Una cosa che ci fecero capire chiaramente fu che sono proibiti anche i cambiamenti in bene. Decine di persone sono state eliminate per aver cercato di convincere Abramo Lincoln a non andare a teatro quella sera o per aver tentato di dire a Jack Kennedy di far mettere sulla sua automobile, per amor di Dio, il tettuccio antiproiettile.
Costoro vengono eliminati, esattamente come gli assassini di Gesù e i salvatori di Hitler. Perché, per la struttura del tempo attuale, aiutare Kennedy ad arrivare vivo alla scadenza del mandato è esiziale quanto aiutare Hitler a ricostruire il Terzo Reich. Il cambiamento è il cambiamento, e perfino i cambiamenti benintenzionati possono avere imprevedibili risultati disastrosi. — Immaginate — disse Dajani, — che Kennedy non sia stato assassinato, che non ci sia stata l’escalation della guerra nel Vietnam che in realtà ha avuto luogo sotto il suo successore, e che perciò siano state risparmiate le vite di migliaia di militari. Supponiamo ora che uno di questi uomini, che altrimenti sarebbe morto nel 1965 o nel 1966, rimanesse in vita, diventasse presidente degli Stati Uniti nel 1992, e s’imbarcasse in una guerra atomica, causando la distruzione della civiltà. Capite perché devono essere impedite anche le alterazioni del passato ritenute benefiche?
Lo capivamo. Lo capivamo in continuazione.
Lo capimmo al punto che ci venne una fifa porca di entrare nel Servizio temporale, perché sembrava inevitabile che prima o poi avremmo fatto qualcosa, su per la linea, che avrebbe attirato su di noi la fatale collera della Pattuglia temporale.
— Non preoccupartene — disse Sam. A sentir loro, la pena di morte viene inflitta un milione di volte al giorno. In realtà non credo che negli ultimi dieci anni ci siano state cinquanta esecuzioni per cronoreati. E si trattava sempre di pazzi furiosi, tipi come quello che sentiva il dovere di assassinare Maometto.
— E allora come fa la Pattuglia a impedire che il passato venga cambiato?
— Non lo impedisce disse Sam. — Malgrado la Pattuglia temporale, il passato continua a cambiare.
— E perché il nostro mondo non cambia?
— Cambia. Nelle piccole cose. — Sam rise. — Se un Corriere temporale passa degli antibiotici ad Alessandro il Grande e lo aiuta a vivere fino alla tarda età, crea un cambiamento intollerabile: e la Pattuglia temporale lo impedirebbe. Ma continuano a succedere molte altre cose. Corrieri che recuperano manoscritti perduti, vanno a letto con la Grande Caterina, raccolgono manufatti da rivendere in altre epoche. Il tuo Dajani vendeva pezzi della Vera Croce, no? L’ hanno scoperto, ma non l’hanno giustiziato. L’hanno semplicemente sospeso da una linea redditizia, per qualche mese, e l’hanno spedito a insegnare. Quasi tutte le manomissioni di poco conto non vengono neanche scoperte. — Girò significativamente lo sguardo sulla sua collezione di oggetti venuti dal passato. — Quando inizierai quest’attività, ti accorgerai che noi siamo in costante intersezione con gli eventi passati. Ogni volta che un Corriere temporale calpesta una formica nel 2000 avanti Cristo, cambia il passato. Comunque sopravviviamo. Quegli stupidi carognoni della Pattuglia temporale stanno attenti ai cambiamenti strutturali della storia, ma lasciano perdere le cose da poco. È necessario. Non sono abbastanza numerosi, per provvedere a tutto.
— Ma questo — dissi io, significa che stiamo ammassando una quantità di minuscole alterazioni nella storia, a poco a poco, una formica qui e una farfalla là, e un giorno l’accumulazione potrebbe causare un cambiamento radicale, e allora nessuno sarà in grado di rintracciarne le cause e di rimettere le cose come dovrebbero essere.
— Esattamente.
— Non mi sembri preoccupato — dissi.
— E perché dovrei esserlo? Il mondo è mio, forse? M’importa qualcosa, se la storia viene cambiata?
— T’importerebbe se il cambiamento facesse sì che tu non fossi mai esistito.
— Ci sono faccende più grosse di cui preoccuparsi, Jud. Per esempio spassarsela alla giornata.
— Non ti spaventa l’idea che forse un giorno potresti sparire dall’esistenza?
— Un giorno sparirò — disse Sam. — E senza forse. Prima o poi. Intanto me la spasso. Mangia, bevi e stai allegro, figliolo. Lascia che gli ieri cadano dove vogliono.