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La US Delta Force è la sola squadra di combattimento le cui azioni sono coperte da completa immunità.

La Direttiva presidenziale 25 (PDD 25) stabilisce che i soldati della Delta Force sono "sollevati da ogni responsabilità legale", anche relativamente a quanto disposto dal decreto del 1876 del comitato Posse, che prevede l'incriminazione per chi si serva dell'esercito per vantaggi personali, per far rispettare leggi civili o per operazioni segrete non autorizzate. I membri della Delta Force sono scelti a uno a uno dal Combat Applications Group (CAG), un'organizzazione segreta all'interno dello Special Operations Command di Fort Bragg, nel North Carolina. I soldati della Delta Force sono tiratori addestrati ed esperti in missioni speciali quali salvataggio di ostaggi, raid a sorpresa ed eliminazione di forze nemiche clandestine.

Poiché le missioni della Delta Force comportano alti livelli di segretezza, la tradizionale gerarchia di comando è spesso aggirata in favore della gestione accentrata, un solo capo che ha il potere di dirigere l'unità come meglio ritiene. Di solito questi è un militare o un mediatore designato dal governo con sufficiente potere per gestire la missione. Quale che sia la sua identità, le missioni della Delta Force sono coperte dalla massima segretezza e, una volta terminate, i soldati sono tenuti a non parlarne più, né tra loro né con gli ufficiali di comando delle Operazioni speciali.

"Dirigiti sull'obiettivo. Distruggi. Dimentica."

La squadra Delta di stanza al di sopra dell'ottantaduesimo parallelo non si stava dirigendo sull'obiettivo, né distruggeva alcunché. Stava semplicemente osservando.

Delta-Uno doveva ammettere che, per il momento, quella era stata una missione decisamente inusuale, ma aveva imparato da tempo a non sorprendersi mai per ciò che gli veniva chiesto. Nei cinque anni precedenti era stato coinvolto nel salvataggio di ostaggi in Medio Oriente, nella caccia e nell'annientamento di cellule terroristiche che operavano all'interno degli Stati Uniti e perfino nella discreta eliminazione di parecchi uomini e donne pericolosi in giro per il mondo.

Solo il mese precedente, la sua squadra aveva usato un microbot volante per provocare un infarto letale a un signore della droga sudamericano particolarmente pericoloso. Delta-Due aveva impiegato un microbot dotato di un sottilissimo ago di titanio che conteneva un potente vasocostrittore e l'aveva fatto penetrare attraverso una finestra aperta al secondo piano. Poi, identificata la camera da letto dell'obiettivo, l'aveva guidato a iniettare il liquido nella spalla dell'uomo addormentato. Il microbot era già fuori dalla finestra, "svanito nel nulla", prima che il tizio si svegliasse con un forte dolore al petto. La squadra Delta era ormai in volo verso la base quando la moglie della vittima aveva chiamato l'ambulanza.

Nessuna effrazione.

Morte per cause naturali.

Un'operazione pulita.

Più recentemente, un altro microbot collocato all'interno dell'ufficio di un senatore molto in vista per controllare i suoi incontri privati aveva catturato le immagini di un sensazionale rapporto sessuale. La squadra Delta definiva scherzosamente l'operazione una "penetrazione dietro le linee nemiche".

A quel punto, intrappolato in tenda da dieci giorni con compiti di sorveglianza, Delta-Uno aspettava la conclusione della missione.

"Rimanete nascosti."

"Monitorate la struttura, all'interno e all'esterno."

"Riferite al vostro capo eventuali sviluppi inattesi."

Delta-Uno era stato addestrato a non provare alcuna emozione in relazione agli incarichi. Quella missione, però, aveva fatto accelerare il battito cardiaco a lui e ai compagni quando ne avevano sentito parlare per la prima volta. Le informazioni erano arrivate "anonime", ogni frase spiegata attraverso canali elettronici sicuri. Lui non aveva mai incontrato il responsabile della missione.

Delta-Uno stava preparando un pasto a base di proteine disidratate quando il suo orologio suonò all'unisono con quello dei compagni. Nel giro di pochi secondi il dispositivo di comunicazione CrypTalk lampeggiò. Delta-Uno interruppe quello che stava facendo e prese in mano l'apparecchio. Gli altri due lo osservarono in silenzio.

«Delta-Uno» disse nel trasmettitore.

Le due parole furono istantaneamente identificate dal software di riconoscimento vocale all'interno del congegno. A ogni parola veniva poi assegnato un numero di riferimento, che era crittografato e quindi inviato via satellite a chi aveva chiamato. All'arrivo, i numeri venivano decrittati e ritradotti in parole grazie a un dizionario casuale con corrispondenze prestabilite numero-lettera. Quindi, le parole venivano scandite da una voce elettronica. Tempo di attesa: ottanta millisecondi.

«Parla il capo» disse il responsabile dell'operazione. La voce del CrypTalk era sinistra, incorporea e androgina. «Svolgimento della missione?»

«Tutto come previsto» rispose Delta-Uno.

«Eccellente. Ho un aggiornamento sulla tempistica. L'informazione diventerà pubblica stasera alle venti, fuso orario di New York.»

Delta-Uno controllò il cronografo. "Ancora otto ore." Quel lavoro sarebbe finito presto. Incoraggiante.

«C'è uno sviluppo» riprese il capo. «Un nuovo giocatore è sceso in campo.»

«Quale nuovo giocatore?»

Delta-Uno ascoltò con attenzione. "Una partita interessante." Qualcuno vi aveva puntato molto, evidentemente. «Ritiene che ci si possa fidare di lei?»

«Deve essere tenuta d'occhio in ogni momento.»

«Se sorgono problemi?»

Nessuna esitazione sulla linea. «Valgono gli ordini che avete ricevuto.»

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