa.

— E adesso? — chiese Sandra. — Adesso che cosa facciamo?

— È un problema — rispose Mary. — Edward, hai la sensazione che lui tornerà? Come siamo tornati noi?

— Non è una sensazione. Dato che noi siamo tornati, pensavo…

— Ma questa volta è stato diverso.

— Che maledetto stupido — disse Lansing. — Povero stupido. Capo fino alla fine.

Rimasero vicini, a guardare la passerella completamente vuota. Gli occhi di gatto brillavano, le macchine continuavano a cantare.

— Forse dovremmo attendere un po’ — disse Mary. — Prima di lasciare la città.

— Lo penso anch’io — disse Jurgens.

— Se lui tornerà, avrà bisogno di noi — disse Sandra.

— Edward — chiese Mary, — tu cosa ne pensi?

— Dovremmo attendere — disse lui. — Non possiamo abbandonarlo in un momento simile. Non credo che tornerà, ma se così fosse…

Si accamparono nel vicolo, vicino alla scala che scendeva nella caverna dove le macchine cantavano sommessamente. Ogni notte la bestia solitaria usciva sulle colline che dominavano la città e gridava la sua amarezza e il suo smarrimento.

Al mattino del quarto giorno, dopo aver consultato la mappa che forse rappresentava quella parte del mondo, lasciarono la città e trovarono la continuazione, verso ovest, della strada che avevano percorso per raggiungerla.

Загрузка...