66

Che pensassero pure che se l’era svignata a Las Vegas.

Che pensassero pure di avere a che fare con uno stupido.

Gli avrebbero dato il tempo di sistemare le cose. Gli piacevano i lavoretti puliti.

Non come Lisa. Lei era un’impulsiva. Le piacevano le cose impulsive. La scatenavano le anomalie. Quella boccaccia…

Lei odiava le sorprese. Allora lui gliene aveva fornita una.

E anche quella ragazza tedesca. Stupida piccola Sally.

Ancora una sorpresina in serbo e quei poliziotti idioti gliela stavano rendendo più facile, con quella bella idea di divulgare le «segnalazioni anonime». Sulla spiaggia di Venice. Ocean Front Walk. Chissà se il bambino era ancora lì. Certe volte quei ragazzini che scappavano di casa piantavano la tenda da qualche parte.

Fino a che punto era in grado di nascondersi un bambino di strada? Se si rintanava bene, sarebbe riuscito a trovarlo?

O avrebbe dovuto dimenticarlo? Stava esagerando a prendersela così a cuore? Si lasciava ossessionare? Certe volte gli accadeva, come quando aveva tormentato un brufolo sottocutaneo finché si era infettato ed era andato in supurazione e aveva dovuto inciderselo da solo, coprirlo di Neosporin, ancora pulsante di dolore. Nessuno sapeva di quella sua debolezza.

Forse il bambino non era nemmeno al parco. Posto che avesse visto qualcosa, non sarebbe andato a raccontarlo alla polizia per incassare la ricompensa?

Ma allora bisognava presumere che leggesse i giornali, guardasse la televisione, sapesse che cosa succede nel mondo. Alcuni di quei ragazzi erano così rimbambiti dalla droga o corti di cervello da avere solo idee confuse per la testa.

Non un gran che come testimone. Doveva lasciar perdere? Vivere nell’incertezza?

Vi meditò a lungo. La prospettiva lo angustiava. Un fronte di rischio troppo vasto per lasciarlo incustodito.

Poteva almeno verificare. Rifletté a lungo su come farlo senza esporsi e finalmente escogitò un piano.

Perfetto. E con il suo lato ironico. La tecnica più difficile di cui impadronirsi, l’ironia, secondo quei babbei che insegnavano recitazione.

Il mio movente?

L’autoconservazione.

Загрузка...