Il Grumman Gulfstream con a bordo Hannibal Lecter atterrò a Memphis con due sbuffi di fumo azzurro che si sollevarono dalle ruote. Seguendo le istruzioni della torre di controllo, si portò in fretta verso gli hangar della Guardia Aerea Nazionale, lontano dal terminal dei passeggeri. All'interno del primo hangar erano in attesa un'ambulanza del Pronto Soccorso e una limousine.
La senatrice Ruth Martin rimase a osservare attraverso il vetro fumé della limousine mentre gli agenti statali spingevano il dottor Lecter giù dall'aereo. Avrebbe voluto correre a raggiungere quella figura legata e mascherata per strappargli le risposte; ma sapeva che non era il caso.
Il telefono della senatrice Martin trillò. Il suo assistente, Brian Gossage, si tese per prenderlo.
«È l'FBI... Jack Crawford» disse Gossage.
La senatrice Martin allungò la mano per prendere il ricevitore senza distogliere gli occhi dal dottor Lecter.
«Perché non mi aveva detto del dottor Lecter, signor Crawford?»
«Temevo che avrebbe fatto esattamente ciò che sta facendo, senatrice.»
«Io non la sto combattendo, signor Crawford. Se mi ostacola, se ne pentirà.»
«Dov'è Lecter?»
«Lo sto guardando.»
«Può sentirla?»
«No.»
«Senatrice Martin, mi ascolti. Lei intende dare a Lecter garanzie personali... benissimo. Ma mi faccia questo favore. Lasci che il dottor Alan Bloom la ragguagli prima che lei tratti con Lecter. Bloom può aiutarla, mi creda.»
«Ho un consulente, uno specialista.»
«Migliore di Chilton, mi auguro.»
Il dottor Chilton stava bussando sul vetro della limousine. La senatrice Martin mandò Brian Gossage a tenerlo buono.
«I contrasti interni fanno sprecare tempo, signor Crawford. Lei aveva mandato da Lecter una recluta inesperta con un'offerta fasulla. Sono in grado di fare di meglio. Il dottor Chilton dice che Lecter reagirà a un'offerta chiara, e io gliela sto facendo... niente burocrazia, niente persone importanti, niente faccende di merito. Se riavremo Catherine sana e salva, tutti ne usciranno facendo una splendida figura, incluso lei. Se... se morisse, le scuse non m'interesserebbero.»
«Allora si serva di noi, senatrice Martin.»
La senatrice non sentì ombra di collera in quella voce; solo una calma professionale che riconosceva, la calma di chi cerca di limitare le perdite. «Continui» disse.
«Se scopre qualcosa, lasci che siamo noi ad agire su quella base. Faccia in modo che ci venga passato tutto. E si assicuri che sia informata anche la polizia locale. Non li spinga a pensare che entreranno nelle sue grazie se ci taglieranno fuori.»
«Sta arrivando Paul Krendler del Dipartimento della Giustizia. Provve-derà lui.»
«Chi è l'ufficiale di grado più alto, lì?»
«Il maggiore Bachman, del Tennessee Bureau of Investigation.»
«Bene. Se non è troppo tardi, veda di ottenere il silenzio stampa. Sarà bene che usi quest'arma per minacciare Chilton... gli piace molto essere al centro dell'attenzione. Non vogliamo che Buffalo Bill sappia niente. Quando lo troveremo, intendiamo usare la Squadra per la Liberazione degli Ostaggi. Vogliamo attaccare in fretta ed evitare il protrarsi della situazione. Conta di interrogare Lecter personalmente?»
«Sì.»
«Prima parlerà con Clarice Starling? Sta arrivando.»
«A che scopo? Il dottor Chilton mi ha già riassunto quel materiale. Abbiamo già perso troppo tempo con queste stupidaggini.»
Chilton aveva ricominciato a bussare sul finestrino, e muoveva la bocca per farsi capire. Brian Gossage gli posò una mano sul polso e scosse la testa.
«Voglio avere accesso a Lecter dopo che avrà parlato con lui» disse Crawford.
«Signor Crawford, Lecter ha promesso che dirà il nome di Buffalo Bill in cambio di certi privilegi... piccole cose, per la verità. Se non lo farà, lei potrà tenerselo per sempre.»
«Senatrice Martin, so che è una questione molto delicata, ma devo dirglielo. Qualunque cosa faccia, non lo supplichi.»
«Bene, signor Crawford. In questo momento non posso parlare.» La senatrice posò il ricevitore. «Se mi sbaglio, mia figlia non finirà più morta delle ultime sei che hai avuto per le mani» disse sottovoce, e accennò a Gossage e a Chilton di salire in macchina.
Il dottor Chilton aveva chiesto che a Memphis venisse messo a disposizione un ufficio per il colloquio tra la senatrice Martin e Hannibal Lecter. Per risparmiare tempo, la sala rapporto missioni della Guardia Nazionale Aerea era stata frettolosamente sistemata allo scopo.
La senatrice Martin dovette attendere nell'hangar mentre il dottor Chil-ton faceva entrare Lecter nell'ufficio. Non sopportava di aspettare in macchina. Camminava in cerchio sotto l'ampio tetto dell'hangar, e guardava le altissime travature a graticcio, poi riabbassava lo sguardo sulle strisce dipinte sul pavimento. A un certo momento si fermò accanto a un vecchio Phantom F-4 e appoggiò la testa alla fiancata fredda dove c'era una scritta stampigliata, NO STEP. Questo aereo deve essere più vecchio di Catherine. Gesù santo, avanti.
«Senatrice Martin.» Il maggiore Bachman la chiamava. Chilton faceva cenni dalla soglia.
Nell'ufficio c'erano una scrivania per Chilton e sedie per la senatrice Martin, il suo assistente e il maggiore Bachman. Una videocamera era pronta per registrare il colloquio: Chilton affermava che era una delle richieste di Lecter.
La senatrice Martin fece una magnifica entrata. Il suo tailleur blu irradiava potere. E aveva trasfuso solennità anche in Gossage.
Il dottor Hannibal Lecter era solo, al centro della stanza, su una robusta seggiola di quercia imbullonata al pavimento. Una coperta nascondeva la camicia di forza, i gambali e il fatto che era incatenato alla sedia. Ma portava ancora la maschera da hockey che gli impediva di mordere.
Perché? si chiese la senatrice. L'idea era stata quella di concedere al dottor Lecter una certa dignità, svolgendo il colloquio in un ufficio. Lanciò
un'occhiata a Chilton e si rivolse a Gossage perché le passasse le carte.
Chilton andò alle spalle del dottor Lecter e, con uno sguardo alla videocamera, sganciò le cinghie e tolse la maschera con un gesto solenne.
«Senatrice Martin, le presento il dottor Hannibal Lecter.»
Vedere il gesto teatrale di Chilton spaventò la senatrice Martin più di tutto ciò che era accaduto dopo la scomparsa della figlia. La fiducia che aveva avuto fino a quel momento nel giudizio di Chilton fu sostituita dalla gelida paura che fosse uno sciocco.
Avrebbe dovuto affrontare quel problema.
Una ciocca di capelli cadeva tra gli occhi castani di Lecter. Era pallido quanto la maschera. La senatrice Martin e Hannibal Lecter si studiarono a vicenda... una donna estremamente brillante e un uomo che sfuggiva a ogni criterio di valutazione conosciuto.
Il dottor Chilton ritornò alla scrivania, si guardò intorno e incominciò.
«Il dottor Lecter mi ha fatto sapere, senatrice, che vuole contribuire alle indagini con alcune conoscenze in suo esclusivo possesso, in cambio di alcuni miglioramenti delle sue condizioni di prigionia.»
La senatrice Martin mostrò un documento. «Dottor Lecter, questa è una dichiarazione giurata che ora firmerò e che mi impegna ad aiutarla. La vuole leggere?»
Pensò che Lecter non intendesse rispondere e si girò verso la scrivania per firmare, quando lui disse:
«Non intendo far perdere tempo a lei e a Catherine mercanteggiando su piccoli privilegi. I burocrati carrieristi ne hanno già sprecato anche troppo. Lasci che l'aiuti ora; sono certo che lei mi aiuterà quando tutto sarà finito.»
«Ci può contare. Brian?»
Gossage strinse il blocco per gli appunti.
«Il nome di Buffalo Bill è William Rubina, si fa chiamare Billy Rubina. Nell'aprile o nel maggio del 1975 lo mandò da me il mio paziente Benjamin Raspail. Disse che viveva a Philadelphia. Non ricordo l'indirizzo, ma alloggiava con Raspail a Baltimora.»
«Dov'è la sua documentazione clinica?» intervenne il maggiore Bachman.
«La documentazione fu distrutta per ordine del tribunale poco dopo...»
«Che aspetto aveva?» chiese il maggiore Bachman.
«Le dispiace, maggiore? Senatrice Martin, l'unico... »
«Mi dia l'età, una descrizione e tutto quello che può ricordare» disse il maggiore Bachman.
Il dottor Lecter si astrasse. Pensò a qualcos'altro, agli studi anatomici di Géricault per La zattera della Medusa... e se anche udì le domande che seguirono, non lo mostrò.
Quando la senatrice Martin riguadagnò la sua attenzione, erano soli nell'ufficio e lei aveva il blocco per gli appunti di Gossage.
Il dottor Lecter la fissò. «Quella bandiera ha odore di sigari» disse. «Lei ha allattato Catherine?»
«Prego? Come ha detto?»
«L'ha allattata al seno?»
«Sì.»
«Fa venire sete, no...?»
Quando Lecter vide gli occhi della senatrice oscurarsi, centellinò un sorso della sua sofferenza e la trovò squisita. Per quel giorno era abbastanza. Continuò: «William Rubina è alto circa un metro e ottantacinque e dovrebbe avere trentacinque anni, più o meno. È massiccio... pesava circa ot-tantacinque chili quando l'ho conosciuto, e immagino che sia aumentato ancora. Ha i capelli scuri e gli occhi celesti. Riferisca questi dati, poi continueremo».
«Sì, certo» disse la senatrice Martin, e andò alla porta per consegnare gli appunti.
«Lo vidi una volta sola. Prese un altro appuntamento, ma non tornò più.»
«Perché pensa che sia Buffalo Bill?»
«Già allora assassinava la gente e da un punto di vista anatomico la riduceva in condizioni molto simili. Disse che voleva aiuto per smettere, ma in realtà voleva soltanto parlarne. Vantarsene.»
«E lei non... E quello era sicuro che lei non l'avrebbe denunciato?»
«Non pensava che l'avrei fatto, e comunque gli piace rischiare. Non avevo tradito le confidenze del suo amico Raspail.»
«Raspail sapeva che faceva queste cose?»
«Raspail aveva appetiti piuttosto loschi... era coperto di cicatrici.
«Billy Rubina mi disse di avere precedenti penali, ma non fornì dettagli. Feci una breve anamnesi, una sua storia clinica. Non era eccezionale, a parte una cosa: Rubina mi disse che una volta s'era ammalato d'antrace, una malattia causata dall'avorio degli elefanti. È tutto ciò che ricordo, senatrice Martin, e immagino che ora sarà ansiosa di andare. Se mi verrà in mente qualcos'altro, la farò avvertire.»
«Fu Billy Rubina a uccidere l'uomo del quale è stata trovata la testa a
bordo della macchina?»
«Credo di sì.»
«Sa chi era?»
«No. Raspail lo chiamava Klaus.»
«Le altre cose che aveva detto all'FBI erano vere?»
«Erano vere almeno quanto lo era ciò che l'FBI ha detto a me, senatrice Martin.»
«Ho dato qualche disposizione per lei qui a Memphis, in via provvisoria. Parleremo della sua situazione; e andrà a Brushy Mountain quando questo... quando avremo risolto tutto.»
«Grazie. Vorrei avere un telefono. Caso mai mi venisse in mente qualcosa... »
«L'avrà.»
«E musica. Glenn Gould, le Variazioni Goldberg. Sarebbe chiedere troppo?»
«Sta bene.»
«Senatrice Martin, non affidi una pista in esclusiva all'FBI. Jack Crawford non gioca mai onestamente con gli altri organi ufficiali. Per quella gente è un gioco. È deciso a effettuare lui l'arresto.»
«Grazie, dottor Lecter.»
«Mi piace molto il suo tailleur» disse Lecter mentre la senatrice usciva dall'ufficio.