Capitolo trentesimo

Sarkar rifletté che aveva concesso ai simulacri tempo sufficiente per adattarsi alla loro nuova situazione. Era venuto il momento di cominciare a consultarli per sentire se avevano un qualche genere di risposta alle domande basilari di quell’esperimento. Sia lui che Peter ebbero altro da fare per un paio di giorni ancora, ma infine si diedero appuntamento alla Mirror Image e sedettero insieme a uno dei computer, in laboratorio. Sarkar attivò l’interfaccia con Ambrotos. Stava per cominciare a interrogarlo, quando ci ripensò. — È la tua mente — disse. — Dovresti essere tu a fargli le domande.

Peter annuì e si schiarì la gola. — Ehilà, Ambrotos — lo salutò.

— Buongiorno, Peter — disse la voce artificiale.

— Dunque, puoi dirmi com’è realmente l’immortalità?

Ambrotos si prese una ventina di secondi prima di rispondere, quasi che dovesse innanzitutto contemplare l’eternità. — É… rilassante. Suppongo che questa sia la parola migliore per descriverla. — Ancora una pausa. Nessun rumore in sottofondo. — Sai, quando ero mortale non mi rendevo conto di quale pressione l’invecchiamento ponesse su di noi. Oh, so che talvolta le donne dicono di sentir ticchettare il loro orologio biologico. Ma c’è un orologio più grosso che opprime tutti noi… o almeno tutti quelli come te e me, la gente attiva, la gente che ha bisogno di realizzare qualcosa subito. Noi sappiamo di avere a disposizione un tempo limitato, mentre le cose che vorremmo portare a termine sono tante. E odiamo ogni minuto di tempo perduto. Un’altra pausa. — Be’, questo non mi opprime più. Non sento più la necessità di fare le cose in fretta. Voglio ancora raggiungere i miei obiettivi, ma ci sarà sempre un domani. Ci sarà sempre tutto il tempo di farlo.

Peter rifletté su quelle parole. — Non credo che sentire meno il bisogno di realizzare qualcosa subito mi farebbe star meglio. A me piace fare le cose e vedere il risultato.

La risposta di Ambrotos fu infinitamente calma. — E a me piace rilassarmi. È bello sapere che, se voglio dedicare tre settimane o tre anni a un’attività improduttiva che mi stimola, posso farlo senza sottrarre tempo ai miei anni di vita attiva. Se oggi mi viene voglia di leggere un libro invece che lavorare su qualche progetto pratico, posso farlo tranquillamente.

— D’accordo — disse Peter. — Ma tu oggi sai, come abbiamo scoperto, che c’è una vita di qualche genere dopo la morte. Questo non ti incuriosisce?

Il simulacro rise. — Tu e io non abbiamo mai creduto che l’aldilà esista davvero. Neppure oggi, neppure sapendo che qualcosa, sì, sopravvive al decesso del corpo fisico, io non sono attratto dalla vita dopo la morte, qualunque cosa sia. Anche nel migliore dei casi sarebbe una cosa diversa dall’esistenza fisica… coinvolgerebbe l’intelletto ma non il corpo. Io non mi sono mai considerato un materialista, realizzato nei suoi appetiti fisici, e noi sappiamo di non essere molto atletici. Ma il sesso mi piace. Amo sentire il sole e il vento sulla pelle. Sto bene quando mangio un buon pranzo. Mi piace perfino il cibo scadente. Sentirei la mancanza del mio corpo, se non lo avessi più. Mi mancherebbero le percezioni fisiche. Mi mancherebbe… mi mancherebbe tutto. Avere la pelle d’oca, essere accarezzato o pizzicato, camminare con un buon paio di scarpe comode, e passarmi una mano sulla faccia quando ho la barba lunga. Tutto quanto. Sicuro, la vita dopo la morte sarebbe per sempre… ma anche l’immortalità. E a me piace la parte fisica.

Peter gettò un’occhiata a Sarkar, che stava registrando e ascoltava con estrema attenzione. — Cosa provi… e cosa mi dici allora del nostro rapporto con Cathy? Suppongo che tu sia del parere che un matrimonio è solo un brevissimo episodio, in una vita così lunga.

— Oh, no — disse Ambrotos. — Strano… alla luce di fallimenti come quello di Colin Godoyo, io avrei supposto che un immortale dovrebbe pentirsi di aver preso un impegno valido «finché la morte non ci separi.» Ma non sento affatto questo impulso. Anzi, al contrario, la cosa aggiungerebbe al matrimonio una dimensione nuova. Se anche Cathy diventasse immortale io avrei finalmente una possibilità, una vera possibilità, di arrivare a conoscerla a fondo. Nei nostri quindici anni di vita in comune ho avuto modo di conoscerla meglio di chiunque altro. So quale genere di barzelletta sporca riesce a divertirla, e quale offende troppo il suo pudore per farla ridere. So quant’è importante la ceramica per lei. So che non fa sul serio nel dire che i film dell’orrore non le piacciono, ma che va presa alla lettera quando afferma che detesta la musica rock del 1950. E so quanto sia intelligente… più intelligente di me, per molte cose. Dopotutto io non riesco mai a fare le parole incrociate del New York Times.

«Eppure, nonostante ciò, io conosco solo una piccola frazione di lei. Senza dubbio Cathy è complessa e profonda quanto me. Cosa pensa in realtà dei miei genitori? E di sua sorella? Le capita mai di pregare in silenzio? Si diverte davvero in certe cose che facciamo insieme, oppure finge per accontentarmi? Quali sono i pensieri che, perfino dopo tutto questo tempo, considera troppo intimi per dividerli con me? Certo, lei e io ci scambiamo piccole parti di noi stessi ogni volta che comunichiamo, ma se la cosa continuasse per decenni e per secoli ci conosceremmo sempre meglio. E niente mi fa piacere quanto questo pensiero.

Peter aggrottò le sopracciglia. — Ma la gente cambia. Tu non puoi dedicare mille anni del tuo tempo a conoscere una persona, così come non butteresti via mille anni per conoscere una città. Una volta trascorso tutto questo tempo, le informazioni iniziali sarebbero completamente obsolete, cosicché dovresti ricominciare daccapo.

— E questo sarebbe l’aspetto più eccitante — affermò il simulacro, stavolta senza la solita pausa per pensare. — Io potrei vivere con Cathy per sempre, e non resterei mai a corto di cose nuove da imparare su di lei.

Peter si appoggiò allo schienale e rifletté in silenzio. Sarkar approfittò di quel momento per rivolgersi al microfono: — Ma non è noiosa l’immortalità?

Il simulacro rise. — Scusa, amico mio, ma questa è una delle idee più sciocche che io abbia mai sentito. Noiosa, quando hai la totalità della creazione da contemplare? Io non ho mai letto una commedia di Aristofane. Non ho mai studiato le lingue asiatiche. Non capisco niente di balletto classico, di hockey, di meteorologia. Non so leggere la musica. Non so suonare il pianoforte. — Un’altra breve risata. — Io voglio scrivere un romanzo, una poesia, una canzone. Sicuro, dapprima farò delle cose stupide, ma alla fine imparerò a esprimermi meglio. Voglio imparare a dipingere, ad apprezzare l’opera lirica, a capire davvero la fisica dei quanta. Voglio leggere tutti i libri più importanti, e anche un bel po’ di quelli insignificanti. Voglio conoscere il buddismo, la religione ebraica, gli Avventisti del Settimo Giorno. Voglio visitare la Cina, l’Australia e le Galapagos. Voglio volare nello spazio. Voglio scendere nelle profondità dell’oceano. Voglio imparare tutto, vedere tutto, vivere ogni esperienza. Noiosa l’immortalità? Impossibile! Neppure l’intero tempo che resta all’universo fisico basterebbe per tutte le cose che io voglio fare.

Peter e Sarkar furono interrotti dallo squillo del videotelefono. Era il receptionist della Mirror Image. — Scusatemi, signori — disse dallo schermo il giovanotto di origine asiatica, — c’è una chiamata video intercontinentale per il Dr. Hobson.

Peter inarcò le sopracciglia. Sarkar gli accennò di prendere posto davanti alla telecamera del telefono. Lui aspettò di avere la luce verde dal controllo-inquadratura e disse: — Sono pronto, Mr. Chin.

— Bene. La metto in linea.

L’immagine a schermo cambiò e apparve il volto di una donna di mezz’età dai capelli rossi. Era Brenda MacTavish, del Glasgow Chimpanzee Retirement Home. — Ah, Peter, salve! — disse. — Ho chiamato il suo ufficio, e mi hanno detto che l’avrei trovata lì.

— Ehilà, Brenda — rispose Peter. Guardò meglio lo schermo e gli parve che la donna avesse pianto. — È successo qualcosa?

— Scusi se sono un po’ agitata — disse lei. — Abbiamo appena perso Cornelius, uno dei nostri ospiti più anziani. Ha avuto un attacco cardiaco. Di solito gli scimpanzè non ne vanno soggetti, ma lui era stato impiegato a lungo nelle ricerche sul fumo. — Ebbe un sospiro per quelle crudeltà. — Quando lei ci ha mandato le apparecchiature ancora non mi rendevo conto della portata delle sue ricerche. Oggi qui in Scozia sappiamo tutto di lei, e se ne continua a parlare sui giornali e alla TV. Comunque, ho la registrazione che lei mi aveva chiesto di fare. Le trasmetto i dati su Internet oggi pomeriggio.

— Lei ha già guardato la registrazione a schermo?

— Sì — disse Brenda MacTavish. — Gli scimpanzè hanno l’anima. — La sua voce era cupa, non meno che dopo aver perso un amico. — Come se qualcuno avesse potuto dubitarne.

Il primo pensiero del simulacro fu di controllare le prescrizioni nel database della Shopper Drug Mart, la catena di farmacie da cui si serviva Rod Churchill. Ma a dispetto di ogni suo tentativo non riuscì ad avere accesso. Una cosa irritante, però c’era poco da stupirsi: molti privati difendevano la loro intimità staccando dalla rete uno o più dei loro computer, per isolare l’archivio clienti o quello dei conti di cassa. Ma c’erano più modi di spellare un insegnante di ginnastica. E c’erano molti altri sistemi collegati in perpetuo a questa o quella rete…

Fin dal 1970 quelli dell’ufficio immigrazione al Toronto’s Pearson International Airport avevano usato un semplice test, ogni volta che arrivava qualcuno dichiarando d’essere un torontiano anche se al momento non aveva con sé documenti per dimostrarlo. Gli impiegati chiedevano a quella persona quale fosse il numero di telefono della più famosa catena di pizzerie della città. Nessuno che abitasse a Toronto poteva ignorare quel numero: appariva sempre su manifesti d’ogni genere, su tutti i giornali, su tutte le TV locali, e non si poteva accendere una radio senza sentirselo ripetere e cantare in tutti i toni.

Col passare dei decenni la catena di pizzerie aveva ampliato il suo menu di consegne a domicilio, dapprima aggiungendo altri piatti italiani, poi sandwich «di mare», quindi pollo arrosto, costolette, hamburger, e infine tutto ciò che era possibile far arrivare caldo in ogni angolo della città, perfino i piatti più esotici.

E benché la ditta avesse cambiato il nome in Food Food, non aveva rinunciato al numero telefonico che era il suo marchio di fabbrica. Ma anche ai giorni in cui faceva affari soltanto con l’umile pizza, la ditta si vantava d’essere tecnicamente aggiornata e computerizzata. Tutti gli ordini che arrivavano al numero di telefono centrale erano smistati dal computer a quella delle trecento e passa pizzerie più vicina alla casa del cliente, in base al motto: «O lo avrete entro trenta minuti, o lo avrete gratis.»

Be’, Rod Churchill aveva detto che ogni mercoledì sera, quando sua moglie era fuori per il suo corso di conversazione in lingua francese, lui ordinava la cena alla Food Food. Registrata nel banco dati della pizzeria doveva esserci l’intera storia di tutti i pasti che lui aveva richiesto. Alla Food Food chiunque poteva limitarsi a ordinare «il solito», e se ciò che intendeva era quello che ordinava di solito soltanto in occasione del compleanno di suo figlio, il computer sapeva come accontentarlo.

Ci vollero un paio di giorni di tentativi, ma alla fine il simulacro scardinò il sistema di sicurezza del computer della Food Food… come s’era aspettato, le precauzioni erano assai meno rigide di quelle delle farmacie. Si fece dare tutto quel che c’era sulle ordinazioni fatte da Rod Churchill.

Perfetto.

Come ogni ristorante, la Food Food era obbligata a fornire sugli ingredienti e sui cibi tutta una lista di informazioni sanitarie, che qualsiasi cliente poteva leggere sul videotelefono a sua richiesta. Il simulacro la esaminò con interesse finché trovò proprio la voce che stava cercando.

NET NEWS DIGEST

Sua Santità il Papa, Benedetto XVI, ha ufficialmente autorizzato la pubblicazione della sua ultima enciclica De Anima Immortalis, in cui si affrontano i temi relativi all’esistenza dell’anima entro il corpo fisico degli esseri umani. Sua Santità ha inoltre detto che il Comitato Scientifico Papale sta ora valutando le prove disponibili circa l’Onda dell’Anima. Una fonte non ufficiale afferma che il Vaticano ha ordinato tre SoulDetector alla Hobson Monitoring Ltd.


Beneficenza: La United Way of Metropolitan Toronto annuncia che le offerte in denaro di questa settimana hanno battuto ogni record. La American Red Cross informa oggi che negli ultimi dieci giorni le donazioni di sangue sono state superiori a quelle di ogni periodo analogo dal tempo del Grande Terremoto della California. La AIDS Society of Iowa è lieta di comunicare che ha ricevuto un’offerta anonima di dieci milioni di dollari. E il tele-evangelista Gus Honeywell, a cui il satellite personale assicura la copertura mondiale per i suoi programmi, oggi ha visto raddoppiarsi gli introiti (da 50.000 a 100.000 dollari) delle iscrizioni richieste a chi desidera che la sua anima entri a far parte del Cerchio Interno di Dio.


Nel 1954 un fisico americano di nome Moses Kenally lasciò un fondo di 50.000 dollari per lo scienziato che fosse riuscito a dimostrare l’esistenza di un qualche genere di vita dopo la morte. Il fondo è stato amministrato per 57 anni dalla Connecticut Parapsychic Society, la quale oggi ha dichiarato alla stampa che attualmente esso ammonta a 1.077.543 dollari, e che sarà interamente devoluto al Dr. Peter G. Hobson di Toronto, scopritore dell’Onda dell’Anima.


L’ultima memoria del caro estinto! La Davidson’s Funeral Homes informa la spettabile clientela d’essere in grado di offrire una registrazione, eseguita sul letto di morte, dell’anima dei vostri cari nell’atto di abbandonare per sempre la spoglia terrena. Per i dettagli, telefonateci.


Il deputato Paul Christmas (dello Iowa) ha oggi presentato alla Camera dei Deputati degli Stati Uniti una legge che, se approvata, obbligherebbe gli ospedali a interrompere le cure ai pazienti per cui non c’è una realistica possibilità di riprendere conoscenza. «Noi stiamo interferendo col tentativo di Dio di riportare a quelle povere anime» ha dichiarato Christmas.

Загрузка...