Il luogo che aveva in mente King si trovava nella parte posteriore della tenuta. A piedi, raggiunsero il punto da cui si vedeva la finestra della camera di Remmy. King scrutò la dépendance dove abitava la servitù e poi osservò di nuovo la finestra della datrice di lavoro.
«Se qualcuno avesse guardato da quella parte…» disse vagamente.
Michelle osservò: «Mason ha decisamente una cotta per Remmy. Forse spera di diventare il nuovo padrone».
King si guardò intorno e notò la donna che si dirigeva verso le scuderie.
«Andiamo a parlare di cavalli.» Proprio mentre si voltava, un’immagine fugace a una delle finestre del secondo piano attirò la sua attenzione.
Era Savannah, che li teneva d’occhio. Tuttavia sparì talmente in fretta che per un istante King dubitò di averla vista veramente. Eppure era là solo un attimo prima. E l’espressione del suo viso era chiara: era terrorizzata.
Entrambi salutarono Sally Wainwright davanti alle scuderie. Il suo atteggiamento solitamente cordiale non era così evidente quella mattina.
«Oddio, sto pensando di andarmene» disse.
«Perché Battle è stata assassinato?» chiese King.
«E altre quattro persone» ribatté Sally guardandosi alle spalle come da un aggressore. «Quando sono arrivata, questa era una bella e tranquilla cittadina di provincia. Adesso probabilmente sarei più al sicuro in Medio Oriente.»
«Fossi in te non farei nulla di avventato» disse Michelle. «Probabilmente lo rimpiangeresti rutta la vita.»
«Voglio solo rimanere viva» replicò Sally.
King annuì. «Be’, allora forse ci puoi aiutare a trovare l’assassino prima che colpisca ancora.»
Sally restò scioccata. «Io! Ma se non so niente!»
«Potresti sapere qualcosa di importante, solo che lo ignori» disse King. «Per esempio, non ti viene in mente nessuno che potrebbe aver voluto fare del male a Bobby?»
Sally scosse il capo: troppo in fretta, secondo King.
«Dài, Sally, qualsiasi cosa tu dica resta fra di noi.»
«Non so niente, davvero, Sean.»
King provò a cambiare tattica. «Facciamo così: io ti suggerisco qualche possibilità, e tu mi avverti se ti fa scattare qualche molla, okay?»
Sally parve dubbiosa. «Ebbene?»
«Battle era un uomo ricco. Ci sono delle persone che traggono beneficio dalla sua morte, giusto?»
«Ma immagino che Mrs Battle si becchi quasi tutto. E Savannah ha i suoi fondi fiduciari. Non penso che le serva altro denaro.»
«Eddie?»
Sally lanciò un’occhiata in direzione della vecchia rimessa. «Non danno l’idea di essere così attaccati ai soldi. E so per certo che Dorothea Battle guadagna un sacco.»
«Come lo sai?» domandò Michelle.
«La mia migliore amica fa la manicure. A Dorothea piace vantarsi.»
«Be’, a certe persone i soldi non bastano mai» suggerì King.
«Non credo comunque che sia un buon motivo per uccidere» ribatté Sally caparbiamente.
«Se non è per denaro, allora quale altro motivo potrebbe esserci?» King scrutò la giovane donna con sguardo penetrante. «Mi sa che forse non sei qui da abbastanza tempo per essere al corrente del passato da adultero di Bobby.»
«Oh, ne so più di quello che pensiate» sbottò Sally. «Cioè, voglio dire…» Si interruppe e si fissò gli stivali sporchi.
«Va tutto bene, Sally» la rassicurò King, celando il piacere di vederla abboccare all’amo così in fretta. «Sai parecchio perché forse Bobby ti ha fatto delle avance?»
Sally scosse il capo. «No, non è per quello.»
«Per quale motivo, allora?» la incalzò King. «Potrebbe essere molto importante.»
Sally restò in silenzio ancora un po’ e poi disse: «Venite con me».
Oltrepassarono le scuderie e la dépendance della servitù e percorsero una strada in pavé, giungendo infine a una grande costruzione di due piani con otto serrande da garage in legno vecchio stile. Davanti ai box c’era un’antiquata pompa di benzina con una copertura in vetro a campana.
«È il garage privato di Mr Battle. Ha, o meglio aveva, una collezione di auto d’epoca. Immagino che adesso le abbia ereditate Mrs Battle.» Sally levò di tasca una chiave ed entrarono.
Il pavimento era di piastrelle bianche e nere in un disegno a scacchi. Le mensole alle pareti esibivano una serie di polverosi trofei di varie mostre d’auto d’epoca. Davanti a sette delle otto serrande, perfettamente allineate, facevano bella mostra di sé sette lussuose auto d’epoca, da una Stutz Bearcat a un’imponente automobile con il tetto di tela a soffietto e un radiatore rotondo, la cui targa d’ottone sul trespolo da esposizione annunciava essere una Franklin a sei cilindri del 1906.
«Avevo sentito dire che Bobby collezionava vecchie auto, ma non sapevo che avesse pezzi così rari» commentò King, guardandosi intorno.
«Ce ne sono altrettante al piano superiore» disse Sally. «Fino a poco tempo fa disponeva di un meccanico che se ne prendeva cura.» La ragazza andò in fondo al garage fino allo spazio vuoto e si fermò. King e Michelle la seguirono. Mancava un’automobile. I due fissarono Sally con espressione interrogativa.
La ragazza ebbe un attimo di esitazione. «Promettete di non aver sentito niente da me, okay?» disse. Entrambi annuirono, accettando. «Be’, qui c’è sempre stata un’automobile. Era enorme, una di quelle vecchie Rolls-Royce che si vedono nei film, sapete?»
«Che fine ha fatto?» domandò Michelle.
Sally esitò ancora, come combattuta se parlare o meno.
Intuendo i suoi dubbi, King la pungolò: «Sally, ormai ce lo devi dire per forza».
«Okay, è successo più di tre anni fa. Una sera, a tarda ora, sgattaiolai qui solo per dare un’occhiata in giro. Non avrei dovuto avere la chiave del garage, ma il meccanico che lavorava qui aveva un debole per me e me ne aveva data una. Ero dentro ad ammirare le auto quando sentii arrivare una vettura. Fu allora che mi accorsi che ne mancava una. La serranda cominciò ad aprirsi e vidi i fari. Ero spaventata a morte e sicura che mi avrebbero licenziato se mi avessero trovato qui. Andai di corsa a nascondermi là dietro.» Sally indicò due pile di barili di benzina da duecento litri in un angolo dell’autorimessa. «La Rolls-Royce entrò in garage e il motore venne spento. Mr Battle scese dalla macchina e aveva una brutta faccia. Veramente orribile.»
«Come hai fatto a vederlo?» chiese King. «Non c’era buio?»
«Le serrande sono collegate a un interruttore automatico. Di notte, quando si solleva la serranda, si accendono le luci.»
«Cosa intendi quando dici che aveva una brutta faccia?» domandò Michelle. «Stava male? Era ubriaco?»
«No, era come se fosse sconvolto, in ansia.»
«Hai mai scoperto per quale motivo fosse così agitato?» domandò King.
«No. Comunque, come ho detto, aveva una brutta faccia, ma poi tutt’a un tratto cominciò a sorridere e poi a ridere forte. A ridere! Be’, andò così finché non arrivò lei.»
«Lei chi?» disse King. «Remmy?»
Sally annuì e proseguì parlando sottovoce. «Se avesse avuto una pistola penso che Mr Battle sarebbe già morto da molto tempo.»
«Allora, che cos’è successo?» domandò Michelle.
«Cominciarono a litigare. Be’, all’inizio fu lei ad aggredirlo, urlando a più non posso. Non si capiva granché. Ma da quello che riuscii a sentire, c’era di mezzo un’altra donna.»
«Ti è sembrato che Remmy sapesse chi fosse?» domandò King a bruciapelo.
«Se anche lo sapeva, non ha fatto nessun nome, o può anche darsi che io non abbia sentito.»
«Come reagì Bobby?»
«Cominciò a sbraitare e a imprecare, dicendole che non erano affaracci suoi con chi andava a letto.»
«E pensare che quasi quasi lo ammiravo» commentò Michelle disgustata.
«Be’, disse qualcos’altro che non scorderò mai finché campo» proseguì Sally. Si interruppe un attimo, inspirò una boccata d’aria e li guardò con una certa ansia.
«Vai avanti» disse King. «Ormai non credo proprio che ci sia ancora qualcosa in grado di stupirci.»
«Mr Battle disse che non era l’unico della famiglia a praticare quella filosofia.»
«Di andare a letto con altre persone?» disse King, e Sally annuì.
Michelle e King si scambiarono un’occhiata. «E pensi che si stesse riferendo a Remmy?»
«Presumo di sì. Ma Mrs Battle ha sempre dato l’impressione di essere così morigerata e…»
«Innamorata del marito» suggerì King.
«Già, proprio così.»
«L’immagine pubblica spesso può ingannare» commentò King.
«E la Rolls?» domandò Michelle.
«Subito dopo quella sera sparì. Non so dove sia finita. Anzi, anche Billy Edwards — il meccanico che si occupava delle auto — sparì dalla circolazione il giorno dopo. Fu allora che Mr Battle perse interesse per la sua collezione. Per quel che ne so, dopo quella sera non mise più piede qui.»
«Non hai visto questo Billy Edwards prima che sparisse?»
«No, il suo alloggio fu sgomberato il giorno dopo. Non so chi sia venuto a prendere l’auto. Deve essere avvenuto di notte, altrimenti qualcuno l’avrebbe senz’altro vista mentre veniva portata via.»
«Grazie Sally, sei stata di grande aiuto.»
King e Michelle si accomiatarono da Sally e tornarono verso la villa.
«Allora, cosa ne pensi?» domandò Michelle.
«Questo fatto solleva diversi interrogativi. Con chi si vedeva Bobby all’epoca? Il riferimento all’adulterio era diretto veramente a Remmy? E perché sbarazzarsi della macchina?» King era pensieroso. «Chissà se c’è la possibilità di rintracciare questo Billy Edwards e chiedergli qualcosa al riguardo?»
«Perché non ci rivolgiamo direttamente a Mrs Battle?»
«Vorrebbe sapere come lo abbiamo scoperto. Ed è evidente che Sally non è brava a nascondere i suoi pensieri. A Remmy basterebbe un’occhiataccia per farla crollare. A un certo punto può darsi che saremo costretti a farlo, ma per il momento cerchiamo di trovare un’altra strada.»
«Continuiamo a scoprire nuovi quesiti e nessuna risposta» osservò Michelle.
«A un certo punto la marea cambierà direzione. Però mi sa tanto che potremmo trovare assai sgradevoli le risposte.»