39


In una situazione normale, Clarice Starling sarebbe stata curiosa di vedere la casa di Crawford ad Arlington; ma il bollettino sulla fuga del dottor Lecter trasmesso dalla radio della macchina le fece dimenticare ogni altra cosa.

Con le labbra intorpidite e il cuoio capelluto raggricciato per l'orrore, continuò a guidare meccanicamente. Vide la linda casa tipo ranch costruita negli anni Cinquanta senza guardarla, e si chiese vagamente se le finestre illuminate sulla sinistra erano quelle della stanza di Bella. Il suono del campanello le sembrò troppo forte.

Crawford aprì la porta al secondo squillo. Indossava un cardigan un po' sformato e stava parlando nel radiotelefono. «Copley a Memphis» disse. Le accennò di seguirlo e la precedette attraverso la casa continuando a borbottare nel telefono.

In cucina, un'infermiera tolse dal frigorifero una boccetta e l'alzò controluce. Quando Crawford la guardò inarcando le sopracciglia con aria interrogativa, l'infermiera scosse la testa per indicare che non aveva bisogno di lui.

Crawford condusse Clarice Starling nello studio, scendendo due gradini per entrare in quello che era chiaramente un garage doppio ristrutturato. Lo spazio non mancava: c'erano un divano e varie poltrone, e sulla scrivania ingombra un terminale di computer risplendeva di luce verde accanto a un antico astrolabio. Sembrava che la moquette fosse posata sul cemento. Crawford fece cenno a Clarice di sedere.

Poi coprì il ricevitore con la mano. «Starling, so che è assurdo, ma a Memphis lei ha consegnato qualcosa a Lester?»

«No.»

«Niente.»

«Niente.»

«Gli ha portato i disegni e altre cose che aveva fatto togliere dalla sua cella?»

«Non glieli ho mai dati. Quella roba è ancora nella mia borsa. È stato lui a dare a me il dossier. Ed è tutto.»

Crawford tenne stretto il telefono sotto la guancia. «Copley, è una stronzata monumentale. Voglio che salti agli occhi di quel bastardo, e subito. Rivolgiti direttamente al capo, direttamente al TBI. Fai avvertire la linea calda. C'è Burroughs. Sì.» Spense l'apparecchio e lo mise in tasca.

«Vuole un caffè, Starling? Una Coca?»

«Cos'è questa storia? Avrei consegnato qualcosa al dottor Lecter?»

«Chilton sostiene che deve aver dato a Lecter qualcosa che lui ha usato per aprire la serratura delle manette. Dice che non l'ha fatto di proposito... ma per ignoranza.» Qualche volta gli occhi di Crawford sembravano piccoli e irosi come quelli di una tartaruga. La osservava per vedere come l'avrebbe presa. «Chilton ha cercato di metterle le mani addosso, Starling? Per questo ce l'ha con lei?»

«Forse. Il caffè, senza latte e con lo zucchero, grazie.»

Mentre Crawford era in cucina, Clarice respirò profondamente e si guardò intorno. Quando si vive in un dormitorio o in una caserma, essere in una casa dà un senso di conforto. Anche se il terreno le tremava sotto i piedi, si sentiva aiutata dalle sensazioni della vita che i Crawford avevano vissuto li dentro.

Crawford stava tornando; portava gli occhiali bifocali e scendeva cautamente i gradini, reggendo le tazze. Con i mocassini ai piedi, era un po' più basso. Quando Clarice si alzò per prendere il caffè, i loro occhi erano quasi allo stesso livello. Crawford aveva odore di sapone, e i capelli erano soffici e grigi.

«Copley dice che non hanno ancora trovato l'ambulanza. Stanno svuotando le caserme della polizia in tutto il Sud.»

Clarice scosse la testa. «Non conosco i dettagli. La radio ha trasmesso un bollettino... il dottor Lecter ha ucciso due poliziotti ed è evaso.»

«Due agenti del Dipartimento Correzione e Pena.» Crawford fece scorrere il testo sullo schermo del computer. «Si chiamavano Boyle e Pembry. Ha avuto a che fare con loro?»

Clarice Starling annuì. «Mi... mi hanno mandata via. Si sono comportati piuttosto civilmente.» Pembry aveva girato intorno a Chilton, deciso anche se a disagio, ma gentile. Venga con me, aveva detto. Aveva macchie di fegato sulle mani e sulla fronte. Adesso era morto, pallido sotto quelle macchie.

Dovette posare il caffè. Si riempì d'aria i polmoni, profondamente, e per un momento guardò il soffitto. «Come ha fatto?»

«È fuggito con un'ambulanza, mi ha detto Copley. Ne riparleremo. Come le è andata con l'acido?»

Clarice aveva passato il tardo pomeriggio e le prime ore della sera facendo esaminare il foglio con i Pluto dall'Analisi Scientifica per ordine di Krendler. «Non ho scoperto niente. Stanno controllando negli archivi della DEA per trovare qualcosa di corrispondente, ma è roba vecchia di dieci anni. Può darsi che all'ufficio documenti possano fare di più con la stampa di quanto possa fare la DEA con la droga.»

«Ma era LSD.»

«Sì. Come ha fatto Lecter a fuggire, signor Crawford?»

«Lo vuole sapere?»

Lei annuì.

«Allora glielo dirò. Hanno caricato Lecter su un'ambulanza per errore. Credevano che fosse Pembry gravemente ferito.»

«Aveva indossato l'uniforme di Pembry? Erano più o meno della stessa corporatura.»

«Si è messo addosso l'uniforme di Pembry e parte della sua faccia. Più mezzo chilo di Boyle. Ha avvolto il corpo di Pembry nell'involucro impermeabile del materasso e nei lenzuoli tolti dalla cella, per impedire che il sangue sgocciolasse, e l'ha scaricato sopra l'ascensore. Ha indossato l'uniforme, si è sistemato la faccia, s'è sdraiato sul pavimento e ha sparato contro il soffitto per far accorrere i poliziotti. Non so cosa abbia fatto della pistola. Forse l'ha infilata nei calzoni. È arrivata l'ambulanza, e c'erano poliziotti dappertutto con le pistole in pugno. Gli infermieri sono arrivati di corsa e hanno fatto quello che sono abituati a fare in questi casi... gli hanno messo una sonda, una benda a pressione per arrestare l'emorragia e se ne sono andati. Hanno fatto il loro lavoro. L'ambulanza non è arrivata all'ospedale. La polizia la sta ancora cercando. Non sono molto tranquillo per la sorte di quegli infermieri. Copley dice che stanno controllando le registrazioni delle chiamate al pronto soccorso. Le ambulanze sono state chiamate due volte. Pensano che Lecter le abbia chiamate lui stesso prima di sparare, per non dover restare lì troppo a lungo. Al dottor Lecter piace divertirsi.»

Clarice Starling non aveva mai sentito, prima di quel momento, il ringhio rabbioso nella voce di Crawford; e poiché associava la rabbia con la debolezza, si spaventò.

«L'evasione non significa che il dottor Lecter mentisse» osservò Clarice. «Certo, a qualcuno mentiva... a noi o alla senatrice Martin. Ma forse non mentiva a entrambi. Ha detto alla senatrice Martin che il nome era Billy

Rubina e ha sostenuto di non sapere altro. A me ha detto che si tratta di qualcuno convinto di essere un transessuale. Più o meno l'ultima cosa che mi ha detto è stata: "Perché non completa l'arco?". Parlava di seguire la teoria del cambiamento di sesso che... »

«Lo so, ho visto il suo rapporto. Non potremo concludere niente, però, se non avremo i nomi dalle cliniche. Alan Bloom si è rivolto di persona al capo dipartimento. Dicono che stanno cercando. Sono costretto a crederlo.»

«Signor Crawford, è nei guai?»

«Mi hanno ordinato di prendermi un permesso per gravi motivi di famiglia» rispose Crawford. «Adesso c'è una nuova task force formata da FBI, DEA e "altri elementi" della Procura Generale... vale a dire Krendler.»

«Chi è che comanda?»

«Ufficialmente il vicedirettore dell'FBI, John Golby. Diciamo che io e lui ci teniamo in contatto di continuo. John è un brav'uomo. E lei? È nei guai?»

«Krendler mi ha ordinato di riconsegnare il tesserino e la pistola e di tornare a scuola.»

«È quello che ha fatto prima della sua visita a Lecter. Starling, questo pomeriggio ha sparato un razzo all'Ufficio della Responsabilità Professionale. Una richiesta "senza pregiudizio" che l'Accademia là sospenda in attesa di una rivalutazione per accertare se è idonea o no al servizio. Una stronzata per dispetto. Il capo del settore armi e tiro, John Brigham, l'ha visto poco fa durante la riunione del corpo insegnante a Quantico. Ne ha dette di tutti i colori, e poi ha telefonato a me.»

«È molto grave?»

«Lei ha diritto a essere ascoltata. Io garantirò sulla sua idoneità, e questo sarà sufficiente. Ma se starà via ancora, finirà senza dubbio per essere rimandata, indipendentemente dal risultato dell'udienza. Sa cosa succede quando si è rimandati?»

«Sicuro. Ti rispediscono all'ufficio regionale che ti ha reclutato. E ti tocca archiviare i rapporti e preparare il caffè fino a quando salta fuori un altro posto libero in una classe.»

«Posso prometterle un posto in un prossimo corso, ma non posso evitare che la rimandino se continua a saltare le lezioni.»

«Quindi devo tornare a scuola e smettere di lavorare su questo caso, altrimenti... »

«Già.»

«Che cosa vuole che faccia?»

«Il suo compito era occuparsi di Lecter. L'ha fatto. Non le chiedo di farsi rimandare. Potrebbe costarle sei mesi di tempo, forse di più.»

«E Catherine Martin?»

«Buffalo Bill la tiene prigioniera da quasi quarantotto ore... saranno quarantotto a mezzanotte. Se non lo prenderemo, è probabile che la faccia fuori domani o dopodomani, se si comporterà come l'ultima volta.»

«Non avevamo soltanto Lecter.»

«Finora hanno trovato sei William Rubina, tutti con precedenti di un tipo

o dell'altro. Nessuno sembra corrispondere. Non c'è nessun Billy Rubina nell'elenco degli abbonati delle riviste di entomologia. Al sindacato dei fabbricanti di coltelli risultano cinque casi di antrace causato dall'avorio negli ultimi dieci anni. Ce ne restano un paio da controllare. Che altro? Klaus non è stato identificato... per ora. L'Interpol ha segnalato che a Marsiglia esiste ancora una richiesta di rintracciare un marinaio norvegese, un certo Klaus Bjetland, o comunque si pronunci. In Norvegia stanno cercando la documentazione dei suoi precedenti dentistici. Se sapremo qualcosa dalle cliniche e se lei avrà tempo, potrà aiutarci in questo. Starling?»

«Sì, signor Crawford?»

«Torni a scuola.»

«Se non avesse voluto che io dessi la caccia a Buffalo Bill non mi avrebbe condotta nella sede delle pompe funebri di Potter, signor Cra-wford.»

«Già» disse Crawford. «Immagino che non l'avrei fatto, Ma in questo caso non avremmo trovato l'insetto. Non consegni la pistola. A Quantico sarà abbastanza al sicuro; ma dovrà essere armata ogni volta che esce dalla base, fino a quando Lecter non sarà stato catturato o non sarà morto.»

«E lei? La odia. Voglio dire, deve aver pensato alla possibilità di ucciderla.»

«Ci ha pensato tanta gente, Starling, in tante prigioni. Un giorno o l'altro può anche darsi che si decida a farlo ma in questo momento ha troppo da fare. È troppo bello essere libero, e non è ancora pronto a sprecare in quel modo la libertà. E questa casa è più sicura di quanto sembri.»

Il radiotelefono che Crawford aveva in tasca ronzò. Quello sulla scrivania lampeggiò e trillò sommessamente. Crawford ascoltò per qualche attimo, disse «Okay» e riattaccò.

«Hanno trovato l'ambulanza nel garage sotterraneo dell'aeroporto di Memphis» disse, e scosse la testa. «Brutta storia. Gli infermieri erano dietro. Morti tutti e due.» Crawford si tolse gli occhiali e si frugò nelle tasche, cercando un fazzoletto per pulirli.

«Starling, lo Smithsonian ha chiamato Burroughs chiedendo di lei. Era quel Pilcher. Stanno per finire lo studio sull'insetto. Voglio che compili un 302 e lo firmi per l'archivio permanente. È stata lei a trovare l'insetto, ha seguito questo particolare, e voglio che la documentazione lo dica chiaro. Pensa di farcela?»

Clarice Starling non si era mai sentita così stanca: «Certamente» rispose.

«Lasci la sua macchina in garage. Jeff l'accompagnerà a Quantico quando avrà finito.»

Quando fu sui gradini, Clarice girò il viso verso le finestre illuminate e chiuse dalle tende dietro le quali vegliava l'infermiera, poi tornò a voltarsi.

«Sto pensando a voi due, signor Crawford.»

«Grazie, Starling» disse lui.

Загрузка...