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Quando arrivarono a Casa Battle, Williams e Chip Bailey accompagnarono King e Michelle alle scuderie. Strada facendo, Williams li informò dell’assassinio di Sally e di quanto era successo a Eddie. King impallidì visibilmente e si sostenne con una mano a una traversa dello steccato. Michelle lo prese a braccetto con il braccio sano.

«Cerca di rilassarti. Ci mancherebbe solo che ti sentissi male.»

«Il coltello usato per uccidere Sally è stato preso dal pannello degli attrezzi all’interno delle scuderie ed è stato abbandonato sul luogo del delitto» li informò Bailey. «Lo stesso dicasi per il rastrello. Sylvia se ne è appena andata, ma ha detto che la morte deve essere stata rapidissima.»

«Possiamo vedere il corpo?» domandò King.

«Non è una bella cosa, Sean» ribatté Williams. «Fossi in te lo eviterei.»

«Devo vederlo» disse King caparbiamente.

Williams li condusse con riluttanza all’interno fino al cadavere di Sally.

«Mio Dio» esclamò Michelle.

«È come se per qualche ragione l’assassino fosse infuriato con lei» osservò Williams. «Ha infierito colpendola alla testa.» Guardò King. «Forse Sally sapeva molto di più di quanto ti aveva detto.»

«Forse» ripeté King lentamente mentre distoglieva lo sguardo. Poi restò in piedi con aria solenne fuori delle scuderie a osservare mentre portavano via il corpo di Sally in una sacca nera.

Quando i portelli dell’ambulanza furono chiusi, si voltò verso Williams. «È colpa mia. L’ho costretta a dirmi la verità e non ho mai neppure pensato che a causa di ciò avrebbe potuto rischiare la vita.»

«Stavi lottando tra la vita e la morte, Sean» obiettò Williams. «Non hai realmente avuto occasione di pensare a nient’altro.»

«Come sta Eddie?» chiese Michelle.

Fu Bailey a rispondere. «Ho appena telefonato all’ospedale. Dicono che è ancora incosciente ma fuori pericolo.»

«Non sanno ancora di che cosa si è trattato?»

«No. Avrei intenzione di fare una scappata all’ospedale più tardi, se vuoi venire. Adesso voglio parlare di nuovo con Dorothea. Poi voglio interrogare Savannah, anche se ho sentito che è uno straccio.»

Mentre si avviavano, Williams si rivolse a King. «Se salta fuori che il killer è Canney, ti sarò debitore in eterno. Non ci sarei mai arrivato da solo.»

«Canney è solo una tessera del mosaico, Todd» replicò King.

Dorothea li ricevette sulla porta di casa sua. Era molto pallida e tesa. Mentre Williams, King e Michelle le rivolgevano parole di circostanza, Chip Bailey evitò di proposito ogni gentilezza. La fissò a lungo con un misto di collera e di determinazione. Effettuarono uno slalom sul pavimento infangato dell’ingresso ed entrarono nel soggiorno.

«A che ora lei e Eddie vi siete coricati?» domandò Williams.

«Più o meno a mezzanotte e mezzo. Era stato nel suo studio qui fuori a dipingere. Ma al suo rientro non siamo andati subito a dormire. Ci siamo andati circa un’ora dopo.» Dorothea sorrise con aria imbarazzata. «Non pensavo che essere forse implicati in un omicidio potesse favorire così tanto la vita sessuale di una persona. Ma in mezzo a questi avvenimenti frenetici Eddie è stato meraviglioso.»

«Difficile trovare un brav’uomo in tempi di crisi» sentenziò a denti stretti Michelle.

«Comincio a rendermene conto» rispose Dorothea con sorprendente sincerità.

Bailey si intromise. «È stato drogato, Dorothea. Ho parlato con i medici dell’ospedale e dicono che è sotto l’influsso di qualche potente narcotico.»

D’un tratto Dorothea parve spaventata. «È proprio quello che non riesco a spiegarmi. Devo… devo confessarvi che quando Savannah ha iniziato a bussare alla porta di casa, mi sono svegliata con la mente completamente annebbiata. Non mi sento ancora del tutto presente.»

Bailey la fissò con sospetto e disse: «Non ha accennato a niente di tutto ciò quando siamo venuti qui stamattina».

Dorothea fu pronta a ribattere. «È accaduto tutto così in fretta. Savannah era in uno stato pietoso, Sally era morta e io non riuscivo a svegliare Eddie. Dio, era una specie di incubo.»

«A che ora Savannah si è presentata alla porta?» domandò Bailey.

«Poco dopo le otto. Ricordo di aver guardato l’orologio nell’ingresso.»

«Che cosa aveva mangiato o bevuto Eddie ieri sera?»

«Abbiamo cenato insieme. Nulla di insolito. Un goccio di vino dopo cena, poi è andato nel suo studio qui accanto a dipingere. Io invece ho sistemato un po’ di scartoffie nel mio ufficio qui a casa.»

«Possiamo vedere gli avanzi della cena e della bottiglia di vino?» chiese Bailey.

«Non è rimasto niente. Penso che la bottiglia di vino sia ancora da qualche parte qui in giro.»

«Prima che me ne vada le sarei molto grato se mi facesse vedere dov’è» disse Bailey.

Dorothea assunse un’espressione di sfida. «Che cosa sta cercando di dimostrare precisamente?»

Baley le riservò un’occhiata gelida. «Che in un modo o nell’altro ieri sera a Eddie è stato somministrato qualcosa per metterlo completamente fuori combattimento, al punto che non si è ancora del tutto ripreso. Deve averlo assunto senza saperlo.»

«Be’, non ho la più pallida idea di come possa essere avvenuto» ribatté Dorothea scaldandosi.

«Si calmi. Fa parte del mio lavoro fare ipotesi. A proposito: gli stupefacenti che ha comprato da Kyle… ne ha ancora qualcuno qui?»

«Non so… non sono sicura. Posso guardare.»

«No. Le dirò che cosa ho intenzione di fare: le farò perquisire la casa. Questo le crea qualche problema?»

Dorothea si alzò, un po’ incerta sulle gambe. «Penso che prima dovrei consultarmi con il mio avvocato.»

Anche Bailey si alzò. «Benissimo, faccia pure. Nel frattempo farò immediatamente richiesta di un mandato. Farò piantonare la porta da uno dei miei agenti, giusto nel caso qualcosa di importante decida di squagliarsela. E possiamo controllare i tubi di scarico e il sistema fognario, perciò possiamo trovare qualsiasi prova che per caso sia stata eliminata. Si consideri in isolamento, come per una malattia infettiva.»

«Le sue insinuazioni sono ridicole!» strillò Dorothea. «Non ho ucciso Sally né drogato mio marito.»

«Peccato che non abbiamo ancora il referto definitivo sulla morte di Kyle Montgomery. In tal caso avremmo potuto arrestarla immediatamente. Sarebbe stato un ottimo alibi per lei.»

Bailey uscì di casa mentre Dorothea fissava King con un’aria da far pietà. «Sean, che cosa mi sta succedendo?» King si slanciò in avanti e l’afferrò prima che crollasse sul pavimento. L’adagiò sul divano.

Poi si voltò verso Michelle. «Vai a prendere dell’acqua.»

Michelle uscì di corsa e King tornò a occuparsi di Dorothea. La donna gli si aggrappò al braccio.

«Dio santo, mi sento così male. Ho la testa che mi si spacca a metà e lo stomaco sottosopra.»

«Faccio venire subito Mason a occuparsi di lei.»

Dorothea gli strinse il braccio con maggiore forza. «Io non ho fatto niente, Sean. Mi deve credere.»

Michelle tornò dalla cucina con un bicchiere d’acqua e Dorothea lo bevve d’un fiato.

«Mi crede, vero?» disse in tono implorante.

«Mettiamola in questo modo: le credo tanto quanto credo a chiunque in questo momento.»

Uscendo di casa, Williams, King e Michelle notarono a breve distanza Bailey intento a confabulare con uno dei suoi agenti, indicandogli l’abitazione. Si diressero verso di lui.

«Caspita, hai lasciato Dorothea a briglia cortissima, Chip» disse Williams.

«Non sapevo che meritasse anche solo di muovere un passo» ribatté l’agente dell’FBI.

«Per lei è stata una mattinata particolarmente traumatica, per non parlare degli ultimi giorni.»

«Se tutto questo è opera sua, perché dovrei dispiacermi per lei?»

«Pensi davvero che abbia drogato suo marito e poi sia sgusciata fuori e abbia ucciso Sally?» domandò King.

«Penso che sia altamente probabile che abbia narcotizzato Eddie e che qualcun altro abbia ucciso Sally mentre Eddie non era cosciente. Le scuderie sono abbastanza vicine alla loro abitazione, e in caso di colluttazione, o se Sally fosse riuscita a lanciare delle urla, Eddie avrebbe potuto sentire e accorrere in suo soccorso. Narcotizzato com’era questa possibilità era esclusa.»

«E con chi pensi che sia in combutta Dorothea in tutta questa faccenda?»

«Se lo sapessi, probabilmente ce ne potremmo andare tutti a casa.»

«E il movente per uccidere Sally?»

«Lei ne sapeva molto di più di quello che aveva confidato a chiunque, compreso te. Ha detto di essere l’alibi di Junior. Be’, abbiamo soltanto la sua parola, perché è uscita allo scoperto solo dopo che Junior è morto. Lui non può confermarlo. Dunque, supponiamo che Sally non fosse con lui la notte del furto. Supponiamo che stesse aiutando qualcuno a introdursi di nascosto nella villa, o che lo stesse facendo lei stessa. Ci avete pensato?»

«In questo caso, perché sarebbe venuta fuori con quella storia sulla notte di sesso con Junior?» domandò Williams.

Fu King a rispondere. «Perché questo forniva a lei un alibi per il furto.»

«Esattamente» disse Bailey, fulminando con un’occhiata trionfante il capo di polizia.

«In effetti non è un’ipotesi tanto malvagia, Chip» concesse King.

«Grazie. Anch’io ho i miei momenti.» Bailey salì sulla sua auto e si allontanò.

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