XXII

Dopo due settimane ritornammo tutti giù per la linea al 2059. Io ero stordito, inebriato: avevo l’anima piena di Bisanzio.

Avevo visto i punti culminanti di mille anni di grandezza. La città dei miei sogni aveva preso vita. La carne e il vino di Bisanzio erano passati nelle mie viscere.

Dal punto di vista professionale dei Corrieri era stato un buon viaggio, cioè senza incidenti. A quanto ci risultava, i nostri turisti non si erano cacciati nei guai e non avevano creato paradossi. C’era stato solo un po’ di attrito una notte, quando Capistrano, completamente sbronzo, aveva cercato di sedurre Clotilde. Non era andato per il sottile, passando dalla seduzione allo stupro quando lei aveva opposto resistenza, ma io ero riuscito a dividerli prima che lei gli piantasse le unghie negli occhi. La mattina dopo, lui non riusciva a crederlo. — La lesbica bionda? — domandò. — Sarei sceso così in basso? Devi averlo sognato! — E poi insistette per andare otto ore più in su per la linea, per vedere se era accaduto veramente. Ebbi la visione di un Capistrano lucido che rimbrottava aspramente se stesso ubriaco, e mi spaventai. Dovetti dissuaderlo in modo diretto e brutale, ricordandogli il regolamento della Pattuglia temporale che proibiva a chiunque di parlare con un se stesso di un tempo diverso e minacciandolo di fargli rapporto se si fosse azzardato. Capistrano si offese, ma lasciò perdere. E quando ritornammo giù per la linea, e lui inoltrò il suo rapporto sul mio comportamento come Corriere, mi assegnò il punteggio più elevato.

Me lo disse più tardi Protopopolos.

— Il tuo prossimo viaggio disse, lo farai come assistente di Metaxas, nel giro da una settimana.

— Quando parto?

— Fra due settimane — rispose. — Prima viene la tua licenza, ricordi? E dopo essere tornato dal giro con Metaxas, comincerai ad andare da solo. Dove passerai la licenza?

— Credo che andrò a Creta o Micono, a riposarmi un po’ sulla spiaggia.

Il Servizio temporale ci tiene che i Corrieri si prendano due settimane di vacanza tra un giro e l’altro. Il Servizio temporale non vuole affaticare troppo i suoi Corrieri.

Durante le licenze, i Corrieri sono completamente in libertà. Possono rilassarsi nel tempo attuale, come intendevo fare io, oppure possono iscriversi a un giro nel tempo, o possono balzare semplicemente da soli in qualunque epoca di loro interesse.

Non fanno pagare niente, quando un Corriere compie balzi su per la linea nei periodi di licenza. Il Servizio temporale incoraggia i dipendenti a sentirsi a casa propria in tutte le epoche del passato; e quale sistema migliore che concedere loro smistamenti illimitati e gratuiti?

Protopopolos mi sembro un po’ deluso quando dissi che avrei trascorso la vacanza prendendo il sole nelle isole. — Non hai voglia di fare qualche balzo? — mi domandò.

A quell’epoca, francamente, l’idea di compiere tutto da solo balzi nel tempo mi spaventava. Ma non potevo dirlo a Protopopolos. Pensavo anche al fatto che da lì a un mese mi avrebbe affidato la responsabilità delle vite di un intero gruppo di turisti.

Forse quel colloquio faceva parte dei test di qualificazione. Cercavano di scoprire se avevo il fegato di andare in giro nel tempo da solo?

Protopopolos aveva l’aria di andare a caccia di una risposta.

Io dissi: — Pensandoci meglio, perché sprecare l’occasione di fare qualche balzo?

Andrò a dare un’occhiata alla Istanbul postbizantina.

— Con una comitiva turistica?

— Da solo — risposi.

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