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Chiedendosi se facesse bene, Rachel tirò il cavo del ricetrasmettitore fuori dalla porta della cabina dei piloti per poter chiamare senza farsi sentire. Corky e Tolland sorvegliavano. Anche se Rachel e William Pickering, il direttore dell'NRO, si erano ripromessi di mantenere il silenzio radio fino all'arrivo di lei alla base aerea di Bolling, subito fuori Washington, Rachel sapeva che Pickering avrebbe voluto ricevere subito l'informazione in suo possesso. Lo aveva chiamato sul cellulare riservato che portava sempre con sé.

Quando rispose, fu subito pratico. «Stia attenta a come parla. Non posso garantire la segretezza di questo collegamento.»

Rachel comprese. Il cellulare di Pickering, come la maggior parte dei telefoni da campo dell'NRO, disponeva di un indicatore che individuava le chiamate in entrata non sicure. Poiché lei parlava da un radiotelefono, uno dei sistemi di comunicazione meno sicuri, il telefono di Pickering l'aveva messo in guardia. La conversazione doveva restare sul vago. Niente nomi, niente luoghi.

«Mi identifico con la voce» disse Rachel, usando il saluto standard in quelle situazioni. Pensava che il direttore manifestasse contrarietà per il rischio che lei correva nel contattarlo, e invece la reazione le parve positiva.

«Sì, stavo per chiamarla io. Dobbiamo farvi cambiare destinazione. Temo possiate avere un comitato d'accoglienza.»

Rachel avvertì un'improvvisa trepidazione. "Qualcuno ci tiene d'occhio." Sentiva tensione nel tono di Pickering.

"Farvi cambiare destinazione." Avrebbe approvato che lei avesse chiamato proprio per rivolgergli quella esatta richiesta anche se per tutt'altre ragioni.

«Abbiamo parlato della questione dell'autenticità» disse Rachel. «Forse c'è il modo per confermarla o negarla categoricamente.»

«Ottimo. Ci sono stati sviluppi, e almeno questo sarebbe un terreno solido su cui procedere.»

«Per avere la prova, è necessario che facciamo una breve sosta. Uno di noi ha accesso a un laboratorio e…»

«Niente nomi di località, per favore. Per la vostra sicurezza.»

Rachel non aveva intenzione di parlare dei suoi piani su quella linea telefonica. «Può darci il permesso di atterrare al GAS-AC?»

Pickering rimase un momento in silenzio. Rachel capì che stava cercando di interpretare la sigla. GAS-AC era un'oscura abbreviazione usata dai sintetizzatori dell'NRO e stava per Group Air Station-Atlantic City, una base aerea della guardia costiera. Sperava che il direttore la conoscesse.

«Sì» disse infine lui. «Posso organizzare. È la vostra destinazione finale?»

«No. Ci servirà un elicottero per il tratto successivo.»

«Avrete un velivolo a disposizione.»

«Grazie.»

«Raccomando estrema prudenza fino a che non saprete di più. Non parlate con nessuno. I vostri sospetti hanno destato preoccupazione in personaggi importanti.»

"La Tench" pensò Rachel, dispiaciuta di non aver potuto parlare direttamente al presidente.

«In questo momento sono in macchina, diretto a un incontro con la signora in questione. Mi ha chiesto un colloquio privato in località neutra. Rivelatore, direi.»

"Pickering sta andando a incontrare Marjorie Tench?" Evidentemente quella donna intendeva svelargli una cosa della massima importanza se non aveva voluto parlargliene al telefono.

«Non date a nessuno le vostre coordinate» insistette Pickering. «E basta contatti radio. Chiaro?»

«Sì, signore. Saremo a GAS-AC tra un'ora.»

«Penserò io al trasporto. Arrivati alla destinazione finale, mi chiami attraverso canali sicuri.» Una breve pausa. «Non esagero se insisto sull'importanza del riserbo per la vostra sicurezza. Si è fatta dei nemici potenti, stasera. Prenda tutte le precauzioni del caso.» Fine della conversazione.

Rachel si sentì molto tesa quando chiuse il collegamento e si volse verso Tolland e Corky.

«Cambiamento di destinazione?» chiese Tolland, ansioso.

Rachel annuì, con un certa riluttanza. «La Goya.»

Corky, con un sospiro, guardò il campione di meteorite che aveva in mano. «Ancora mi pare inconcepibile che la NASA possa…» Non terminò la frase, ma sembrava sempre più preoccupato con il passare dei minuti.

"Presto sapremo" pensò Rachel.

Andò nella cabina dei piloti per restituire il ricetrasmettitore. Guardando dal finestrino la distesa di nuvole illuminate dalla luna che correvano sotto di loro, avvertì l'inquietante presentimento che sulla nave di Tolland li attendesse una scoperta sgradevole.

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