Sampa

Caro lettore, ho letto tutto quello che è stato detto, urlato e scritto in difesa e soprattutto contro Vincenzo Muccioli.

A questo punto consentimi di dire la mia.

Io lo conosco bene.

Lassù, è successa una tragedia.

Io sono disorientato e purtroppo non mi resta che implorare, in una situazione eccezionale, un comportamento eccezionale della comunità più vasta che è lo Stato per una comunità più sfortunata che è quella di Vincenzo Muccioli.

Vi prego, signori giudici che indagate sul delitto, applicate la legge in maniera non cattolica ma cristiana.

San Patrignano è una cittadina di più di duemila persone, tutte molto speciali e molto sfortunate.

Gli abitanti hanno tutti un passato e una cultura alle spalle che definire tragica è poco, perché parla di ragazzi-bambini che non riescono a cominciare a vivere in maniera dignitosa, e questo sarebbe un loro grande diritto.

Tangentisti d'Italia, fateci caso: a scadenze fisse come questa, tutti a urlare allo scandalo, tutti a dire che Muccioli non è Rita Levi Montalcini, che era un volgare guaritore e che quei metodi di recupero non vanno bene; Bisogna vederci chiaro! urlano cupe cornacchie, bisogna indagare. In realtà vogliono distruggere la comunità.

Muccioli non ha mai voluto mezza lira da nessuno dei suoi ospiti e non ha mai chiesto di aver pietà a nessuno.

Ha vissuto tutti i suoi mille e mille problemi e drammi in dignitoso silenzio, senza autocompiacimenti e senza farsi mai tentare dal diavolo della santità. Casualmente però, prima di ogni elezione, la sua cittadina veniva invasa da tangentisti a caccia di voti, e usata cinicamente come una tribuna della pietà.

Ora si cerca con ignobile incoscienza di distruggerne l'immagine, che per i suoi ospiti sarebbe una atroce pugnalata alla schiena, ma soprattutto un'ancor più grave tragedia.

Caro Vincenzo, non ti curare dei loro latrati, dei loro dubbi, dei loro attacchi: sono omini piccoli, infastiditi da tutto quel o che è migliore di loro.

Standosene sempre comodamente seduti dietro le loro scrivanie, vogliono insegnare a te e ai tuoi tantissimi figli a soffrire, e ti indicano come e in che modo va risolto il problema terribile della tossicodipendenza, che neppure dei grandi neurofisiologi sanno ancora risolvere, e che questo Stato tangentista non ha mai voluto e non vuole tuttora affrontare, ma come Pilato se ne lava sconciamente le mani.

E uno Stato clericale che cinicamente chiama i tuoi ospiti drogati e non malati, e se ne frega delle minoranze che sono solo un ingombro, perché senza nessun potere contrattuale.

Uno Stato efficiente nel reprimere, assente nel prevenire.

Tanto varrebbe, allora, essere meno ipocrita e spartanamente, o secondo la più sbrigativa logica nazista, farli fuori tutti questi drogati.

Ma, cornacchie delle scrivanie, sapete almeno cos'è una tossicodipendenza? E che cosa comporta esser tossicodipendenti in uno Stato assente come il nostro? E ora, per di più, con il rischio del 'Aids? Sapete in millesima parte cosa vuol dire per una madre convivere con una tragedia di questo tipo, cioè con un figlio drogato? Vincenzo Muccioli ha convissuto, lottato, vomitato, sofferto per quasi diciotto anni con più di diecimila malati che non erano certo cresciuti alla Bocconi, ma a Poggioreale o nei ghetti.

Signori Boiardi, Eccellenze ed Eminenze dello Stato tangentista che giudicate sui vostri giornali, vi invito con finto rispetto a lasciarlo lavorare in pace.

C'è moltissima gente che ha ancora molto bisogno di lui, abbiate pietà di chi sta per morire e al processo che gli farete inchinatevi, semmai, rispettosi al suo passaggio.

Se poi i metodi di Muccioli non vi convincono, vi consiglio di fare una prova: prendete come ospiti una decina soltanto dei suoi drogati nelle vostre accoglienti case dei Parioli, o di via Borgospesso, o addirittura in corso Solferino: non quando escono puliti da San Patrignano, ma quando vanno a rota e si sono appena diplomati nel magnifico collegio statale dell'Ucciardone.

Alle volte mi viene un sospetto.

I preti sono dei cacciatori di anime: Muccioli gliene sottrae parecchie in un terreno di caccia molto facile e popolato.

E se fossero loro a soffiare sul fuoco del o scandalo? Ripeto, è un semplice sospetto.

Molti laici legalitari, poi, invocano metodi di recupero meno medievali, più scientifici.


Ma alla madre di un tossico che dice: D'accordo, signori, ma in questo modo, per risolvere il mio dramma ci vorranno almeno cinquant'anni, loro rispondono con grande generosità: Possiamo aspettare… noi!.

14 marzo '93

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