«Lasciami al laboratorio, Jeff» disse Crawford all'autista. «Poi voglio che aspetti l'agente Starling allo Smithsonian. Da lì proseguirà per Quantico.»
«Sì, signore.»
Stavano attraversando il fiume Potomac in senso contrario al traffico del dopopranzo, per entrare a Washington dall'Aeroporto Nazionale.
Il giovane al volante doveva avere una gran soggezione di Crawford e guidava con prudenza esagerata, pensava Clarice Starling. Non gli dava torto: tutti sapevano, all'Accademia che l'ultimo agente che aveva combinato un grosso pasticcio sotto il comando di Crawford adesso indagava sui furti nelle installazioni della DEW lungo il Circolo Polare Artico.
Crawford non era di buonumore. Erano trascorse nove ore da quando aveva trasmesso le impronte digitali e le foto della vittima, e ancora non era stata identificata. Accompagnato dagli agenti statali del West Virginia e da Clarice Starling, aveva esaminato il ponte e la riva del fiume fino all'imbrunire, ma senza risultati.
Clarice lo aveva sentito parlare dall'aereo per radiotelefono; s'era accordato perché un'infermiera andasse a casa sua per fare il turno di notte.
La berlina dell'FBI sembrava meravigliosamente silenziosa, dopo il Blue Canoe, e parlare era più facile.
«Piazzerò qualcuno alla linea calda e al Latent Descriptor Index quando
porterò le impronte all'identificazione» disse Crawford. «Mi prepari un inserto per il dossier. Un inserto, non un 302... sa come fare?»
«Sì.»
«Faccia finta che io sia l'Index e mi dica che cosa c'è di nuovo.»
Clarice impiegò un secondo per coordinare le idee... era un sollievo che Crawford sembrasse tanto interessato alle impalcature che ingabbiavano il monumento a Jefferson mentre gli passavano accanto.
Il Latent Descriptor Index nel computer della Sezione Identificazione paragona le caratteristiche di un reato in esame con le tendenze note dei criminali che risultano nella sua memoria. Quando trova qualche similarità accentuata, suggerisce i nomi dei sospetti e fornisce le loro impronte digitali. A questo punto un operatore confronta le impronte digitali d'archivio con le impronte latenti trovate sulla scena del delitto. Non esistevano ancora impronte di Buffalo Bill, ma Crawford voleva tenersi pronto.
È un sistema che richiede comunicazioni brevi e concise. Clarice Starling si sforzò di trovarne una.
«Femmina bianca, intorno ai vent'anni, uccisa con un colpo d'arma da fuoco, parte inferiore del tronco e cosce scuoiate...»
«Starling, l'Index sa già che uccide giovani donne bianche e ne spella il tronco... a proposito, usi il vocabolo "spellato", potrebbe darsi che altri agenti non abbiano usato il vocabolo "scuoiato", e non può essere sicura che quel maledetto Index sappia riconoscere un sinonimo. Sa già che butta le vittime nei fiumi. Non sa che cosa c'è di nuovo in questo caso. Che cosa c'è di nuovo, Starling?»
«È la sesta vittima, la prima scotennata, la prima con lembi triangolari di pelle asportati dalle spalle, la prima uccisa con un colpo d'arma da fuoco sul petto, la prima con un bozzolo in gola.»
«Ha dimenticato le unghie spezzate.»
«No, signore. È la seconda con le unghie spezzate.»
«È vero. Ascolti: nel suo inserto, annoti che il particolare del bozzolo è confidenziale. Ce ne serviremo per eliminare le false confessioni dei maniaci.»
«Mi domando se l'ha fatto altre volte... mettere in gola alla vittima un bozzolo o un insetto» disse Clarice. «Sfuggirebbe facilmente in un'autopsia, soprattutto in un cadavere rimasto a lungo in acqua. Sa come succede: il perito settore vede una causa evidente della morte, fa caldo e tutti hanno voglia di sbrigarsi in fretta... Potremmo controllare cos'è successo in passato?»
«Se sarà necessario. Può star certa che i medici legali sosterranno di non essersi fatti sfuggire niente, è ovvio. La sconosciuta di Cincinnati è ancora là, in frigorifero. Dirò che le diano un'occhiata, ma le altre quattro sono state sepolte. Gli ordini di esumazione mettono in agitazione la gente. Dovemmo farlo con quattro pazienti defunti grazie alle cure del dottor Lecter, per scoprire con certezza che cosa li aveva uccisi. Lasci che glielo dica: causa un sacco di noie e sconvolge i parenti. Lo farò se dovrò farlo; ma prima di decidere voglio vedere che cosa scoprirà allo Smithsonian.»
«Lo scotennamento... è raro, no?»
«Sì, è poco comune» disse Crawford.
«Ma il dottor Lecter aveva detto che Buffalo Bill l'avrebbe fatto. Come poteva saperlo?»
«Non lo sapeva.»
«Però lo ha detto.»
«Non è una grande sorpresa, Starling. Non mi sono affatto meravigliato. Avrei detto che era raro fino al caso Mengel... lo ricorda? La donna scotennata? Dopo quell'episodio ci furono due o tre imitatori. I giornali, quando hanno cominciato a giocare con Buffalo Bill, hanno sottolineato più d'una volta che questo assassino non scotenna le vittime. Dopo questo, non è più una sorpresa... probabilmente legge i giornali che parlano di lui. Lecter ha tirato a indovinare. Non ha detto quando sarebbe successo, e perciò nessuno avrebbe potuto sostenere che si era sbagliato. Se avessimo preso Bill e non ci fossero state vittime scotennate, Lecter avrebbe detto che lo abbiamo catturato prima che lo facesse.»
«Il dottor Lecter ha detto che Buffalo Bill abita in una casa a due piani. Non abbiamo mai approfondito. Perché suppone che lo abbia detto?»,
«Non ha tirato a indovinare. Molto probabilmente ha ragione, e avrebbe potuto spiegarle il perché, ma voleva divertirsi a punzecchiarla. È l'unica debolezza che ho osservato in lui... deve assolutamente apparire furbo, più furbo di tutti. Fa così da anni.»
«Lei mi ha detto di chiedere, quando non capisco qualcosa... bene, devo chiederle di spiegare.»
«D'accordo. Due delle vittime sono state impiccate, giusto? Segni di legatura alta, spostamento delle vertebre cervicali: impiccagione, senza dubbio. Come il dottor Lecter sa per esperienza personale, Starling, è molto difficile per una persona impiccarne un'altra contro la sua volontà. Ci sono moltissimi suicidi che si impiccano alle maniglie delle porte. Si impiccano stando seduti, è facile. Ma è difficile impiccare qualcun altro... anche se è legato, riesce ad alzarsi, se riesce a trovare un punto dove appoggiare i piedi. Una scala a pioli rappresenta una minaccia. Le vittime non la salirebbero mai con gli occhi bendati, e tanto meno si rassegnerebbero a salire se vedessero il cappio. Bisogna farlo nella tromba delle scale. Le comuni scale sono familiari. Si dice alla vittima che la si accompagna di sopra in bagno o qualcosa del genere, la si fa salire con un cappuccio sulla testa, si infila il cappio, e la si butta con un calcio dal gradino più alto, con l'altra estremità della corda legata alla ringhiera del pianerottolo. È l'unico sistema efficiente, in una casa. Un tale, in California, lo ha reso famoso. Se Bill non avesse una scala, ucciderebbe le vittime in un'altra maniera. Ora mi dia quei nomi... il vice capo di Potter e il tale della polizia di Stato.»
Clarice cercò i nomi negli appunti leggendoli con una minuscola lampada tascabile stretta fra i denti.
«Bene» disse Crawford. «Quando usa una linea calda, Starling, faccia-sempre i nomi dei poliziotti. Loro li sentono e collaborano più volentieri. La notorietà li aiuta a ricordare di chiamarci se trovano qualcosa. Cosa le suggerisce la scottatura sulla gamba?»
«Dipende se si è prodotta dopo la morte.»
«E in questo caso?»
«Allora Buffalo Bill ha un camioncino chiuso, un furgone o una station wagon, un veicolo piuttosto lungo.»
«Perché?»
«Perché l'ustione è nella parte posteriore del polpaccio.»
Erano arrivati all'incrocio tra la Decima e Pennsylvania, davanti alla nuova sede dell'FBI che nessuno chiama J. Edgar Hoover Building.
«Jeff, puoi farmi scendere qui» disse Crawford. «Proprio qui, non occorre che mi porti nel seminterrato. Rimani in macchina e apri il portabagagli. Mi faccia vedere, Starling.»
Clarice scese con Crawford mentre lui prendeva dal baule il datafax e la cartella.
«Ha trasportato il corpo dentro qualcosa di abbastanza grande per tener
lo disteso supino» disse Clarice. «È l'unico modo in cui la parte posteriore del polpaccio poteva poggiare sul pianale al di sopra del tubo di scappamento. Se fosse stata messa in un portabagagli come questo, sarebbe stata raggomitolata sul fianco e... »
«Certamente, anch'io la vedo così» disse Crawford.
Clarice Starling si rese conto che l'aveva fatta scendere dalla macchina per poterle parlare in privato.
«Quando ho detto a quel vicesceriffo che io e lui non dovevamo parlare di fronte a una donna, le è bruciato abbastanza, non è vero?»
«Infatti.»
«Era soltanto una cortina fumogena. Volevo parlargli a quattr'occhi.»
«Lo so.»
«Bene.» Crawford richiuse rumorosamente il portabagagli e si voltò.
Clarice non volle lasciar perdere.
«È importante, signor Crawford.»
Lui tornò a voltarsi, un po' curvo sotto il peso del datafax e della borsa, e la fissò con tutta l'attenzione di cui era capace.
«Quei poliziotti sanno chi è lei» disse Clarice. «La osservano per vedere come si devono comportare.» Rimase eretta, scrollò le spalle e allargò leggermente le braccia. Ecco: era la verità.
Crawford valutò la situazione con tutta la freddezza possibile.
«Ne ho preso debita nota, Starling. E adesso proceda con quell'insetto.»
«Sì, signore.»
Clarice lo guardò allontanarsi: un uomo di mezza età, carico di borse e un po' spettinato dopo il volo, con gli orli dei calzoni incrostati dal fango della riva del fiume, che tornava a casa a fare quello che faceva sempre.
In quel momento sarebbe stata disposta a uccidere per lui. Era una delle grandi qualità di Crawford.