Accade nel mondo

Carissimi dottori e geometri di questo sospettabile giornale, vi scrivo a tutti indiscriminatamente una protestona: non capisco un cazzo di quel che accade in giro per il mondo, e qui in Italia in particolare.

Vorrei che qualcuno mi spiegasse.

Il Papa gira, viaggia e prega sempre per la pace; più prega e più le cose si mettono male.

A Bombay, in India, dico in India, il paese della non violenza, tra musulmani e indù si massacrano quotidianamente: almeno ottanta morti a botta, senza contare i feriti e contusi che non si fanno medicare, perché chissà come saranno gli ospedali laggiù! Sempre meglio che a Roma, certo, ma anche in India deve essere tremendo.

In Jugoslavia che diavolo succede? C'era Tito, un paese tranquillo con il socialismo reale, e ora si sparano tra serbi, croati, bosni… bosnici (scusate, non so come si dice… bosniacci? Be' insomma fate voi).

Ma perché? Così, tutto a un tratto, questi si sono alzati un mattino e hanno cominciato ad ammazzarsi.

Come mai dopo settantaquattro anni di convivenza ora si massacrano, si decapitano con fervore, e poi addirittura mostrano ai fotografi le teste mozzate come se fossero dei trofei di caccia? O ditemi la verità: anche prima era così, ma non se ne sapeva niente per la censura del socialismo reale? Bush è mortissimo politicamente, ma invece di andarsene a pescare le trote lancia un ultimatum a Saddam.

Mi dico e vi domando, ma perché lo fa? È necessario strategicamente o è un ulteriore gesto dell'arroganza degli americani, che si sentono sempre i padroni delle sorti del mondo? Fanno i poliziotti di professione ormai in tutte le zone calde del pianeta, e molti marines poveretti ci lasciano la pelle.

A Panama, in Colombia, a Grenada nei Caraibi, in Libano, nella guerra del Golfo, in Somalia; per non parlare del Vietnam, dove quelli che ci morirono, avendo perso la guerra, fanno ancor più pena perché non sono considerati degli eroi ma solo degli aggressori morti.

Ma mi viene un grosso sospetto.

E se fosse un gesto finale dell'arteriosclerotico ex presidente che vuole essere proprio sicuro di passare alla storia come il vincitore della guerra del Golfo? Di Saddam, se fossi un arabo, non mi fiderei mai! A parte che non vedo perché in fondo a casa loro non possano fare quello che vogliono, come noi in Occidente.

Ma con quel basco nero, e con quei baffi, cioè con un'immagine così facile da ricordare e quasi premeditata, mi sembra proprio che sia un farabuttone, e poi ci ha gli occhi da pazzo vero, di quello che nella vita non ha altra scelta che fare il nuovo Saladino, che cavalca la tigre della fede in Dio, che poi per loro è Allah.

Per me quello finge come un venditore di tappeti, e ha portato, per lasciare un misero ricordo nei libri scolastici, il suo paese (che è molto ricco, dovete saperlo, perché sotto la sabbia c'è un mare di petrolio) alla rovina più completa.

Ma capite cosa vi sto dicendo? E che pericolo si corre? Che il nostro destino, la nostra felicità di sudditi è nelle mani di chi, un po' svitato, e forse anche privo di talento, pur di finire nei libri di testo delle scuole elementari, può far ammazzare un milione di disgraziati, o anche più.

Io mi interesso solo e maniacalmente di calcio, però son diventato alla lunga una volpe sveva, anche se di politica non ci capisco nulla.

Ma se non ci fosse il mare di petrolio lì nel Kuwait e in Arabia Saudita, e il Kuwait fosse solo un lembo di deserto e basta, ma chi ne avrebbe avuto notizia dell'aggressione di quel o col basco che tanto ha scandalizzato il mondo? Ho letto che c'è nel Kashmir, a nord del Pakistan, su montagne alte seimila metri, una guerra tra indiani e pakistani che dura da vent'anni.

Si fanno a pezzi, ma non ne parla nessuno.

Lo sapete perché? Ve lo dice la vecchia volpe sveva, grande esperta di calcio: perché lassù non c'è una lira da cavarci fuori, solo neve, e qualche paese fatto con pietre, paglia e sterco di vacca.

E in Libano, che è successo? E ditecelo una buona volta, no? Era la Svizzera del Medio Oriente. Cristiani, cristiani maroniti, musulmani, sciiti, sunniti e ebrei vivevano da duemila anni come fratelli e buoni vicini di bottega; poi Israele ci ha buttato dentro nei campi profughi l'intero popolo palestinese, ed è successo il finimondo.

E come se noi mandassimo via tutti gli abitanti di Merano, di Bressanone e di Bolzano e dell'Alto Adige a vivere in campi per profughi a Innsbruck, o peggio a Lubiana.

Di quello che succede in Italia non ci capisco (o meglio non ci voglio capire) proprio niente.

Ci dicono che hanno rubato il rubabile, però li vedo sempre tutti lì a ringhiare ben saldi aggrappati ai loro posti di furto totale.

Ci hanno costruito autostrade faraoniche e tangenziali (scusate il doppio senso), ci obbligano a desiderare le macchine, e macchine sempre più veloci, sempre più costose, e ora che fanno? Di colpo ce le tolgono quattro ore al dì, come medici condotti, con la scusa dell'inquinamento; e con il nuovo codice ci invitano ad andar piano. Questa è la cosa che mi fa più soffrire, perché io sono come tutti noi sudditi un represso, e quindi un pirata della strada, e non mi stanco di ripetere che non mi sono mai allacciato una cintura.

E infine, se volessi dare un bacetto a mia figlia quando la porto a scuola, è vero che mi arrestano? Ma vi sembra vita questa? Aiutatemi, fate qualcosa, non posso vivere solo di Processi del lunedì, di Ruote del a fortuna, dicendo in giro che Di Pietro ha battuto Mike nell'ascolto ed è l'unico onesto.

Vedete, parlo solo degli altri, perché in effetti di me che cosa posso raccontare? Nulla di nulla, non ho nulla né posso sperare in niente.

Ma aiutatemi! Non lasciatemi morire con la faccia contro la televisione.


P.S.

Mi dica la verità, dottor Poltroni: lei crede veramente che se Spadolini da dietro baciasse la nuca o un orecchio al suo autista, lo porterebbero a Poggioreale?

24 gennaio '93

Загрузка...